Re: Elezioni Europee 2014
Posted: 08 May 2014 18:39
Io credo voterò Tsipras, anche perché quando posso evitare di votare PD è tanto di guadagnato e lo dico prima da lucano e poi da italiano.
Detto "in amicizia", perché non ci conosciamo: ma vergognati un poco. Cinque minuti a volte bastano.TheCloud wrote:Bravo Decades, non andare a votare, né alle politiche né alle europee né mai, mi sembra un'ottima scelta, evita di fare il fesso per l'ennesima volta, perchè andare a votare se poi bisogna solo rimanere delusi? Perchè fare la figura del cretino illuso che ancora spera nella politica, italiana in particolare? No dai, è roba davvero da "mondo delle idee"
Per favore, evitiamo discussioni del genere, con tutto il rispetto:Il peggiore analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
nè s’importa degli avvenimenti politici.
Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.
L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
Bertolt Brecht
Informarsi e interessarsi di politica, è fondamentale. Poi votare, sempre.
A me sembra la dura realtà invece. Hai mai conosciuto qualche "nuova leva" della politica, cioè i giovani che cercano di farsi strada nel mondo della politica? Io sì. Sono come i loro maestri, se non peggio. Se qualcuno serio c'è, viene politicamente bruciato ad arte, o messo in condizione di doversi piegare a compromessi che non vorrebbe mai accettare. Le ho viste succedere ste cose. Anche gente con volontà ferrea di portare il cambiamento e aria nuova ha dovuto lasciar perdere. Poi se vuoi facciamo finta che invece ci sia gente pulita sia nei posti che contano sia a concorrere a tali posti. Ma non è così.toolipano wrote:Però è un po' debole come posizione che tutti gli Italiani che entrano in politica in genere siano disonesti. Mi sembra una tesi azzardata quantomeno, anzi mi sembra uno "slogan" (come quelli che secondo te starei usando io).
Non ho giudicato la persona ma il comportamento. Analfabeta politico, che tu lo sia o no, tale è il tuo comportamento, a giudicare da quanto hai scritto in questo thread.Dai del disinformato/analfabeta politico alla gente senza conoscere il percorso che l'ha portata a dire certe cose. Senza sapere che magari questa gente che ora accusi di analfabetismo politico si è sempre prodigata, in passato, per spingere tutti quelli che conosceva a votare in ogni caso, perché lo riteneva giusto. Ora inizia ad avere dei dubbi e gli viene dato del cretino dal primo che passa e che ci piazza la citazione colta, che fa sempre "persona che ne sa". Clap clap, eh. Le citazioni danno sempre automaticamente ragione, poi.
Avercela e "reagire" in questo modo dubito porterà mai da qualche parte.Permettini di avercela invece con chi ha creato la situazione in cui siamo, in cui l'unica alternativa che vorrebbe fare un repulisti dei soliti politici italiani è un agglomerato dei peggio razzisti, creduloni e finti esperti che avevamo a disposizione.
C'era bisogno?Credevo che quelli che col concetto di democrazia che "vota e vota chi ti dico io" fossero i fascisti.
Non è questione di messaggi scritti (già solo a pensarlo stai praticamente dicendo che sono abbastanza stupido da prendermela senza motivo coi nuovi arrivati, ma sorvoliamo, va') ma di contestualizzare. Non sai con chi discuti, quindi non partire sparato con gli insulti, soprattutto quando non hai capito punti fondamentali e hai esagerato nell'interpretazione di cose che hai letto e non hai condiviso. Nei mesi scorsi ho più volte detto che vorrei tornare ad avere fiducia e a non avere la nausea quando si parla di politica. Al momento non ci riesco. Non c'è bisogno di farmi la lezioncina con la citazione colta.Scusa se non ho abbastanza messaggi alle spalle.
io posso risponderti che allora "il fatto di aver citato Brecht mi sembra solo un modo intellettualoide, poco corretto e molto snob, di screditare un pensiero differente dal tuo".Criticare il fatto di aver citato Brecth, criticare l'immagine che ti ha dato fastidio della "persona che ne sa", mi sembra solo, oltre che un modo banale di screditare la voce, poco corretto
Quand'è che te l'ho detto? Non ho detto a nessuno di non votare, questa è un'altra cosa che hai dedotto per conto tuo. Con toolipano si discuteva del fatto che l'incrollabile fiducia nel potere del singolo voto, in Italia (o quando si tratta di italiani che fanno politica), mi sembra attualmente mal riposta, un'illusione un po' ingenua. Non gli ho detto assolutamente di non andare a votare, né che è un cretino se va a farlo. Al massimo che c'è dell'ingenuità nel credere nella buona fede della gente che ha potere, come se in Italia la criminalità organizzata non esistesse e non avesse peso in ciò che avviene su tutti i livelli. Io invece ho condiviso il modo in cui mi sento nei confronti della politica attuale e mi vedo te che mi dai dell'analfabeta politico con supponenza. Non mi pare la stessa cosa.Non dirmi né che è giusto né che è la cosa migliore però, perchè no, non lo è, mai.
