Uscite 2021

[HollisWyatt]

Che disco Cavalcade dei Black Midi, una vera e propria babele sonora, ostico ma una vera e propria gioia per le orecchie.
Decisamente azzeccata la scelta di inserire pezzi più ordinari, ma comunque meravigliosi come Marlene, Slow e Dethroned, tra i pezzi più complessi e folli in modo da rendere l ascolto completo non troppo faticoso.
Disco fuori di testa, sarà presente in molte liste di fine anno secondo me

[The Sheltering Sky]

Secondo me segna nuovi standard stilistici e qualitativi. Gli arrangiamenti sono davvero ricchi e corposi come nei migliori album prog degli anni settanta. A tratti ci sento persino il jazz di Anouar Brahem (in Diamond Stuff soprattuto), ma il sound proposto rimane originalissimo e davvero unico nel panorama musicale. Credo siano la dimostrazione concreta di come attraverso lo studio si ottengano risultati migliori (l’uso delle sincopi e arrangiamenti così ricercati non possono essere frutto del caso). Mi piacerebbe approfondire i testi con la giusta calma (riferimenti a stelle dell’epoca nazista, infiammazioni cartilaginee e tanto altro). Ha del clamoroso questo album.

[toolipano]

Io mi sa che non salgo sul carro Black Midi... sicuramente bello e complesso, ma troppo prog e sbirulino per i miei gusti. Secondo me sta spanne sotto ai BCNR e agli Squid

[The Sheltering Sky]

Io mi sa che non salgo sul carro Black Midi... sicuramente bello e complesso, ma troppo prog e sbirulino per i miei gusti. Secondo me sta spanne sotto ai BCNR e agli Squid

Legittimo pensarla così. Alla fine dipende da cosa si cerca nella musica. Se si predilige la visceralità in una proposta o le stramberie loro sono il top. Se si hanno tra i dischi della vita album come What Burns Never Return o Larks' Tongues in Aspic (giusto per citarne due) questo Cavalcade è manna dal cielo e in generale musica di qualità assoluta.

[toolipano]

Ma è bello anche secondo me eh, a tratti fenomenale, però meh... not my cup of tea.

[The Sheltering Sky]

Un altro aspetto che sto amando è che l’album concede un “overthiking [a tratti] lateralussiano”. Riferimenti agli intervalli come “Ascending Fourth” sono piuttosto semplici da scoprire, ma altri necessitano di una vera comunità di appassionati. La “L” della prima traccia che va interpretata come numero romano, citazioni a brani esistenti (Sonny Boy), libri come We Are Made Of Diamond Stuff... C’è davvero tanto da scoprire.

Credo che sia anche legato a una sensibilità curiosa, a tratti infantile nella ricerca di dettagli che mantengano sempre vivo l’interesse. È meraviglioso scoprire sempre nuovi dettagli (spesso dovuti agli arricchimenti col piano o i fiati).

Dischi così ne ho aspettati per anni e credo che i Black Midi rappresentino un punto di riferimento ferreo per ascoltatori alla ricerca di nuovi stimoli. Sono una band davvero unica.

[dissonance]

A primo impatto mi sento più in linea col pensiero di toolipano. Ben fatto, tutto quello che volete, ma ci sento dei virtuosismi eccessivi che non me lo fanno godere a pieno. E non lo dico da detrattore della band, anzi, guai a mettere le mani sul mio vinile di Schlagenheim.

[HollisWyatt]

Effettivamente per chi ama le sonorità prog, fusion degli anni 70, Cavalcade è roba da fuori di testa.
A fine anno sarà interassante scegliere quale dei 3 big (BCNR, Squid, Black Midi) avrà lasciato maggiormente il segno

[The Sheltering Sky]

Vi invito a riflettere sulla definizione in se di “virtuoso”. Il lavoro del musicista è quello di un artigiano, ne consegue che la perizia tecnica è di per se un valore aggiunto. Quando questa tende a fini esclusivamente esibizionistici è un conto, quando invece rappresenta un mezzo è ben altro.

In definitiva le tre band sono estremamente diverse e come giustamente diceva LaJoneserìa ha poco senso metterle a paragone se non per aspetti specifici.

[Roto]

A me della perizia tecnica nella musica non importa assolutamente nulla, non è un criterio che fa parte del mio metro di giudizio.
Ci sono dei capolavori assoluti che sono suonati letteralmente a cazzo di cane, come In The Aeroplane Over The Sea che è uno dei miei dischi preferiti di tutti i tempi.
Non sono nemmeno un grandissimo appassionato di prog rock, anche se rispetto varie band di quella stagione storica. Ritengo che in moltissimi casi si sia arrivati ad uno sfoggio di tecnica fine a se stessa, cosa poi estremizzata in alcuni sottogeneri come ad esempio il prog metal.
L’approccio dei black midi però non è di questo tipo, nonostante loro siano tecnicamente accademici uscendo anche dalla Brit School. Mi sembra molto più collegato al jazz o ad alcune sperimentazioni rock d’avanguardia dove anche i virtuosismi servono a raggiungere lo scopo di una musica totalmente libera e anarchica.
Mi ricordano perciò band come King Crimson o Henry Cow, che non hanno niente a che fare con sbrodolatori vari. Ma ci metterei dentro anche le sperimentazioni della no wave, la scuola di Canterbury, o i Don Caballero, oltre a chissà quante altre cose.
Il disco perciò mi è piaciuto molto, e ritengo che i vari elementi che compongono il loro sound siano fusi meglio rispetto all’esordio. Ho apprezzato anche i pezzi che virano verso una sorta di jazz-pop raffinato, specialmente “Marlene Dietrich” che ricorda anche vagamente King Krule.