IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

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rick81
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by rick81 » 21 May 2021 01:53

ah il triplo vinile è già esaurito porca vacca, e ci sono già i fenomeni che li vendono su eBay a 80 euro...

Numero 18 al momento

https://rateyourmusic.com/charts/top/album/2021/#pos18

HollisWyatt
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by HollisWyatt » 21 May 2021 09:50

Io ho preso il vinile....trovato qualche giorno fa su Amazon a 35 euro.
Per me, bellissimo e dopo Die il secondo centro per Jacopo Incani.
E' presto per dire epocale....ma un disco coraggioso e molto ambizioso che merita la giusta attenzione e sicuramente più di un ascolto.
I riferimenti sono tantissimi (e tutti nomi che da quanto so piacciono molto in questo forum). Per esempio, Prison e Piel mi hanno colpito davvero tanto che lo svolgimento musicale mi ha evocato il tentativo di ribellione degli oppressi contro i loro oppressori; per carità, è una interpretazione anche banale e ce ne potrebbero essere anche di molto diverse; quello che intendo è che la musica non è fatta solo di sonorità che devono essere il più ricercate e innovative possibili, ma ha (nel migliore dei casi) un pensiero dietro che, se esposto con efficacia e coerenza (sempre opinabili, per carità) dà un valore aggiunto a prescindere dalla novità delle sonorità utilizzate.

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rick81
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by rick81 » 21 May 2021 18:50

Un estratto di una recensione che centra il punto..

Per una volta non sono però i brani singoli a determinare il risultato finale, ma l’insieme delle parti: IRA decide coscientemente di non farti respirare, di rinunciare a quell’alternanza tra tensione e rilascio tipica della musica, immaginando un suono che acquisti forza e pregnanza in rapporto al tempo che gli si dedica. Noi ci abbiamo messo circa due settimane per arrivare ad apprezzarlo, e non ci siamo pentiti.

The Sheltering Sky
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by The Sheltering Sky » 21 May 2021 20:49

Premetto che non ho ancora ascoltato l’album, alla luce dei paragoni con gli Swans capisco comunque cosa intendi con l’accumulo della tensione. A mio pare però potrebbe essere frainteso: è statisticamente impossibile che in due ore di musica sia assente una progressione V I.

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rick81
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by rick81 » 21 May 2021 23:50

Vorrei essere chiaro, non parliamo della qualità degli Swans migliori, dei Radiohead migliori, ma per dargli delle coordinate precise diciamo che i rimandi sono quelli, dati anche dagli ascolti personali che lo stesso artista dichiara, e parliamo di qualcosa che in Italia non si era mai sentito che merita molta attenzione, che rielabora molto bene certi suoni e schemi canzone.

Il mio invito è a perderci del tempo, nient'altro.

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rick81
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by rick81 » 22 May 2021 00:02

intanto il disco debutta al numero 1 in Italia tra i vinili, ed è esaurito purtroppo, e numero 6 nella generale dei cd...per un disco così ostico ha quasi del miracoloso

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Odradek
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by Odradek » 22 May 2021 13:15

Per me è veramente un gran disco, un’operazione coraggiosa e autentica.

Come dicevo a lajoneseria su whatsapp il paragone coi Radiohead è limitante e ingeneroso.

- È limitante perché dentro questo disco ci sono un sacco di cose, non solo i Radiohead, ok il contributo di Kid A/Amnesiac è innegabile ed è forse il primo aspetto che viene fuori, se ne renderebbe conto anche mia madre. Però un disco di questa portata merita secondo me un approccio diverso, bisogna mettersi lì, magari da soli, magari con delle belle casse o delle buone cuffie e ascoltare, ascoltare e ascoltare.
E allora vengono fuori tante cose: i Radiohead, I Liars di Drum is not Dead (me lo ha fatto notare la joneseria), Ornette Coleman, i Verdena, il rock del deserto africano, certe atmosfere arabeggianti, i Flaming Lips, iosonouncane di DIE, che pure è presente. E sono sicuro che ci sono tante altre cose, basta cercare.
Il problema è, abbiamo - alla nostra età - il tempo, il modo, la predisposizione per poterci approcciare correttamente a questo album? Boh! Non è facile, gli anni avanzano, i problemi si moltiplicano, non è facile, ma il disco è validissimo.
Se non è roba buona sto disco.
* Il discorso dei testi meriterebbe un discorso a parte, per ora non mi ci sono messo, ma anche lì massimo rispetto. L’idea di utilizzare tante lingue e in questo modo secondo me è geniale. Non è il primo e non sarà l’ultimo, ok, ma resta geniale.

