18 Luglio 2022
Macerata, 5 anni dopo. Thom Yorke e il marchigiano adottivo Jonny Greenwood sono tornati allo Sferisterio per suonare le canzoni del nuovo progetto The Smile, sviluppato assieme a Tom Skinner, batterista dei Sons of Kemet.
Un’ora e quaranta minuti di musica fluida, rock e cerebrale che ha strappato numerosi minuti di applausi al pubblico dell’edificio di Macerata, che c’è da dirlo, offre un’acustica davvero straordinaria e si presta benissimo anche a eventi di questo genere, distanti dalle opere di musica classica e lirica che solitamente vi vengono rappresentate.
Jonny se la sentiva moltissimo, e raramente, per nostra esperienza, si è avvicinato così tanto al fronte del palco per salutare e ringraziare i presenti. Sembrava voler dire “mi avete accolto da queste parti, spero di aver suonato bene per voi stasera, ci vediamo in giro!”. E quella Les Paul cosa può mai significare se non un elemento di stacco dall’immagine di se stesso che ha nei Radiohead, dove solitamente imbraccia una Stratocaster?
Poi ha suonato maggiormente il basso, ma la sensazione anche generale è che Thom e Jonny possano fare con gli Smile qualcosa che con la band madre evidentemente non possono osare, e che oggi sono contenti di poter fare. Non che Phil Selway sia un batterista incapace, tutt’altro e lo sappiamo bene. Ma Tom Skinner permette ai due geni di esprimersi su coordinate esterne alle dinamiche possibili ai Radiohead, che creano una musica che in Nord America può convincere anche più facilmente, proprio per il suo essere più uptempo e libera, apparentemente.
Hanno suonato tutto A Light for Attracting Attention, che dal vivo sembra anche più drastico e distorto nelle sue modulazioni elettroniche – performate da Skinner principalmente – e che i tre riescono eccome a ricreare senza bisogno di turnisti. Anzi, la presenza sul palco di Robert Stillman col suo sassofono per un paio di prezzi, tra cui un inedito, è sembrata più un’aggiunta di colore che un ingrediente essenziale.
A proposito di inediti, ne abbiamo contati ben cinque, di cui uno che dovrebbe essere di Yorke solista stando a setlist.fm. Ottime Bending Hectic – con un finale quasi heavy – e Just Eyes and Mouth, più in linea con i pezzi math rock del disco, che a questo punto potrebbe avere un successore anche prima del previsto, e certo prima di un altro eventuale giro di Radiohead (che così però finiscono un po’ in naftalina…) e dello Yorke tecnologico solista.
Se Thom si sente più a suo agio in questa nuova avventura, per qualsiasi motivo, forse è bene che continui per questa strada in questo momento. I Radiohead non si sono sciolti e non crediamo si scioglieranno così come niente fosse, perché i rapporti di amicizia che legano la band sono troppo forti e storici. Ma certo che gli Smile sono qualcosa di più di un altro side project. Soprattutto se come pensiamo avranno voglia di conquistare gli Stati Uniti, sentiremo parlare ancora e presto di nuova musica da parte loro. E onestamente non vediamo l’ora, per in fin dei conti A Light for Attracting Attention è il miglior disco rock del 2022 finora.