Anche con la sinistra, se è per questo.absent friend wrote:Grillo e Travaglio col PD c'entrano poco poco.
Ideologie Politiche
Re: Ideologie Politiche
Re: Ideologie Politiche
Ho scritto rapidamente, ma era per dire che il problema di superiorità percepita attraversa tutto l'arco politico sinistroide - da quelli che "ah i berlusconiani che ladroni, noi invece sì che" e poi escono i (col)Lusi di turno, ai rivoluzionari da tastiera del "buttateli tutti in galera" che poi quando c'è da pagar fattura, sono del partito di "per carità poi chissà dove li buttano quei soldi".absent friend wrote:Grillo e Travaglio col PD c'entrano poco poco.
Secondo me non c'è nulla di più pericoloso per una sinistra migliore che avere un elettorato convinto che la superiorità è intrinseca, che è spesso una buona scusa per giustificarsi tutto e non voler accettare quando chi ruba, magna, clientelizza è dalla parte nostra. O anche, per votare a destra ci vuole un fegato tanto, ma ciò non significa che debba venire scontato il supporto a tanti politici che di sinistra, han davvero poco
- :adamasio:
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Re: Ideologie Politiche
Mentre sono in piena lettura dell'ultimo di Hobsbawm, mi ispira molto questo:


"Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace"
- Viktor Serge
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Re: Ideologie Politiche
Le Monde sul Fascismo, a ribadire che in Italia ci sono giornalini e non giornali
http://www.lemonde.fr/laducevita/#/prehome
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Re: Ideologie Politiche
Questo thread sembra ormai abbandonato da tempo, c'è qualcuno ancora interessato a parlare di ideologie politiche?
Ho letto qualcosa di quello che mi ha preceduto e, non so quanto senso abbia ma ormai sono qui, vorrei dirvi semplicemente che è inutile, totalmente inutile, discutere oggi, come è stato fatto, su quale dei due sistemi, tra capitalismo e marxismo, dia un maggior valore alla libertà.
La libertà oggi c'è, la libertà di fatto.
Nell'ideologia marxista, come già fatto notare, essa è limitata e regolata dallo stato.
Nell'attuale mondo capitalista è perpetrata attraverso l'idolatrazione strumentale della tolleranza, che in se è un valore positivo ma che oggi ha assunto i caratteri della vera e cruda repressione, fisica ed intellettuale.
La tolleranza, attraverso la quale si porta avanti oggi nella nostra società la libertà, è in realtà un sentimento che liberandoci ci neutralizza in una maniera tanto nuova e rivoluzionaria quanto efficace e più che repressiva. La società odierna è da essa condannata incosapevole alla sopportazione ed alla passiva accettazione dei nuovi bisogni della struttura capitalista, sempre più numerosi; a seguire l'andamento e le volontà del mercato, che non coincidono col bene dell'uomo; alla commozione forzata ed indotta di fronte ai "grandi temi", ridicolizzati; Al totale e irrimediabile instupidimento dell'omologazione, che soffoca ogni intelletto, acceca ogni occhio e uccide ogni possibilità di rivoluzione e salvezza.
La tolleranza, oggi, e la "libertà" sono in realtà lo strumento per la tutela dell'egoismo e ci portano solamente verso la morte della libertà.
Qualcuno ha voglia di parlarne ancora? Non so se sono sul forum giusto, ma mi hanno detto che la gente qui è in gamba, perdonate in caso l'intrusione
Ho letto qualcosa di quello che mi ha preceduto e, non so quanto senso abbia ma ormai sono qui, vorrei dirvi semplicemente che è inutile, totalmente inutile, discutere oggi, come è stato fatto, su quale dei due sistemi, tra capitalismo e marxismo, dia un maggior valore alla libertà.
La libertà oggi c'è, la libertà di fatto.
Nell'ideologia marxista, come già fatto notare, essa è limitata e regolata dallo stato.
Nell'attuale mondo capitalista è perpetrata attraverso l'idolatrazione strumentale della tolleranza, che in se è un valore positivo ma che oggi ha assunto i caratteri della vera e cruda repressione, fisica ed intellettuale.
La tolleranza, attraverso la quale si porta avanti oggi nella nostra società la libertà, è in realtà un sentimento che liberandoci ci neutralizza in una maniera tanto nuova e rivoluzionaria quanto efficace e più che repressiva. La società odierna è da essa condannata incosapevole alla sopportazione ed alla passiva accettazione dei nuovi bisogni della struttura capitalista, sempre più numerosi; a seguire l'andamento e le volontà del mercato, che non coincidono col bene dell'uomo; alla commozione forzata ed indotta di fronte ai "grandi temi", ridicolizzati; Al totale e irrimediabile instupidimento dell'omologazione, che soffoca ogni intelletto, acceca ogni occhio e uccide ogni possibilità di rivoluzione e salvezza.
La tolleranza, oggi, e la "libertà" sono in realtà lo strumento per la tutela dell'egoismo e ci portano solamente verso la morte della libertà.
