Scraps of Mark Lanegan
Re: Grunge is dead
Lo ascoltavo ancora pochissimi giorni fa.
Sia su Spotify che in auto.
è un sentimento difficile da spiegare, perché va più in profondità del fatto in sè stesso.
Qui passano gli anni, per tutti, e quelli che muoiono sono anche stati i tuoi migliori amici per tanti anni. Più di altri fenomeni di una generazione precedente che sono arrivati a 65-75 anni, come Bowie o Lou Reed per dire.
Questo fa male anche di più, come è accaduto con Chris Cornell, perché era uno di noi, emerso realmente quando noi abbiamo iniziato ad ascoltare musica (perché gli Screaming Trees prima degli anni '90 non avevano popolarità). C'è sempre stato, e con alcuni dischi solisti ha lasciato qualcosa che speriamo gli sopravviverà per tanto a lungo.
Mark Lanegan ne aveva passate tantissime, e l'aveva sempre scampata per un pelo. E ha sempre continuato imperterrito a fare (buona, buonissima) musica, con una costanza che giusto un Mike Patton e un Damon Albarn, tra le decine di progetti e collaborazioni.
Whiskey for the Holy Ghost, probabilmente il suo albo più completo.
I tre successivi, discussi tante volte qui (e di là).
Blues Funeral.
Le collaborazioni con i Soulsavers, con i Qotsa finché Homme gli ha permesso di brillare, chiaramente quelle 2 canzoni pazzesche coi Mad Season, il folk ancestrale con Duke Garwood, qualcosetta con Isobel Campbell finché la storia non ha stancato, l'amicizia con Greg Dulli, la sua passione per i Gun Club, quella per i Joy Division, l'essere riuscito ad andare ben oltre il periodo grunge, meglio solo che accompagnato, e quella voce, impareggiabile, riconoscibile tra milioni.
Poteva dare ancora molto. E non è una frase vuota, senza senso. Era ancora vivissimo artisticamente.
Mi posso solo consolare col fatto che del suo famoso Vault, c'è ancora diverso materiale a cui non ho dato la dovuta attenzione.
Vale la pena continuare con queste regole del gioco? Intendo col rock. Vale la pena continuare se devono lasciarci via via tutti quelli a cui siamo più affezionati? E' la morte che fa parte della vita, ma che senso ha tutto questo alla fine. Veramente.
Sia su Spotify che in auto.
è un sentimento difficile da spiegare, perché va più in profondità del fatto in sè stesso.
Qui passano gli anni, per tutti, e quelli che muoiono sono anche stati i tuoi migliori amici per tanti anni. Più di altri fenomeni di una generazione precedente che sono arrivati a 65-75 anni, come Bowie o Lou Reed per dire.
Questo fa male anche di più, come è accaduto con Chris Cornell, perché era uno di noi, emerso realmente quando noi abbiamo iniziato ad ascoltare musica (perché gli Screaming Trees prima degli anni '90 non avevano popolarità). C'è sempre stato, e con alcuni dischi solisti ha lasciato qualcosa che speriamo gli sopravviverà per tanto a lungo.
Mark Lanegan ne aveva passate tantissime, e l'aveva sempre scampata per un pelo. E ha sempre continuato imperterrito a fare (buona, buonissima) musica, con una costanza che giusto un Mike Patton e un Damon Albarn, tra le decine di progetti e collaborazioni.
Whiskey for the Holy Ghost, probabilmente il suo albo più completo.
I tre successivi, discussi tante volte qui (e di là).
Blues Funeral.
Le collaborazioni con i Soulsavers, con i Qotsa finché Homme gli ha permesso di brillare, chiaramente quelle 2 canzoni pazzesche coi Mad Season, il folk ancestrale con Duke Garwood, qualcosetta con Isobel Campbell finché la storia non ha stancato, l'amicizia con Greg Dulli, la sua passione per i Gun Club, quella per i Joy Division, l'essere riuscito ad andare ben oltre il periodo grunge, meglio solo che accompagnato, e quella voce, impareggiabile, riconoscibile tra milioni.
Poteva dare ancora molto. E non è una frase vuota, senza senso. Era ancora vivissimo artisticamente.
Mi posso solo consolare col fatto che del suo famoso Vault, c'è ancora diverso materiale a cui non ho dato la dovuta attenzione.
Vale la pena continuare con queste regole del gioco? Intendo col rock. Vale la pena continuare se devono lasciarci via via tutti quelli a cui siamo più affezionati? E' la morte che fa parte della vita, ma che senso ha tutto questo alla fine. Veramente.
