Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

a 360° su musica e cultura pop
HollisWyatt
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Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by HollisWyatt » 03 Jan 2023 18:48

Salve,
non so se esiste un topic simile, in tal caso mi scuso, ma mi piacerebbe aprire questo topic per discutere e condividere con voi tutto ciò che riguarda la musica NON anglofona.
C'è qualcuno di voi che ascolta musica proveniente da altri paesi ?
Di seguito, riporto una piccola lista di soli 10 album tra i miei preferiti del mondo non anglofono (NO USA, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Giamaica ed anche Italia e Germania (sponda Krautock) visto che sono mondi familiari):
Ovviamente la lista è solo un minimo introduttiva, ci sono veramente tanti dischi validi da consigliare ed ho escluso anche tutta l'Europa non anglofona.
Chiunque voglia approfondire, si faccia avanti

1) Bonga - Angola 72 (Angola)
2) Ali Farka Tourè - The River (Mali)
3) Youssou N'Dour - Immigres (Senegal)
4) Tatsuro Yamashita - For You (Giappone)
5) Cui Jian - 红旗下的蛋 (Cina)
6) Silvio Rodríguez - Al final de este viaje... (Cuba)
7) Caifanes - El Silencio (Messico)
8) Victor Jara - El derecho de vivir en paz (Cile)
9) Soda Stereo - Dynamo (Argentina)
10) Jorge Ben -A Tábua de Esmeralda (Brasile)

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toolipano
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by toolipano » 03 Jan 2023 22:35

Bel topic! Sarebbe bello se facessi un articolo per il sito, trovando il modo per organizzare un po' il discorso.
Mi interessa molto esplorare suoni diversi. Provo sicuramente un po' dei dischi che hai consigliato.

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hyperion
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by hyperion » 04 Jan 2023 10:12

Analog Africa Records e' una miniera d'oro che copre Africa e Sud America: https://analogafrica.bandcamp.com/music

i miei preferiti di sempre, che ascolto con frequenza qui da Kampala:

Analog Africa:

Amara Touré 1973-1980 (Analog Africa Nr. 18)
Senegal 70 - Sonic Gems & Previously Unreleased Recordings from the 70s (Analog Africa Nr. 19)
Pop Makossa - The Invasive Dance Beat of Cameroon 1976-1984(Analog Africa Nr. 23)
Dur Dur of Somalia - Volume 1, Volume 2 & Previously Unreleased Tracks (Analog Africa Nr. 27)
Jambú e Os Míticos Sons Da Amazônia (Analog Africa Nr. 28)
Orchestre Massako (Limited Dance Edition Nr. 14)

Altri Capolavori:

Ebo Taylor - Life Stories
Orlando Julius - Disco Hi-life
Fela Kuti - Everything Scatterd
Dele Sosimi - You No Fit Touch Am
Afrofunk - Body music

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Percy
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by Percy » 04 Jan 2023 11:47

Anche io negli ultimi tempi mi sto appassionando all'esplorazione di culture musicali differenti dalle solite scene USA e UK. Ci sono un sacco di artisti che hanno avuto un impatto enorme su un grande numero di persone, e il fatto che non ne fossimo a conoscenza non vuol dire nulla: hanno comunque significato parecchio per tanti Paesi, con un bacino enorme (basti pensare all'America Latina, o al Giappone).

Un aspetto secondo me importante è non cercare l'esotico per forza, andare a esplorare soltanto per il gusto di trovare "altri suoni": sarebbe un atteggiamento un po' "colonialista". Certo, in tanti artisti l'aspetto tradizionale è importante, ma in tanti hanno saputo fare benissimo in generi che a noi sono molto familiari.

Tra le scene che più mi stanno appassionando c'è il post-punk della Polonia, davvero una miniera d'oro: gruppi capaci di grandi melodie, una scena vivacissima che ha regalato grandi dischi negli anni '80. Dischi consigliati:
- Lady Pank - Lady Pank
- Aya RL - Aya RL
- Maanam - Maanam
- Ziyo - Ziyo
- Republika - Nowe sytuacje

Poi le grandi figure in Argentina: Gustavo Cerati con i suoi Soda Stereo e da solista (di cui si è già parlato qui), Charly Garcia e Luis Alberto Spinetta nelle loro varie incarnazioni con diversi gruppi.
Dischi consigliati:
- Gustavo Cerati - Bocanada (trip-hop, downtempo)
- Soda Stereo - Dynamo e Cancion animal (shoegaze, alternative rock)
- Charly Garcia: da solista "Clics Modernos" (new wave, sophisti-pop), con i Sui Generis "Vida" (folk-rock), con i Serú Girán "Grasa de las capitales" (jazz-rock, prog), ma devo ancora approfondire molto
- Spinetta: con gli Invisible "El jardín de los presentes" (prog, disco incredibile), con i Pescado Rabioso "Artaud" (folk rock, art rock), anche qui devo approfondire la discografia.

Tra i miei preferiti poi ci sono gli Indochine, grande gruppo francese (in patria riempie lo Stade de France, per dire) che da inizio anni '80 ha saputo spaziare tra synth pop, new wave, britpop, electro e industrial rock con una costanza e una capacità di scrivere canzoni da far spavento. Dischi consigliati:
- "L'aventurier", l'esordio con la title-track che è un classico del synthpop
- "3", l'apice della fase new wave
- "Un jour dans notre vie", il britpop alla francese
- "Paradize", il capolavoro della maturità che sembra mischiare chanson e Nine Inch Nails.

Ma c'è ancora tantissimo da esplorare...

