Re: Radiohead
Posted: 20 Jul 2013 08:07
Napster e emule hanno fatto del bene? io credo di sì, alla massa popolare di ascoltatori che hanno potuto ascoltare non solo le band mainstream e hi-fi, ma anche quelle indie e VERAMENTE alternative (quando e' venuto fuori napster epoca 1999>2001 si consideravano alternativi gruppi come pearl jam, alice in chains, qotsa, counting crows e redhot chili peppers!)
youtube? pure, possiamo anche vedere gli artisti e capirli meglio
itunes? tutta la tecnologia apple l'abbiamo usata tutti fra ipod, iphone, ibook...
spotify? ascolti istantaneamente tutto quello che hai sempre faticato a trovare, dopo poche settimane dall'uscita anche il nuovo e senza bisogno di scaricare (morte di itunes forse, crollo dei compensi per gli artisti dunque)
in tutto questo gli artisti grandi sono stati penalizzatissimi, quelli indie hanno guadagnato un'immagine che prima non avrebbero avuto, sono stati venduti molti dischi in meno e + spalmati tra + band, sono nati i festival coi tabelloni giganteschi proprio per questo: la buona musica difficilmente e' finita su spin, nme, e nei circuiti mainstream, oggi di band mainstream buone non ce n'e' quasi +, mentre se uno ha saputo scovarsele quelle veramente indie che non sono diventate grosse come arcade fire o the national ha goduto come un riccio!
quanto a yorke e godirch secondo me l'unica cosa che dovevano fare se vedevano che spotify e' ladro era togliere le canzoni e non dire niente, se volevano fare i signori. cosi' fanno i paladini dei grandi artisti (non dei piccoli) che vogliono fare i soldi e per quanto legittimo e' poco edificante.facevano meglio a stare zitti e agire anche perche' la perdita degli atoms for peace non e' cosi' grave.
l'articolo linkato e' invece disinformato e sciocco quando dice "eh ma i radiohead ci sono". ovvio che ci sono fenomeno che scrivi, mica e' thom yorke a decidere. per altro fino a hail to the thief e' roba in mano alla casa discografica vecchia. le stesse edizioni deluxe dei radiohead non le ha volute lui. lo sanno tutti. come i rem che continuano a uscire con robe del vecchio catalogo irs.... mica sono loro, ma i discografici. che c'entra l'artista? sembra uno di quegli articoli scritti da appassionati di rock che oggi fanno i radicali e all'epoca manco si ponevano il problema indie o mainstream. i radiohead e i NIN sono sempre stati mainstream. forse solo il primo dei NIN non fu mainstream. e' un articolo che non si capisce dove vuole arrivare, non lo sa manco lui.
youtube? pure, possiamo anche vedere gli artisti e capirli meglio
itunes? tutta la tecnologia apple l'abbiamo usata tutti fra ipod, iphone, ibook...
spotify? ascolti istantaneamente tutto quello che hai sempre faticato a trovare, dopo poche settimane dall'uscita anche il nuovo e senza bisogno di scaricare (morte di itunes forse, crollo dei compensi per gli artisti dunque)
in tutto questo gli artisti grandi sono stati penalizzatissimi, quelli indie hanno guadagnato un'immagine che prima non avrebbero avuto, sono stati venduti molti dischi in meno e + spalmati tra + band, sono nati i festival coi tabelloni giganteschi proprio per questo: la buona musica difficilmente e' finita su spin, nme, e nei circuiti mainstream, oggi di band mainstream buone non ce n'e' quasi +, mentre se uno ha saputo scovarsele quelle veramente indie che non sono diventate grosse come arcade fire o the national ha goduto come un riccio!
quanto a yorke e godirch secondo me l'unica cosa che dovevano fare se vedevano che spotify e' ladro era togliere le canzoni e non dire niente, se volevano fare i signori. cosi' fanno i paladini dei grandi artisti (non dei piccoli) che vogliono fare i soldi e per quanto legittimo e' poco edificante.facevano meglio a stare zitti e agire anche perche' la perdita degli atoms for peace non e' cosi' grave.
l'articolo linkato e' invece disinformato e sciocco quando dice "eh ma i radiohead ci sono". ovvio che ci sono fenomeno che scrivi, mica e' thom yorke a decidere. per altro fino a hail to the thief e' roba in mano alla casa discografica vecchia. le stesse edizioni deluxe dei radiohead non le ha volute lui. lo sanno tutti. come i rem che continuano a uscire con robe del vecchio catalogo irs.... mica sono loro, ma i discografici. che c'entra l'artista? sembra uno di quegli articoli scritti da appassionati di rock che oggi fanno i radicali e all'epoca manco si ponevano il problema indie o mainstream. i radiohead e i NIN sono sempre stati mainstream. forse solo il primo dei NIN non fu mainstream. e' un articolo che non si capisce dove vuole arrivare, non lo sa manco lui.