Con toolipano si discuteva del fatto che l'incrollabile fiducia nel potere del singolo voto
Innanzitutto, credo che nessuno qui abbia una fiducia incrollabile nel potere del singolo voto, ma attualmente, in assenza di progetti seri (utopistici?) di sviluppo di una democrazia partecipativa o deliberativa, è tutto quello che ci resta. Sono ben consapevole di tutti i limiti che un sistema democratico fondato sullo strumento della delega presenta: su tutti quello della scarsa rappresentatività.c'è dell'ingenuità nel credere nella buona fede della gente che ha potere
Ma il compromesso non è il sale della politica? Non è forse giusto che in un sistema complesso si fondi tutto sul compromesso? Se non si sa accettare il compromesso non si è fatti per la politica. Guai se le decisioni non fossero continuamente mediate tra posizioni diverse.Se qualcuno serio c'è, viene messo in condizione di doversi piegare a compromessi che non vorrebbe mai accettare.
Non mi è chiaro cosa significhi di preciso l’espressione “comanda l’economia”. Vuol dire che i politici devono seguire una e una sola ricetta economica? Vuol dire che non possono coesistere modelli differenti di politica economica, di politica per l’occupazione, di decisioni su quali settori investire di più o di meno?Comanda l'economia. Io di economia ne capisco poco, anche se è un poco comunque più sostanzioso del grillino medio. Sono cose complicate. Pare che tutti hanno le soluzioni, ogni volta. E ogni volta non si risolve un cavolo.
Questo per sottolineare che anche alla scala europea conta chi sarà ad implementare le politiche… abbiamo la possibilità di far decidere una classe dirigente seria/progressista (anche con una serie di soggetti che proprio ci danno la nausea d’accordo, ma non è questo il punto) oppure non votando di lasciare che siano dei beceri nazionalisti/razzisti/antieuropeisti a far parte della commissione.toolipano wrote:ah e argomento non indifferente per decidere se votare o meno è guardare all'operato delle varie Commissioni europee negli ultimi decenni: una commissione guidata da Delors non è una commissione guidata da Barroso. Così come una commissione guidata da Schulz non sarà una commissione guidata da Juncker. O una commissione formata perlopiù da progressisti non sarà uguale ad una commissione in cui molti commissari sono anti-europeisti o populisti. La commissione prende decisioni concrete, anche molto tecniche... non è una bazzecola l'orientamento che tramite il nostro voto possiamo darle.
E qui purtroppo potresti sbagliarti di grosso e sottovalutare i problemi di questa Europa. E, bada, mica lo sto dicendo io, ma ci sono vari analisti politici che evidenziano gravi preoccupazioni per la crescita dei nazionalismi e dei movimenti xenofobi. Non si arriverà ad un Reich, ma anche dare per scontato che l’Europa proceda in ogni caso in un processo di crescente integrazione è falso.Decades wrote:Tanto nuovi reich vecchio stile non se ne vedono.
Mi riferisco a compromessi di tipo ben diverso da quelli a cui pensi tu. "Compromessi" nel senso di tradire le proprie idee per farsi strada, essere costretti a piegarsi a giochetti di potere, adeguarsi al modo di fare di chi il potere già ce l'ha. Quando arriva il giovane che non ritengono utile alla loro causa, spesso lo mandano allo sbaraglio candidandolo a elezioni che sanno già di perdere. Così lo tolgono di mezzo, gli dimostrano che se perde delle semplici elezioni di paese allora la politica non è roba per lui ed è meglio se se ne torna a casa. Guarda che funziona così davvero eh. Su quel livello vince sempre chi ha più agganci, e magari quello a cui qualche altro potente/riccone locale "presta" il proprio bacino elettorale, perché ha interesse che vinca X. Essendo marce le fondamenta, non mi aspetto certo che a livelli più alti la cosa sia meglio... anzi, più si sale più lo schifo si accumula. Avendo visto questo, mi sento nauseato e non voglio contribuire a questa grandissima porcheria. Sulla reazione "attiva" che come nazione siamo stati in grado di produrre (M5S) ho già detto abbastanza, forse fa più schifo ancora.Ma il compromesso non è il sale della politica?
Nel senso che è il soldo che comanda e fa prendere le decisioni grosse. Significa che:Non mi è chiaro cosa significhi di preciso l’espressione “comanda l’economia”.
Ma la conosci la classe politica europea? Conosci il suo operato degli ultimi decenni?Decades wrote:toolipano, però mi stai ancora confondendo un "in questo periodo non mi va di appoggiare col mio voto l'attuale classe politica" con una campagna contro il voto. Lo so da me che il voto è importante, non c'è bisogno dei trattati.