Re: Grunge is dead
Non rimanerci male quando un musicista/cantante che hai seguito per tanti anni muore è difficile.
Oggi ci sembra che succeda spesso nel rock perché molti di noi sono cresciuti e sono affezionati a quel genere musicale.
E poi, sì, Lanegan ha dato tantissimo ed è rimasto vivo artisticamente fino alla fine.
Oggi ci sembra che succeda spesso nel rock perché molti di noi sono cresciuti e sono affezionati a quel genere musicale.
E poi, sì, Lanegan ha dato tantissimo ed è rimasto vivo artisticamente fino alla fine.
- mark esitation
- Posts: 93
- Joined: 11 Dec 2015 00:18
Re: Grunge is dead
Dispiace tantissimoAFX wrote: ↑22 Feb 2022 23:07 Lo ascoltavo ancora pochissimi giorni fa.
Sia su Spotify che in auto.
è un sentimento difficile da spiegare, perché va più in profondità del fatto in sè stesso.
Qui passano gli anni, per tutti, e quelli che muoiono sono anche stati i tuoi migliori amici per tanti anni. Più di altri fenomeni di una generazione precedente che sono arrivati a 65-75 anni, come Bowie o Lou Reed per dire.
Questo fa male anche di più, come è accaduto con Chris Cornell, perché era uno di noi, emerso realmente quando noi abbiamo iniziato ad ascoltare musica (perché gli Screaming Trees prima degli anni '90 non avevano popolarità). C'è sempre stato, e con alcuni dischi solisti ha lasciato qualcosa che speriamo gli sopravviverà per tanto a lungo.
Mark Lanegan ne aveva passate tantissime, e l'aveva sempre scampata per un pelo. E ha sempre continuato imperterrito a fare (buona, buonissima) musica, con una costanza che giusto un Mike Patton e un Damon Albarn, tra le decine di progetti e collaborazioni.
Whiskey for the Holy Ghost, probabilmente il suo albo più completo.
I tre successivi, discussi tante volte qui (e di là).
Blues Funeral.
Le collaborazioni con i Soulsavers, con i Qotsa finché Homme gli ha permesso di brillare, chiaramente quelle 2 canzoni pazzesche coi Mad Season, il folk ancestrale con Duke Garwood, qualcosetta con Isobel Campbell finché la storia non ha stancato, l'amicizia con Greg Dulli, la sua passione per i Gun Club, quella per i Joy Division, l'essere riuscito ad andare ben oltre il periodo grunge, meglio solo che accompagnato, e quella voce, impareggiabile, riconoscibile tra milioni.
Poteva dare ancora molto. E non è una frase vuota, senza senso. Era ancora vivissimo artisticamente.
Mi posso solo consolare col fatto che del suo famoso Vault, c'è ancora diverso materiale a cui non ho dato la dovuta attenzione.
Vale la pena continuare con queste regole del gioco? Intendo col rock. Vale la pena continuare se devono lasciarci via via tutti quelli a cui siamo più affezionati? E' la morte che fa parte della vita, ma che senso ha tutto questo alla fine. Veramente.
Re: Grunge is dead
Dispiace davvero tanto.
Io rimetto su Whiskey for The Holy Ghost, probabilmente il suo migliore. Sicuramente il mio preferito.
Io rimetto su Whiskey for The Holy Ghost, probabilmente il suo migliore. Sicuramente il mio preferito.
Re: Scraps of Mark Lanegan
Che dispiacere! Ho appena messo su sparate a tutto volume le due tracce coi Mad Season ed erano secoli che non lo facevo...
Re: Scraps of Mark Lanegan
Random highlights
Le varie cover dei Joy Division https://www.youtube.com/results?search_ ... y+division
Le varie cover dei Joy Division https://www.youtube.com/results?search_ ... y+division
Re: Scraps of Mark Lanegan
Lacrime, solo lacrime.
Baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto. Franz Kafka
Fai sempre da sobrio quello che dici di fare quando sei sbronzo. Imparerai a tenere chiusa la bocca. Ernest Hemingway
Fai sempre da sobrio quello che dici di fare quando sei sbronzo. Imparerai a tenere chiusa la bocca. Ernest Hemingway
Re: Scraps of Mark Lanegan
il messaggio dei Cult Of Luna:
2022-02-22 - ”One story ends, another is born.”
In the final hours of my wedding night I got the message of the passing of Mark Lanegan.
A man that without knowing it held my head over the waterline in the beginning of the millennium with his words and music.
His voice kept me going during the day and accompanied me to sleep at night. When we wrote ”Somewhere along the highway” we fantasized about him singing on ”And with her came the birds” but we were kids with no self-confidence and actually asking him was never even a question.
