L'album contiene l'inedito "La Sfera", e grandi classici della canzone italiana. Brani di Sergio Endrigo, Domenico Modugno, Gino Paoli e Piero Ciampi, che Morgan ha reinterpretato e arrangiato in versioni assolutamente originali, in italiano e in inglese.
Il disco sarà anticipato dal singolo "Il Mio Mondo", scritto da Umberto Bindi e Gino Paoli.
Morgan: X Factor
Re: Morgan: X Factor
esatto, uscirà il 10 aprile e si chiamerà Italian Songbook Vol.1 (sarà diviso in tre parti)
Ci aveva pensato..
Re: Morgan: X Factor
Ok, quindi è ufficiale che il tanto celebrato ritorno dei Bluvertigo sulle scene è già finito.
Ricordo che proprio l'anno scorso in questo periodo Morgan annunciava del tour estivo e di un nuovo album, bah...
Ricordo che proprio l'anno scorso in questo periodo Morgan annunciava del tour estivo e di un nuovo album, bah...
- Ocean Of Noise
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Re: Morgan: X Factor
Peccato. Sinceramente non si sentiva proprio il bisogno di un album di cover di Morgan. Beh neppure un ritorno dei Bluvertigo, certo. Però almeno un pò di curiosità per loro c'era.
Re: Morgan: X Factor
Avrei preferito qualcosa di originale suo, magari, che un altro disco di cover. Sui Bluvertigo ci avrei giurato.
- :adamasio:
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Re: Morgan: X Factor
Nel frattempo, articolo de Il corriere della sera
http://www.corriere.it/spettacoli/09_ap ... aabc.shtml
http://www.corriere.it/spettacoli/09_ap ... aabc.shtml
"Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace"
Re: Morgan: X Factor
con tantissima vergogna (nel scriverlo) ma credo che la seguirò, assieme a degli altri amici. E' incredibile ma c'è veramente tanta gente, anche insospettabile, che si è appassionata a questo programma
Ci aveva pensato..
Re: Morgan: X Factor
l'aspetto positivo è che non è un reality vero e proprio, nè un Amici di Maria. Quindi si possono ascoltare cover fatte da perfetti sconosciuti, ma tutto sommato c'è anche bella musica, e soprattutto (unica cosa che mi ha convinto a guardare un paio di puntate) mancano le risse inutili
Ci aveva pensato..
Re: Morgan: X Factor
ROMA - Un'intervista in cui racconta di fare uso di crack contro la depressione, poi una retromarcia ("dichiarazioni carpite, un tranello") e l'annuncio di un percorso di disintossicazione che non sono sufficienti a salvarlo dall'esclusione dal Festival: e così Morgan non parteciperà a Sanremo, al via fra meno di due settimane. Quelle parole - in un'intervista al mensile Max in edicola il 4 febbraio - non sono passate inosservate. Figurarsi poi se viale Mazzini poteva ignorare l'indignazione anche di una parte del mondo politico, dal ministro per la Gioventù Giorgia Meloni al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi al presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri e poi il Codacons, il direttore di RaiUno Mauro Mazza, il direttore artistico del Festival, Gianmarco Mazzi. "Sono traumatizzato - replica l'artista - ora ho bisogno di riflettere, chiedo a tutti di essere rispettato". Poi, in un dibattito radiofonico con il ministro alle politiche giovanili Giorgia Meloni, precisa: "Sono ancora all'inizio del mio percorso di recupero dalla tossicodipendenza, ma voglio farcela, prima di tutto per mia figlia, poi per la musica che è la parte migliore di me. Ho avuto momenti di debolezza, e lo ammetto, ma sono forte della convinzione che la droga fa male, e che la vita è più bella senza droga".
Laconico il comunicato della Rai: "Il direttore di RaiUno, Mauro Mazza, d'intesa con il direttore generale, Mauro Masi, dopo aver consultato il direttore artistico del festival Gianmarco Mazzi, ha deciso l'esclusione del cantante dalla 60^ edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo".
Morgan, all'anagrafe Marco Castoldi, classe 1972, artista genialoide e apprezzato ma con una certa propensione agli eccessi veri o presunti avrebbe dovuto presentare, nella categoria Artisti, la canzone La sera. Ma si sa, al Festival i cattivi maestri sono ben accetti solo se previa sceneggiatura. Ben vengano le polemiche o gli scandali montati. Il Povia di Luca era gay e, quest'anno, della canzone sull'eutanasia, ad esempio. O, nell'edizione 2009, l'ospitata del patron di Playboy Hugh Hefner, laddove lo scandalo virava nel grottesco poiché si parlava di un signore di 82 anni in pigiama di seta nera contorniato da maggiorate. Poi ci sono gli artisti che dovrebbero attentare alla santità della kermesse. Vedi Eminem nel 2001 - con la Carrà alla conduzione - preceduto da vivaci dibattiti, anche politici, sull'opportunità di ospitare un cattivo ragazzo (all'epoca il miglior rapper del pianeta) che, tanto per dire, nel suo tour introduceva il brano The Real Slim Shady mimando una fellatio con una bambola di gomma. Eminem si esibì, facendo il suo, senza clamori. Alzò il dito medio, ma quello l'ha fatto pure Bossi.