Qualcuno ha voglia di parlarne ancora? Non so se sono sul forum giusto, ma mi hanno detto che la gente qui è in gamba, perdonate in caso l'intrusione
Se incontrate il Buddha per la strada, uccidetelo
- absent friend
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- Joined: 03 Jan 2009 12:34
Re: Ideologie Politiche
Ciao, benvenuto 
mi hai fatto rileggere i vecchi commenti di questo post.
Col senno di poi credo di aver sbagliato argomentazioni, ma se possibile forse sono ancor più convinto di prima che il sistema sia da rivoluzionare e che le radici siano da affondare nel marxismo. Ormai, però sono completamente distaccato dalla politica contemporanea, italiana e mondiale. Sono talmente sprofondato nella "damaged life" di Adorno che mi sembra tutto uno scherzo di cattivo gusto.
Detto questo, discuto sempre con piacere.
Però non capisco bene quale sia il tuo punto: con quale tolleranza te la prendi? quella del politically correct? E quale libertà invochi, quella anarcoide senza costrizioni?

mi hai fatto rileggere i vecchi commenti di questo post.

Detto questo, discuto sempre con piacere.
Però non capisco bene quale sia il tuo punto: con quale tolleranza te la prendi? quella del politically correct? E quale libertà invochi, quella anarcoide senza costrizioni?
Re: Ideologie Politiche
Fantastico sapere che leggi un libro di Theodor Adorno, uno dei più grandi filosofi in particolar modo politico, ed insieme alla scuola di Francoforte forse il più importante riferimento per l'analisi della società moderna secondo me.
Detto questo vedo che ci troviamo d'accordo probabilmente: il sistema è da rivoluzionare, è quello che credo più di ogni altra cosa si debba fare adesso.
Rigetto intanto l'anarchia in ogni sua forma, la reputo una follia senza cervello, anche perchè finirebbe per essere a mio parere soltanto una legge del più forte, che in scala mondiale si risolverebbe come un ritorno al tempo della scimmia.
Tuttavia il sistema corrente ci porta inevitabilmente alla morte della vera cultura e, più in generale, di tutti i "veri umanisti" citando Pasolini.
Perchè dico questo? Perchè, senza approfondirlo a meno che non interessi a qualcuno, non c'è più posto oggi per la vera cultura ed essa, seppur esistente ancora, è totalmente neutralizzata dall'analisi mediatica superficiale o dalla strumentalizzazione economica che fanno di essa tutti coloro che la portano ancora avanti.
Perchè critico la tolleranza?
Perchè è il sistema attuale a propugnarla come valore fondamentale, e questo più di ogni altra cosa ci impedisce di far aprire gli occhi a chi noi, in questa società, vorremmo svegliare: tutti.
La tolleranza totale ed indiscriminata di ogni idea, considerata importante solo per il fatto di essere espressa e non giudicata invece in base alla sua reale qualità da per prima cosa vita a tanto, tantissimo, inquinamento intellettuale, che genera una cacofonia assordante; oltre a questo rende totalmente sterile una possibile ripercussione reale (marx la chiamerebbe prassi) dell'idea sulla società attuale. Cosa significa questo secondo punto? Significa che nessuno leggendo testi rivoluzionari farà mai la rivoluzione finché sarà la nostra società a proporgli quel testo così apertamente e così facilmente; nessuno farà mai una rivoluzione vera dopo aver letto o sentito qualcosa che la società stessa gli ha consegnato in mano. Per due motivi: perchè nessuno crede che la società dia spago a qualcosa che la dovrebbe distruggere, e perchè la società, così facendo, riduce considerazioni come quelle di Adorno, Pasolini ecc. a puro folklore, a filosofie interessante ma che restano il dileggio di pochi intellettuali di sinistra.
La tolleranza così diventa uno strumento della repressione, un mezzo per preservare lo status quo ad ogni costo e nel modo più subdolo che si sia mai visto, davvero un trattamento dei sovversivi senza precedenti. Un po' come la forza di quel "porgi l'altra guancia" di cristiana memoria.
Spero di non essere stato troppo prolisso e ti ringrazio per l'attenzione, se vorrai continuare a parlarne io ne sarò estremamente contento.
Detto ciò io voglio fare la rivoluzione, ci credo più che mai, il problema fondamentale per me sta in: cosa propongo io? Cosa vorrei proporre?
Il comunismo reale è stato un fallimento.
Una qualunque dittatura la rigetto per natura.
Neppure il marxismo teorico mi convince perchè il buon vecchio Karl credo sia partito da alcuni assunti teorici leggermente sbagliati, per quanto in gamba egli sia stato.
Cosa fare?
Detto questo vedo che ci troviamo d'accordo probabilmente: il sistema è da rivoluzionare, è quello che credo più di ogni altra cosa si debba fare adesso.
Rigetto intanto l'anarchia in ogni sua forma, la reputo una follia senza cervello, anche perchè finirebbe per essere a mio parere soltanto una legge del più forte, che in scala mondiale si risolverebbe come un ritorno al tempo della scimmia.
