Scrittori giapponesi
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Scrittori giapponesi
Uguale al topic per gli statunitensi. Poi sarà utile farlo anche per gli italiani, vah.
3 sono i grandi periodi nella storia della letteratura giapponese: Heian (IX- XII sec d.C), Edo (inizio) (XVII-XIX), e fine Meiji-1950 (divisione di fatto, non critica). In ogni periodo ci sono autori enormi e diversi che hanno raccontato pienamente la loro Storia, toccando le vette dei grandi, dove non si possono più fare scalette obiettive. Mishima Yukio, Kawabata Yasunari, Soseki Natsume, Jun'ichiro Tanizaki hanno scritto libri di una bellezza universale, che pareggiano senza timore con i loro contemporanei europei.
Il Giappone ha una grandissima cultura romanzesca. Di fatto, la più grande opera classica (Heian) è comunemente considerata il Genji Monogatari (Storia di Genji) di Shikibu Murasaki che è un romanzo (con varie parti in poesia), grande, grosso e scritto da una donna. Tremendamente poetico e straordinariamente psicologico, è incredibile per età anagrafica: è scritto intorno all'anno 1000. Narra di un eroe della bellezza e delle arti, Genji, il principe splendente che ama la vita fino a subirne le estreme conseguenze. Irrinunciabile.
Piazzate qui le vostre esperienze con la letteratura nipponica.
3 sono i grandi periodi nella storia della letteratura giapponese: Heian (IX- XII sec d.C), Edo (inizio) (XVII-XIX), e fine Meiji-1950 (divisione di fatto, non critica). In ogni periodo ci sono autori enormi e diversi che hanno raccontato pienamente la loro Storia, toccando le vette dei grandi, dove non si possono più fare scalette obiettive. Mishima Yukio, Kawabata Yasunari, Soseki Natsume, Jun'ichiro Tanizaki hanno scritto libri di una bellezza universale, che pareggiano senza timore con i loro contemporanei europei.
Il Giappone ha una grandissima cultura romanzesca. Di fatto, la più grande opera classica (Heian) è comunemente considerata il Genji Monogatari (Storia di Genji) di Shikibu Murasaki che è un romanzo (con varie parti in poesia), grande, grosso e scritto da una donna. Tremendamente poetico e straordinariamente psicologico, è incredibile per età anagrafica: è scritto intorno all'anno 1000. Narra di un eroe della bellezza e delle arti, Genji, il principe splendente che ama la vita fino a subirne le estreme conseguenze. Irrinunciabile.
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Re: Scrittori giapponesi
Ultimamente ho letto con molto piacere Kokoro (in libreria tradotto o come "Anima" o come "il cuore delle cose"), di Soseki Natsume. Splendido. Pubblicato a cavallo del '900, narra nel suo tempo, della fine dell'epoca Meiji. Tuttavia la storia va oltre la Storia, perché narra del rapporto speciale che può nascere tra un uomo anziano ed un giovane, di quello difficile che si può avere con la generazione dei nostri genitori. Soprattutto del rapporto con il resto del mondo, con il giudizio spietato che si ha e che si subisce, narra della spiritualià, della sollecitudine, dell'essere umani.
Tutto questo in forma di romanzo, scritto in modo molto scorrevole, mai ricercato o astruso. Tutti i suoi temi emergono ma mai prepotentemente, ci sono, lo scrittore lo segnala, ma sono immersi in una rete narrativa a maglie molto larghe: molti dialoghi, pochi avvenimenti.
Consigliato.
Re: Scrittori giapponesi
Di autori giapponedi ho letto così poco che esaurisco tutto in 3 libri:
Murakami Haruki "L'uccello che girava le viti del mondo"
Murakami Haruki "Norwegian Wood"
Banana Yoshimoto "Tsugumi"
Siamo in periodi più recenti di quelli di cui parlavi tu, comunque.
Anyway, mi hanno appassionato tanto tutti e tre, è un tipo di scrittura che mi incuriosisce, in particolare il modo in cui sono tratteggiati i personaggi. Mi sembra letteratura carica di sincerità, e trasparenza, per così dire.
Di certo mi riavvicinerò in futuro, e se magari arriva qualche consiglio sarà più facile!
Murakami Haruki "L'uccello che girava le viti del mondo"
Murakami Haruki "Norwegian Wood"
Banana Yoshimoto "Tsugumi"
Siamo in periodi più recenti di quelli di cui parlavi tu, comunque.