Andò più o meno così anche con Mike Tyson nell'edizione 2005, conduttore Paolo Bonolis. L'ospitata del pugile (in cambio di un gettone di alcune centinaia di migliaia di euro), preceduta da timori e dibattiti, sul palco si risolse in un'intervista dai contorni patetici. E si concluse con quel poveretto a cantare Nel blu dipinto di blu e Bonolis che lo definì "una brava persona", glissando sulle ripetute violenze di cui Tyson si era reso protagonista nel corso della sua carriera nonché della condanna per stupro, nel 1992, in seguito alla quale aveva scontato tre anni di carcere.
Forse il più scandaloso di tutti fu l'attore britannico Hugh Grant. Ospite, anche lui come Tyson, nel 2005. Si prestò, sbuffando, a un'intervista di pochi minuti. Rispose a monosillabi. Forse a un certo punto non rispose neanche più. Ma sempre con la smorfia di chi sta seduto in cima a una discarica. Dov'è lo scandalo? Un po' nel suo comportamento, l'altro po' nei 500 mila euro di compenso.
Morgan, peraltro, non è nuovo agli screzi con Sanremo. Nel 2001 l'organizzazione lo pressò, invano, affinché cambiasse titolo al brano L'assenzio, portata in gara con i Bluvertigo, che parlava di oppio e marijuana e in un passaggio diceva che "in fondo se perdi il controllo non fai niente di male". Quest'anno, di partecipare s'era detto quanto meno incuriosito: "Ringrazio il festival per quello che è - aveva detto in un'intervista, poco dopo essere stato selezionato per la gara - nei suoi limiti e nella sua grandezza, nella sua spiccata e malinconica italianità. Magari mi pentirò - aveva aggiunto - ma sono contento perché porterò una canzone che mi piace molto, ci saranno dei colpi di scena nell'arrangiamento". Ma stavolta il colpo di scena è arrivato prima di lui.
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-c ... o-2172789/
Laconico il comunicato della Rai: "Il direttore di RaiUno, Mauro Mazza, d'intesa con il direttore generale, Mauro Masi, dopo aver consultato il direttore artistico del festival Gianmarco Mazzi, ha deciso l'esclusione del cantante dalla 60^ edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo".
Morgan, all'anagrafe Marco Castoldi, classe 1972, artista genialoide e apprezzato ma con una certa propensione agli eccessi veri o presunti avrebbe dovuto presentare, nella categoria Artisti, la canzone La sera. Ma si sa, al Festival i cattivi maestri sono ben accetti solo se previa sceneggiatura. Ben vengano le polemiche o gli scandali montati. Il Povia di Luca era gay e, quest'anno, della canzone sull'eutanasia, ad esempio. O, nell'edizione 2009, l'ospitata del patron di Playboy Hugh Hefner, laddove lo scandalo virava nel grottesco poiché si parlava di un signore di 82 anni in pigiama di seta nera contorniato da maggiorate. Poi ci sono gli artisti che dovrebbero attentare alla santità della kermesse. Vedi Eminem nel 2001 - con la Carrà alla conduzione - preceduto da vivaci dibattiti, anche politici, sull'opportunità di ospitare un cattivo ragazzo (all'epoca il miglior rapper del pianeta) che, tanto per dire, nel suo tour introduceva il brano The Real Slim Shady mimando una fellatio con una bambola di gomma. Eminem si esibì, facendo il suo, senza clamori. Alzò il dito medio, ma quello l'ha fatto pure Bossi.
Andò più o meno così anche con Mike Tyson nell'edizione 2005, conduttore Paolo Bonolis. L'ospitata del pugile (in cambio di un gettone di alcune centinaia di migliaia di euro), preceduta da timori e dibattiti, sul palco si risolse in un'intervista dai contorni patetici. E si concluse con quel poveretto a cantare Nel blu dipinto di blu e Bonolis che lo definì "una brava persona", glissando sulle ripetute violenze di cui Tyson si era reso protagonista nel corso della sua carriera nonché della condanna per stupro, nel 1992, in seguito alla quale aveva scontato tre anni di carcere.
Forse il più scandaloso di tutti fu l'attore britannico Hugh Grant. Ospite, anche lui come Tyson, nel 2005. Si prestò, sbuffando, a un'intervista di pochi minuti. Rispose a monosillabi. Forse a un certo punto non rispose neanche più. Ma sempre con la smorfia di chi sta seduto in cima a una discarica. Dov'è lo scandalo? Un po' nel suo comportamento, l'altro po' nei 500 mila euro di compenso.
Morgan, peraltro, non è nuovo agli screzi con Sanremo. Nel 2001 l'organizzazione lo pressò, invano, affinché cambiasse titolo al brano L'assenzio, portata in gara con i Bluvertigo, che parlava di oppio e marijuana e in un passaggio diceva che "in fondo se perdi il controllo non fai niente di male". Quest'anno, di partecipare s'era detto quanto meno incuriosito: "Ringrazio il festival per quello che è - aveva detto in un'intervista, poco dopo essere stato selezionato per la gara - nei suoi limiti e nella sua grandezza, nella sua spiccata e malinconica italianità. Magari mi pentirò - aveva aggiunto - ma sono contento perché porterò una canzone che mi piace molto, ci saranno dei colpi di scena nell'arrangiamento". Ma stavolta il colpo di scena è arrivato prima di lui.
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-c ... o-2172789/
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