- È irrispettoso, dicevo. Essì perché è normale che se uno ti mette vicino ai Radiohead della prima metà dei 2000 ne esci con le ossa stritolate, ma questo non è valido solo per Jacopo Incani ma praticamente per tutti o quasi.

Comunque anche io sono convintissimo che se si fosse chiamato iamadog molti si sarebbero strappati i capelli. È vero che in Italia siamo quasi sempre indietro e arretrati, questo lo sappiamo benissimo, ma questo non deve impedirci di fruire correttamente di un discone come questo. Il complesso di inferiorità ci sta ed è realtà, però ci sono le eccezioni e questa è una straordinaria eccezione.
Baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto. Franz Kafka

Fai sempre da sobrio quello che dici di fare quando sei sbronzo. Imparerai a tenere chiusa la bocca. Ernest Hemingway

Sanzen
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by Sanzen » 22 May 2021 14:00

per me dopo una settimana abbondante di ascolti e ri-ascolti,anche meglio di DIE,pochi dubbi.
dispiace per chi non riesce a capirlo...vabbè de gustibus, come dicevano i latini.certo che se non era italiano,in molti sarebbero stati lì a spellarsi le mani dagli applausi e invece...."Foule" "Ashes" "Jabal"....una tripletta mica da ridere.

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rick81
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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by rick81 » 22 May 2021 14:33

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Re: IRA, il terzo attesissimo disco di Iosonouncane

Post by rick81 » 22 May 2021 14:33

Odradek wrote: 22 May 2021 13:15 Per me è veramente un gran disco, un’operazione coraggiosa e autentica.

Come dicevo a lajoneseria su whatsapp il paragone coi Radiohead è limitante e ingeneroso.

- È limitante perché dentro questo disco ci sono un sacco di cose, non solo i Radiohead, ok il contributo di Kid A/Amnesiac è innegabile ed è forse il primo aspetto che viene fuori, se ne renderebbe conto anche mia madre. Però un disco di questa portata merita secondo me un approccio diverso, bisogna mettersi lì, magari da soli, magari con delle belle casse o delle buone cuffie e ascoltare, ascoltare e ascoltare.
E allora vengono fuori tante cose: i Radiohead, I Liars di Drum is not Dead (me lo ha fatto notare la joneseria), Ornette Coleman, i Verdena, il rock del deserto africano, certe atmosfere arabeggianti, i Flaming Lips, iosonouncane di DIE, che pure è presente. E sono sicuro che ci sono tante altre cose, basta cercare.
Il problema è, abbiamo - alla nostra età - il tempo, il modo, la predisposizione per poterci approcciare correttamente a questo album? Boh! Non è facile, gli anni avanzano, i problemi si moltiplicano, non è facile, ma il disco è validissimo.
Se non è roba buona sto disco.
* Il discorso dei testi meriterebbe un discorso a parte, per ora non mi ci sono messo, ma anche lì massimo rispetto. L’idea di utilizzare tante lingue e in questo modo secondo me è geniale. Non è il primo e non sarà l’ultimo, ok, ma resta geniale.

- È irrispettoso, dicevo. Essì perché è normale che se uno ti mette vicino ai Radiohead della prima metà dei 2000 ne esci con le ossa stritolate, ma questo non è valido solo per Jacopo Incani ma praticamente per tutti o quasi.

Comunque anche io sono convintissimo che se si fosse chiamato iamadog molti si sarebbero strappati i capelli. È vero che in Italia siamo quasi sempre indietro e arretrati, questo lo sappiamo benissimo, ma questo non deve impedirci di fruire correttamente di un discone come questo. Il complesso di inferiorità ci sta ed è realtà, però ci sono le eccezioni e questa è una straordinaria eccezione.

Hai riassunto perfettamente il mio pensiero, e lo dico io che di dischi italiani non ne compro, neanche quelli buoni di cui si fanno le classifiche anche qui, ma questo è un disco del mondo, soprattutto grazie all'idea geniale sui testi, e anche sulla lavorazione della voce che nasconde qualsiasi difetto potesse emergere in precedenza, la pronuncia per prima, per fare questo devi essere umile e conscio dei tuoi pregi e difetti e sapere bene dove vuoi arrivare.

Io sono al quinto ascolto, ragazzi bisogna avere tempo, e la pace e pazienza necessaria, se non lo si ha dispiace ma non si può arrivare al dunque, se si arriva morti la sera alla ricerca di rilassamento, non è questo il caso.

Ho sentito parlare di pesantezza, che non scende, che per gente che si ascolta gli Autechtre per esempio non è plausibile, questa non è musica difficile, è nelle nostre coordinate perfettamente, è semplicemente molto piena, densa, e da scoprire in ogni sua parte.

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