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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by AFX » 05 Jan 2023 11:11

Bel topic, secondo me va fatta una playlist di almeno 30 pezzi
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toolipano
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by toolipano » 06 Jan 2023 22:04

Percy wrote: 04 Jan 2023 11:47 Un aspetto secondo me importante è non cercare l'esotico per forza, andare a esplorare soltanto per il gusto di trovare "altri suoni": sarebbe un atteggiamento un po' "colonialista". Certo, in tanti artisti l'aspetto tradizionale è importante, ma in tanti hanno saputo fare benissimo in generi che a noi sono molto familiari.
A livello "filosofico" sono d'accordo, però per me l'elemento etnico, tradizionale, "l'altro suono", è abbastanza fondamentale. La ricerca di sonorità, o perlomeno idee, diverse, caratterizza la grande maggioranza dei miei/nostri ascolti ormai, che si tratti di musica proveniente da altri mondi o della musica anglosassone.
Per dire, se mi parli di post punk polacco non è che mi metti chissà che curiosità. Sono convinto che ci sarà della roba notevole, ma di dischi post punk ne ho ascoltati talmente tanti che l'idea di andarmene a cercare degli altri mi lascia un po' freddo. Non è un discorso sulla qualità, ma proprio sull'interesse verso suoni che, inevitabilmente, alle mie/nostre orecchie risultano troppo familiari. C'è voglia di roba diversa! Per dire, oggi ho ascoltato il disco di Ali Farka Tourè proposto da HollisWyatt e mi è piaciuto e mi ha coinvolto, con il suo blues con chiari elementi etnici. Sarà "colonialista" l'atteggiamento, ma senza l'influenza della musica tradizionale non credo mi sarebbe interessato il disco.

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hyperion
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by hyperion » 07 Jan 2023 12:04

Percy wrote: 04 Jan 2023 11:47 Un aspetto secondo me importante è non cercare l'esotico per forza, andare a esplorare soltanto per il gusto di trovare "altri suoni": sarebbe un atteggiamento un po' "colonialista". Certo, in tanti artisti l'aspetto tradizionale è importante, ma in tanti hanno saputo fare benissimo in generi che a noi sono molto familiari.
Questa è una cosa che mi sta a cuore.
Onestamente non capisco un po’ tutto quello che ho quotato qui sopra Percy, cosa intendi?
Parli di contaminazioni da parte della musica occidentale nei confronti di quella tradizionale (locale)?

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Messer Dino Compagni
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by Messer Dino Compagni » 07 Jan 2023 13:58

Siamo in ritardo per queste scoperte. la musica elettronica rubacchia da decenni da questi autori.
Ruin has come not in fire nor in ashen rain
Only in turgid silence, hangin', flayed.

Try to lull us in before the havoc begins into a dubious state of serenity
Acting all surprised when you're caught in the lie
It's not unlike you

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Percy
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by Percy » 07 Jan 2023 17:17

Intendo semplicemente che il criterio nello scegliere cosa ascoltare e approfondire, secondo me, non deve essere soltanto quello dell'andare a cercare i suoni tradizionali di un certo Paese ignorando magari genere che noi conosciamo già dalle scene anglofone. Magari sbaglio ma spesso c'è dietro un pregiudizio del tipo "sicuramente sono solo pallide imitazioni di quello che inglesi e americani fanno". Per esempio la scena post-punk polacca, prendo questa perché l'ha citata toolipano, era di una vitalità straordinaria, le band avevano voglia di spaccare il mondo in un Paese ingrigito dalla dittatura, e questo si sente nella loro musica, che davvero non ha nulla da invidiare ad artisti inglesi e americani che conosciamo bene. Per me non ha molto senso subire passivamente l'hype del post-punk inglese attuale, roba che i Fall facevano 40 anni fa molto meglio, e perdersi grandi gruppi come quelli che ho citato (e che in Polonia finivano in classifica!).

Poi certo, ci mancherebbe, anche io sono affascinato dalle sonorità tradizionali, mi esaltano perché mi permettono di viaggiare con la mente in posti lontani. Ma non c'è solo quello, dico solo che le due cose non si devono escludere

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toolipano
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Re: Dischi da Altri Mondi (Non Anglofoni)

Post by toolipano » 08 Jan 2023 11:03

Sì guarda, come penso di aver spiegato bene, per me nessun pregiudizio sulla scena post punk polacca, che sono sicuro avrà dischi di grande qualità se ne parli così bene. Semplicemente non mi va di ascoltare un altro disco post punk, che sia polacco uscito negli anni '80, o che sia l'ultima band di ragazzini britannici spinta da non si sa quale hype.
Ho il cervello saturo di questi suoni.

Messer Dino Compagni wrote: 07 Jan 2023 13:58 Siamo in ritardo per queste scoperte. la musica elettronica rubacchia da decenni da questi autori.
Sì e no, secondo me. Chiaro che ascoltare qualcosa di completamente nuovo, ormai è impossibile. Però rubacchiare non vuol dire essere il "real deal". Magari un artista occidentale fa suo un ritmo, campiona dei pezzi, adotta un mood, però poi il risultato finale raramente è vicino a quello a cui si è ispirato. Che i Talking Heads abbiano attinto a piene mani da Fela Kuti lo sanno tutti, ma ciò non vuol dire che non valga la pena ascoltare Fela Kuti.
Poi basta non rendersi ridicoli e non sentirsi degli esploratori del XVIII secolo alla ricerca delle sorgenti del Nilo quando ci si approccia a questi artisti.

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