A me è successa la stessa cosa a febbraio dell'anno scorso.toolipano wrote: ↑10 May 2021 09:59 Metto qui, anche se non proprio in topic... ma forse anche sì.
Mi si è presentata l'opportunità di cambiare lavoro senza che lo stessi davvero cercando. Il mio lavoro attuale mi piace, ho uno stipendio al di sopra della media, mi permette di avere tanta flessibilità, tanto tempo libero e poco stress. Cambiando lavoro, invece, andrei a prendere un 25% di stipendio in più (una roba proprio fuori mercato rispetto a chiunque conosca della mia età, ma anche più anziani), ma non avrei grandi certezze in termini di qualità della vita e work-life balance.
Il settore rimarrebbe più o meno lo stesso e anche in termini di crescita professionale le due posizioni si equivalgono. Ma a me della carriera importa poco e di sicuro le mie soddisfazioni non deriveranno mai dal lavoro... mi interessa vivere bene.
Vi siete mai trovati a dover prendere decisioni di questo tipo? Sono molto, molto indeciso. Da un lato un posto di lavoro che mi permette di gestire il mio tempo, dall'altro un salto nel vuoto con stipendio alto. Voi che fareste? Rischio e tanti soldi, oppure tranquillità?
Dopo circa 6 anni nella stessa azienda - prima esperienza post laurea - mi è piovuta dal cielo un'opportunità: stesso job title (solo con il 'senior' davanti), prospettive di crescita professionale future a breve termine, 25% di stipendio in più (seppur con maggiori spese di carburante e autostrada per andare in ufficio).
Prima ero in un'altra multinazionale e facevo parte di un team eccezionale. Super affiatati e, di fatto, quelle persone mi avevano accompagnato nelle tappe più importanti della mia vita (matrimonio, figlio). E anche là avevo un discreto stipendio e buone possibilità di crescita.
Tuttavia, nel mio ambito, per crescere è importantissimo - quasi imprescindibile - cambiare e vedere realtà diverse; aggiungo che, per mia fortuna, avevo una 'talpa' nella nuova azienda (ex collega) che mi ha rassicurato sul team in cui mi sarei ritrovato.
Quindi mi son deciso e non senza difficoltà ho dato le dimissioni, il 15 febbraio; avrei iniziato nella nuova azienda il 18 maggio.
Di là han provato a trattenermi in tutti i modi ma non ho fatto passi indietro. Ora, a distanza di un anno, posso dire di aver fatto la scelta giusta: professionalmente ho imparato più che in 6 anni dov'ero prima, l'ambiente è buono e le prospettive future, nonostante l'annata, ci sono ancora. Lavoro di più, ho qualche rogna in più, ma mi sento realizzato.
Una settimana ogni 2 lavoro da casa ed il tempo libero è rimasto circa lo stesso di prima (ma queste valutazioni le rifarò una volta capito come sarà post-covid).
Il salto nel vuoto c'è sempre, ma già riuscire a scambiare due parole con qualche dipendente-ex dipendente può essere salvifico, quanto meno per escludere che l'ambiente sia pessimo. Poi dipende dal turn over perchè basta poco, una o due persone che se ne vanno, a scombinare gli equilibri.
Quindi, sulla base della mia esperienza, cambia. Se proprio è una merda tiieni duro 1-2 anni e te ne vai con un curriculum molto più ricco.