Tuttavia il sistema corrente ci porta inevitabilmente alla morte della vera cultura e, più in generale, di tutti i "veri umanisti" citando Pasolini.
Perchè dico questo? Perchè, senza approfondirlo a meno che non interessi a qualcuno, non c'è più posto oggi per la vera cultura ed essa, seppur esistente ancora, è totalmente neutralizzata dall'analisi mediatica superficiale o dalla strumentalizzazione economica che fanno di essa tutti coloro che la portano ancora avanti.
Perchè critico la tolleranza?
Perchè è il sistema attuale a propugnarla come valore fondamentale, e questo più di ogni altra cosa ci impedisce di far aprire gli occhi a chi noi, in questa società, vorremmo svegliare: tutti.
La tolleranza totale ed indiscriminata di ogni idea, considerata importante solo per il fatto di essere espressa e non giudicata invece in base alla sua reale qualità da per prima cosa vita a tanto, tantissimo, inquinamento intellettuale, che genera una cacofonia assordante; oltre a questo rende totalmente sterile una possibile ripercussione reale (marx la chiamerebbe prassi) dell'idea sulla società attuale. Cosa significa questo secondo punto? Significa che nessuno leggendo testi rivoluzionari farà mai la rivoluzione finché sarà la nostra società a proporgli quel testo così apertamente e così facilmente; nessuno farà mai una rivoluzione vera dopo aver letto o sentito qualcosa che la società stessa gli ha consegnato in mano. Per due motivi: perchè nessuno crede che la società dia spago a qualcosa che la dovrebbe distruggere, e perchè la società, così facendo, riduce considerazioni come quelle di Adorno, Pasolini ecc. a puro folklore, a filosofie interessante ma che restano il dileggio di pochi intellettuali di sinistra.
La tolleranza così diventa uno strumento della repressione, un mezzo per preservare lo status quo ad ogni costo e nel modo più subdolo che si sia mai visto, davvero un trattamento dei sovversivi senza precedenti. Un po' come la forza di quel "porgi l'altra guancia" di cristiana memoria.
Spero di non essere stato troppo prolisso e ti ringrazio per l'attenzione, se vorrai continuare a parlarne io ne sarò estremamente contento.
Detto ciò io voglio fare la rivoluzione, ci credo più che mai, il problema fondamentale per me sta in: cosa propongo io? Cosa vorrei proporre?
Il comunismo reale è stato un fallimento.
Una qualunque dittatura la rigetto per natura.
Neppure il marxismo teorico mi convince perchè il buon vecchio Karl credo sia partito da alcuni assunti teorici leggermente sbagliati, per quanto in gamba egli sia stato.
Cosa fare?
Se incontrate il Buddha per la strada, uccidetelo
Re: Ideologie Politiche
Interessantissimo articolo, i Papi sono ormai troppo trascurati eppure gli ultimi sembrano aver capito che se la chiesa vuole sopravvivere deve "passare all'opposizione", citando Pasolini ancora una volta
http://www.huffingtonpost.it/2014/05/05 ... _ref=italy
http://www.huffingtonpost.it/2014/05/05 ... _ref=italy
Se incontrate il Buddha per la strada, uccidetelo
Re: Ideologie Politiche
Il provincialismo, la passione per il calcio, la telefonata a Pannella, ...a me Bergoglio ha già stancato. Sei il papa del mondo, non solo degli italiani.
Ratzinger nel frattempo se la spassa col videopoker a Castel Gandolfo.
Ratzinger nel frattempo se la spassa col videopoker a Castel Gandolfo.
Re: Ideologie Politiche
Provincialismo di Papa Bergoglio?
Diciamo che sa molto bene a chi parla, e chi lo ascolta di solito lo ascolta solo attraversi determinati canali che lasciano passare quel linguaggio e quel "provincialismo" che è l'unico che l'italiano medio recepisce. Se poi dobbiamo giudicare un Papa in base a quello che si dice di lui al telegiornale italiano, in base a quello che fa scalpore di lui in Italia, non mi sembra casuale che venga fuori l'immagine di un Papa "italiano", anche quando questo non corrisponde affatto alla realtà.
Sarà troppo mainstream come opinione la mia, ma che questo Papa sia provinciale non mi pare proprio
Diciamo che sa molto bene a chi parla, e chi lo ascolta di solito lo ascolta solo attraversi determinati canali che lasciano passare quel linguaggio e quel "provincialismo" che è l'unico che l'italiano medio recepisce. Se poi dobbiamo giudicare un Papa in base a quello che si dice di lui al telegiornale italiano, in base a quello che fa scalpore di lui in Italia, non mi sembra casuale che venga fuori l'immagine di un Papa "italiano", anche quando questo non corrisponde affatto alla realtà.
Sarà troppo mainstream come opinione la mia, ma che questo Papa sia provinciale non mi pare proprio
Se incontrate il Buddha per la strada, uccidetelo
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