Fifteen years later we finally had grown some guts and we did. I never get starstrucked anymore but it took me days to answer his first email, I didn’t know what to say.
In no shape or form can I say that I knew him. We only exchanged a few emails about the song. The only times I saw him in the flesh was on stage when he performed with Soulsavers, Queens of the stoneage, The gutter twins and under his own flag.
But still, he meant a lot to me.
Six months after our last contact, one day less than a year ago, he sent me this message. He didn’t have to, but he did. I guess he was that kind of a person.
When me and Jessica got back to our room last night I read the message again and we listened to him sing ”Inside of a dream”. Tears were shed of joy and loss.
As I write this I’m wrestling with the thought of ending with the last lines of the song. It might be perceived as forced and pretentious but the magic of his poetry will come out winning this time.
I miss him, a man I never knew.
”I see you, remember me
As the one who lives inside a dream.
As the one who lives inside a dream”
Just wanted to say thank you for including me in your beautiful record. I get asked to do songs for people quite often but is a very rare thing for me to be touched so emotionally by one of them. You never know which one will hit you in the heart but this one did that to me.
I wish you all the best.
Mark
-
- Posts: 68
- Joined: 06 May 2016 13:03
- Location: Napoli
Re: Grunge is dead
Bellissimo intervento. Sono ancora tramortito dalla notizia e come accade in questi casi preferisco il silenzio all'esternalizzazione.AFX wrote: ↑22 Feb 2022 23:07 Lo ascoltavo ancora pochissimi giorni fa.
Sia su Spotify che in auto.
è un sentimento difficile da spiegare, perché va più in profondità del fatto in sè stesso.
Qui passano gli anni, per tutti, e quelli che muoiono sono anche stati i tuoi migliori amici per tanti anni. Più di altri fenomeni di una generazione precedente che sono arrivati a 65-75 anni, come Bowie o Lou Reed per dire.
Questo fa male anche di più, come è accaduto con Chris Cornell, perché era uno di noi, emerso realmente quando noi abbiamo iniziato ad ascoltare musica (perché gli Screaming Trees prima degli anni '90 non avevano popolarità). C'è sempre stato, e con alcuni dischi solisti ha lasciato qualcosa che speriamo gli sopravviverà per tanto a lungo.
Mark Lanegan ne aveva passate tantissime, e l'aveva sempre scampata per un pelo. E ha sempre continuato imperterrito a fare (buona, buonissima) musica, con una costanza che giusto un Mike Patton e un Damon Albarn, tra le decine di progetti e collaborazioni.
Whiskey for the Holy Ghost, probabilmente il suo albo più completo.
I tre successivi, discussi tante volte qui (e di là).
Blues Funeral.
Le collaborazioni con i Soulsavers, con i Qotsa finché Homme gli ha permesso di brillare, chiaramente quelle 2 canzoni pazzesche coi Mad Season, il folk ancestrale con Duke Garwood, qualcosetta con Isobel Campbell finché la storia non ha stancato, l'amicizia con Greg Dulli, la sua passione per i Gun Club, quella per i Joy Division, l'essere riuscito ad andare ben oltre il periodo grunge, meglio solo che accompagnato, e quella voce, impareggiabile, riconoscibile tra milioni.
Poteva dare ancora molto. E non è una frase vuota, senza senso. Era ancora vivissimo artisticamente.
Mi posso solo consolare col fatto che del suo famoso Vault, c'è ancora diverso materiale a cui non ho dato la dovuta attenzione.
Vale la pena continuare con queste regole del gioco? Intendo col rock. Vale la pena continuare se devono lasciarci via via tutti quelli a cui siamo più affezionati? E' la morte che fa parte della vita, ma che senso ha tutto questo alla fine. Veramente.
Ero legatissimo a Lanegan per alcuni motivi e mille ricordi personali. Whiskey for the holy ghost è da sempre uno dei miei 10 dischi di tutti gli anni '90.
Leggetevi, se non lo avete fatto, l'autobiografia. Un capolavoro, sincero, crudo e vero come è stata la sua vita.
Re: Grunge is dead
Ce l'ho lì da un pò che mi aspetta...è uscito anche Devil In A Coma l'anno scorso, che parla della sua esperienza(pesantuccia) con il covid.HollisWyatt wrote: ↑23 Feb 2022 15:45 Leggetevi, se non lo avete fatto, l'autobiografia. Un capolavoro, sincero, crudo e vero come è stata la sua vita.
Credo sia da leggere anche questa.
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