AAA Ex Speranza del 2000 Cerca Lavoro Figo
|E alla fine la spuntò il new normal. Proprio lui, quello che negli anni Novanta sembrava destinato a un percorso grigio, privo di successi e storie da raccontare. Uno che si doveva accontentare di un umile posticino dietro una scrivania, e di restare a guardare i coetanei più carismatici che conquistavano il mondo, forti di esperienze, studi e scelte di vita più radicali, antagonistiche e a volte pure coraggiose. La generazione (X?, Y?, Z?) che invece oggi fatica a entrare nella stessa società di cui non si sentiva parte, e che pur avendo scampato la sindrome del protagonista di Into the Wild (che ricordiamolo, fa davvero una gran brutta fine), ancora non si arrende all’evidente sconfitta dei propri valori intellettuali.
Avremo altre occasioni per celebrare il modesto successo del new normal e di tracciarne un profilo che gli renda giustizia, ma in questa sede vogliamo prendercela con il borioso fuoriquota che dopo oltre un decennio trascorso a inseguire ideali presunti alternativi, oggi cerca di intrufolarsi in comunità e settori professionali a cui non appartiene e per i quali non ha competenze, capacità e conoscenze. Troppo tardi mes amis!
Il disorientamento è palese, perché tornato a casa dopo aver vissuto, fumato e sperperato come voleva, non ha trovato il premio, come invece accadeva nella parabola del figliol prodigo di nostro buon Signore. Anzi, da ex speranza del 2000 si è tristemente riconosciuto tra i casi sociali raccontati da trasmissioni come Piazza Pulita e Servizio Pubblico. E a rosicare perché chi apparentemente meno dotato ha invece umilmente seguito un percorso più lineare, seppure non privo di sacrifici, investimenti e sudore, oggi occupa posizioni che costui pensa potrebbero ancora essere sue. E invece no.
E invece no perché se hai fatto il freak intellettualoide per dieci anni abbondanti, oggi non puoi pretendere di entrare nel mondo del lavoro dalla porta principale, senza aver fatto gavetta e senza avere alcuna specializzazione concreta. Non puoi avere la pretesa di valere qualcosa di più. Ti sei svegliato tardi fenomeno! Ci dovevi pensare prima, quando ti sei iscritto al corso di studi in – inserisci uno fra Antropologia, Musicologia, DAMS, Filosofia, Sociologia, Scienze della Comunicazione, Scienze Politiche – e quando hai speso i soldini che ti davano i poveri nonni in inter-rail della droga, in viaggi esotici alla ricerca di chissà cosa, in cazzate da poser che pensavi ti rendevano figo, ma che oggi puoi tranquillamente mettere in soffitta. Quella del new normal ex sfigato amorfo e senza carisma alcuno non è fortuna, ma impegno, sostanza, crescita culturale silenziosa ma costante. La tua è solo presunzione di una superiorità intellettuale che oggi non trova riscontro da nessuna parte. Sei diventato tu la capra.
Hai votato, nell’ordine, Rifondazione, Vendola, Ingroia e Grillo, hai imparato a suonare le canzoni dei Pearl Jam, sei andato allo stadio per vedere Roger Waters che cantava The Wall, hai appeso in camera i poster di Pulp Fiction e Fight Club, hai indossato tutta l’estate la maglietta di Emergency, ti sei appassionato di fotografia, hai fatto il cameriere all’estero dove ufficialmente eri andato per aprire una tua attività di commercializzazione di prodotti made in Italy, sei rimasto alle conoscenze letterarie che avevi a 20 anni, e ora che ne hai più di 30 quando parli con alcuni tuoi coetanei cominci a capire che non sei così alternativo, e che certo non ti conviene fare il tuttologo perché prendi lezioni a destra e a manca. Leggi Il Fatto Quotidiano, Il Post e l’Internazionale, ma hai perso l’orientamento da quando è andato su Renzi. Credevi di poter tornare da vincitore, e invece sei tornato con la coda tra le gambe da Milano, Roma, Londra e Berlino. E ti affanni a capire come funziona, come si entra, come ci si guadagna qualcosa. E smucini, smucini, smucini in Rete, ma niente, non ti resta che rosicare leggendo i profili degli altri su Facebook.
È la mia piccola rivincita nei tuoi confronti e di quelli come te. È una ruota che gira. Adesso me la godo io la vista.
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Manuel
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Mahleriano
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Enzo Vagliagli
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Mahleriano
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Enzo Vagliagli
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Enzo Vagliagli
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