Anyway, mi hanno appassionato tanto tutti e tre, è un tipo di scrittura che mi incuriosisce, in particolare il modo in cui sono tratteggiati i personaggi. Mi sembra letteratura carica di sincerità, e trasparenza, per così dire.
Di certo mi riavvicinerò in futuro, e se magari arriva qualche consiglio sarà più facile!
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Re: Scrittori giapponesi
diciamo che l'orizzonte insormontabile è Mishima Yukio.
notably
Capolavoro del '900. Non è discutibile. Forse come scrittura o come idea non è il suo migliore, ma ha una carica intellettuale, un valore inestimabile. Nel senso che è davvero un libro irrinunciabile se si vuole conoscere il '900 (che io non conosco, ovviamente. Per le mie conoscenze, cioè, lui è al vertice). Cercherò di descrivere la trama senza parlare di nulla, per non rovinare il libro. Se dicessi qual è il problema del protagonista forse aiuterei a catalogare a priori il libro, cosa che noooon va bene.
Mezza autobiografia, parla di un uomo i cui istinti non sono quelli ammessi della società. Dall'infanzia alla maturità il protagonista dovrà fare i conti con una definizione di se stesso, tramite lo studio, tramite le relazioni interpersonali, ma soprattutto tramite l'estasi del coito e l'estasi della religione, del caos e della morte. Mishima è avido lettore di Bataille, addirittura mi pare l'abbia chiamato "maestro" in un'intervista, quando questa parola significava ancora qualcosa.Comunque., c'è tutto Bataille qui, c'è tanta psicologia clinica qui. C'è tutto il fascino della comunione della pletora della carne, ma in un contesto sociale, allo stesso tempo nascosta e palese.
(sì è lui)
notably
Capolavoro del '900. Non è discutibile. Forse come scrittura o come idea non è il suo migliore, ma ha una carica intellettuale, un valore inestimabile. Nel senso che è davvero un libro irrinunciabile se si vuole conoscere il '900 (che io non conosco, ovviamente. Per le mie conoscenze, cioè, lui è al vertice). Cercherò di descrivere la trama senza parlare di nulla, per non rovinare il libro. Se dicessi qual è il problema del protagonista forse aiuterei a catalogare a priori il libro, cosa che noooon va bene.
Mezza autobiografia, parla di un uomo i cui istinti non sono quelli ammessi della società. Dall'infanzia alla maturità il protagonista dovrà fare i conti con una definizione di se stesso, tramite lo studio, tramite le relazioni interpersonali, ma soprattutto tramite l'estasi del coito e l'estasi della religione, del caos e della morte. Mishima è avido lettore di Bataille, addirittura mi pare l'abbia chiamato "maestro" in un'intervista, quando questa parola significava ancora qualcosa.Comunque., c'è tutto Bataille qui, c'è tanta psicologia clinica qui. C'è tutto il fascino della comunione della pletora della carne, ma in un contesto sociale, allo stesso tempo nascosta e palese.
(sì è lui)
Last edited by absent friend on 17 Sep 2010 15:39, edited 3 times in total.
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Re: Scrittori giapponesi
Ce lo leggeremo.
"Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace"
Re: Scrittori giapponesi
lode a Mishima. e a Majakovskij.
"Stanco dell'infinitamente piccolo e dell'infinitamente grande,lo scienziato si dedicò all'infinitamente medio."
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Re: Scrittori giapponesi
Se volete un minimo di critica c'è un libercolo della Yourcenar su mishima, si chiama"MIshima o la visione del vuoto".
Sono un centinaio di pagine scarse scarse, ma sono scritte molto bene e aiutano ad avere due nozioni in più su un artista assolutamente poliedrico, ispiratissimo (150 scritti è l'opera omnia, che però si compone anche di romanzucoli scritti per la stampa e che non avevano nessuna pretesa artistica) e disturbante.
Sono un centinaio di pagine scarse scarse, ma sono scritte molto bene e aiutano ad avere due nozioni in più su un artista assolutamente poliedrico, ispiratissimo (150 scritti è l'opera omnia, che però si compone anche di romanzucoli scritti per la stampa e che non avevano nessuna pretesa artistica) e disturbante.
Re: Scrittori giapponesi
Ne ho visti diversi suoi, partirò da quello che consigli absent.
Re: Scrittori giapponesi
"Confessioni di un maschera" l'ho comprato oggi, ero alla Feltrinelli e mi sono fatto un regalo. E' in lista d'attesa, entro un mesetto dovrei riuscire a cominciarlo. Poi farò sapere.
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