rick81 wrote: ↑14 Aug 2017 15:06
Ah aggiungo parere super personale ovviamente....Kyuss>QOSA di veramente tanto....Viva John Garcia!
Non di certo per John Garcia, anzi. Secondo me i Kyuss non stanno tra i Grandissimi proprio per Garcia. Reeder e Homme sono le teste.
C'è tuttavia qualcosa che sfugge, che manca a quanto abbiamo detto. Perché non è vero che i riff non ci siano nei QOTSA in generale e in Villains in particolare. A me sembra quasi che Homme non riesca più a trovare la quadratura del cerchio tra la sua formazione di stoner-rocker e la svolta pop-rock che vorrebbe dare ai QOTSA (che è la stessa che ha tentato Cornell fallendo). Queste canzoni sembrano troncate a metà: prese un paio di buone idee, frullate attraverso dei suoni molto pasticciati (che forse nella sua mente dovrebbero suonare dance-rock) e poi allungato il brodo con poca, pochissima ispirazione. Alcune durano troppo per quello che devono dire (cinque minuti di primo singolo e già vuoi una Glock), altre durano troppo poco e avrebbero dovuto essere dilatate o avrebbero dovuto prendere un'altra direzione. Vero che la differenza rispetto ai Kyuss sta proprio che i QOTSA sono più compatti, più radiofonici e più pop, ma prendete anche Villains of Circumstance che forse è la migliore del lotto: ritornello\bridge che la rovina e il finale è tardivo e dura troppo poco. C'è uno sbilanciamento evidente tra ciò che Homme vorrebbe (e dovrebbe) fare e quanto ne esce. Il produttore è Mark Ronson che ha lavorato con icone del pop e della world music: ha impresso, probabilmente, il suo marchio trasformando le canzoni uptempo in cafonate indie-rock (Feet don't fail me a tratti sembra una dei Kaiser Chiefs) e quelle più lente in ballate acide che verrebbero salvate solo da un scrittura impeccabile, che non c'è.
Non si può dire sia un album banale. E' ben prodotto e certi suoni sono ben studiati e la scrittura dei pezzi è sicuramente di livello, ma c'è troppo poca sostanza per un album così pieno.