Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Mi fa piacere di aver creato un buon flusso di discussioni da questo topic.
Il discorso sulla musica non anglofona è piuttosto articolato e secondo me lascia un pò il tempo che trova andar a cercare a forza artisti che hanno influenzato a livello internazionale (che comunque ci sono, basti pensare a Spinetta o a Veloso), o che abbiamo esclusivamente caratteristiche locali.
Potremmo iniziare ad intavolare una discussione su un singolo paese di nostra scelta o più semplicemente di un continente (ad esclusione dell'Europa dove varrebbe la pena andare a studiare il singolo paese visto la vastità di proposte) e cercare insieme di listare la miglior musica di quel paese/continente, ne potrebbe uscire alla fine un lavorone non da poco ma che potrebbe dare sia a noi che a chi segue un punto di vista diverso sulla musica.
Premesso che anche io sono abbastanza un neofita di questo mondo, ma negli ultimi due anni complice anche una saturazione di scene e proposte musicali sempre meno a fuoco (secondo me) proveniente da USA/UK, ho deciso di virare su altri lidi e sto scoprendo un mondo che spesso non ha nulla da invidiare al mondo anglofono.
Volendo lanciare una provocazione, il 90% della roba etichettata da Pitchfork come BNM negli ultimi due anni, mi ha fatto quasi sempre cagare, invece giusto per citare due dischi scoperti negli ultimi due anni (ma ce ne sarebbero altri), Bocanada e A Tábua de Esmeralda, sono diventati tra i miei dischi preferiti di sempre.
Infine concordo con Percy sul valore della musica polacca, secondo me tra i più grandi paesi in ambito musicale ed in ambito "prog" ha tirato fuori due artisti incredibili come Czeslaw Niemen (ascoltate Enigmatic) e Marek Grechuta (ascoltate Korowod).
Da non sottovalutare neanche la segnalazione di hyperion per quanto riguarda l'etichetta tedesca Analog Africa (una vera e propria miniera d'oro dove sono state "estratte" scene sepolte dal tempo e dalla memoria e raccolte in centinaia di compilation).
La playlist sul pop makossa la mia preferita in assoluto, ma aggiungerei anche la playlist Soul of Angola.
Il discorso sulla musica non anglofona è piuttosto articolato e secondo me lascia un pò il tempo che trova andar a cercare a forza artisti che hanno influenzato a livello internazionale (che comunque ci sono, basti pensare a Spinetta o a Veloso), o che abbiamo esclusivamente caratteristiche locali.
Potremmo iniziare ad intavolare una discussione su un singolo paese di nostra scelta o più semplicemente di un continente (ad esclusione dell'Europa dove varrebbe la pena andare a studiare il singolo paese visto la vastità di proposte) e cercare insieme di listare la miglior musica di quel paese/continente, ne potrebbe uscire alla fine un lavorone non da poco ma che potrebbe dare sia a noi che a chi segue un punto di vista diverso sulla musica.
Premesso che anche io sono abbastanza un neofita di questo mondo, ma negli ultimi due anni complice anche una saturazione di scene e proposte musicali sempre meno a fuoco (secondo me) proveniente da USA/UK, ho deciso di virare su altri lidi e sto scoprendo un mondo che spesso non ha nulla da invidiare al mondo anglofono.
Volendo lanciare una provocazione, il 90% della roba etichettata da Pitchfork come BNM negli ultimi due anni, mi ha fatto quasi sempre cagare, invece giusto per citare due dischi scoperti negli ultimi due anni (ma ce ne sarebbero altri), Bocanada e A Tábua de Esmeralda, sono diventati tra i miei dischi preferiti di sempre.
Infine concordo con Percy sul valore della musica polacca, secondo me tra i più grandi paesi in ambito musicale ed in ambito "prog" ha tirato fuori due artisti incredibili come Czeslaw Niemen (ascoltate Enigmatic) e Marek Grechuta (ascoltate Korowod).
Da non sottovalutare neanche la segnalazione di hyperion per quanto riguarda l'etichetta tedesca Analog Africa (una vera e propria miniera d'oro dove sono state "estratte" scene sepolte dal tempo e dalla memoria e raccolte in centinaia di compilation).
La playlist sul pop makossa la mia preferita in assoluto, ma aggiungerei anche la playlist Soul of Angola.
Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Esattamente. Alla fine sta tutto quaHollisWyatt wrote: ↑08 Jan 2023 14:03 Premesso che anche io sono abbastanza un neofita di questo mondo, ma negli ultimi due anni complice anche una saturazione di scene e proposte musicali sempre meno a fuoco (secondo me) proveniente da USA/UK, ho deciso di virare su altri lidi e sto scoprendo un mondo che spesso non ha nulla da invidiare al mondo anglofono.
Volendo lanciare una provocazione, il 90% della roba etichettata da Pitchfork come BNM negli ultimi due anni, mi ha fatto quasi sempre cagare, invece giusto per citare due dischi scoperti negli ultimi due anni (ma ce ne sarebbero altri), Bocanada e A Tábua de Esmeralda, sono diventati tra i miei dischi preferiti di sempre.
Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
visto che sono stati nominati i Soda Stereo e Gustavo Cerati: http://doyourealize.it/forum/viewtopic.php?f=4&t=1663
ricordo anche di Netflix il documentario sulla musica rock del Sud America
ricordo anche di Netflix il documentario sulla musica rock del Sud America
Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Di recente è scomparso Yukihiro Takahashi, batterista e cantante della Yellow Magic Orchestra, grandissima band che vedeva tra i suoi membri Ryuichi Sakamoto (che tutti conosciamo) e Haruomi Hosono, personaggio fondamentale della musica giapponese.
Sono stati davvero un gruppo fondamentale, non soltanto per l'evoluzione della musica giapponese ma anche con un certo rilievo all'estero. Hanno trasfigurato la musica popolare in patria con dosi massicce di elettronica, introducendo per giunta quei suoni "da videogame" che ancora nessuno aveva osato. I loro dischi hanno suoni curatissimi e a livello compositivi sono vulcanici, pieni di idee. Non semplicemente i "Kraftwerk giapponesi".
Questa l'ha scritta Takahashi ed è uno dei loro brani migliori:
Sono stati davvero un gruppo fondamentale, non soltanto per l'evoluzione della musica giapponese ma anche con un certo rilievo all'estero. Hanno trasfigurato la musica popolare in patria con dosi massicce di elettronica, introducendo per giunta quei suoni "da videogame" che ancora nessuno aveva osato. I loro dischi hanno suoni curatissimi e a livello compositivi sono vulcanici, pieni di idee. Non semplicemente i "Kraftwerk giapponesi".
Questa l'ha scritta Takahashi ed è uno dei loro brani migliori:
- dissonance
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Mi ero collegato con l’intenzione di scriverne, ma ora che mi trovi d’accordo con ogni sillaba non vedo perché prolungarmi. Li scoprii con BGM e riprendo i loro primi lavori sempre con piacere.
A proposito, ieri è uscito 12 del buon vecchio Sakamoto; toccante e di gran classe.
A proposito, ieri è uscito 12 del buon vecchio Sakamoto; toccante e di gran classe.
Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Già, fa impressione sentire il suo respiro in sottofondo, essendo a conoscenza dei suoi problemi di salute. Un disco davvero intensodissonance wrote: ↑18 Jan 2023 12:45 A proposito, ieri è uscito 12 del buon vecchio Sakamoto; toccante e di gran classe.
Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Sto ascoltando anche io quello di Sakamoto. Molto introspettivo, sta piacendo anche a me. In effetti, sapendo delle sue condizioni di salute, colpisce ancora di più. Sembra plausibile che questo possa essere il suo ultimo lavoro.
- dissonance
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
Giusto così.
Della carriera di Sakamoto - enorme e decisamente variegata - cosa ne pensate?
Partendo dalla fine, async mi era piaciuto tantissimo, spirituale e meditativo e già con l'umore funereo di "12".
Poi conosco "音楽図鑑 (Illustrated musical encyclopedia)", bellino con alcune interessanti sperimentazioni sul synthpop ma altalenante. Così come "Beauty", con tante contaminazioni etniche ma non sempre riuscite. Bellissime le colonne sonore de "L'ultimo imperatore" e "Merry Christmas Mr. Lawrence", quest'ultima con l'immortale Forbidden Colours. Dell'epoca della Yellow Magic Orchestra valido anche "Thousand Knives of Ryuichi Sakamoto", abbastanza simile come suoni alla band madre. Poi adoro la canzone "Heartbeat" con Sylvian. I dischi con Alva Noto li ho ascoltati poco, dovrei ritornarci, ma mi erano sembrati piuttosto interessanti.
Della carriera di Sakamoto - enorme e decisamente variegata - cosa ne pensate?
Partendo dalla fine, async mi era piaciuto tantissimo, spirituale e meditativo e già con l'umore funereo di "12".
Poi conosco "音楽図鑑 (Illustrated musical encyclopedia)", bellino con alcune interessanti sperimentazioni sul synthpop ma altalenante. Così come "Beauty", con tante contaminazioni etniche ma non sempre riuscite. Bellissime le colonne sonore de "L'ultimo imperatore" e "Merry Christmas Mr. Lawrence", quest'ultima con l'immortale Forbidden Colours. Dell'epoca della Yellow Magic Orchestra valido anche "Thousand Knives of Ryuichi Sakamoto", abbastanza simile come suoni alla band madre. Poi adoro la canzone "Heartbeat" con Sylvian. I dischi con Alva Noto li ho ascoltati poco, dovrei ritornarci, ma mi erano sembrati piuttosto interessanti.
Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)
davvero intensodissonance wrote: ↑22 Jan 2023 17:42 http://doyourealize.it/ryuichi-sakamoto-12/
Rigorosamente senza voto perché pareva scorretto
speriamo non sia l'ultimo
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