Futuro della musica Pop/Rock

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 13 Oct 2021 19:53

Peraltro, visto che è citata, il nuovo di Tirzah, Colourgrade, è uscito 2 settimane fa ed è bello bello

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 23 Mar 2022 18:18

Ritiro su il topic per linkare questo articolo che abbiamo appena pubblicato:

http://doyourealize.it/e-davvero-solo-musica-pop/

In parte mi sono ispirato anche ad alcune cose scritte qui in questo topic per realizzare l'articolo.

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Decades
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by Decades » 24 Mar 2022 11:34

Preferisco decisamente Charli
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 24 Mar 2022 11:54

Decades wrote: 24 Mar 2022 11:34 Preferisco decisamente Charli
A livello generale pure io, ma se confrontiamo i due album nuovi stravince Rosalia.
Fanno roba piuttosto diversa comunque, quindi il confronto su chi sia meglio lascia un po' il tempo che trova.

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by Decades » 24 Mar 2022 17:48

Stiamo parlando comunque di pop leggermente meno mainstream, se uno tende al flamenco e l'altro al synth si tratta solo di declinazioni diverse. Daughters e Daughter si confrontano nelle stesse chart.

C'è da dire che Rosalia su di me esercita un fascino prossimo allo zero. L'ho ascoltata solo per spirito sportivo e conoscenza, ma personalmente è un grande no.
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by Tyler Durden » 06 Apr 2022 09:45

toolipano wrote: 23 Mar 2022 18:18 Ritiro su il topic per linkare questo articolo che abbiamo appena pubblicato:

http://doyourealize.it/e-davvero-solo-musica-pop/

In parte mi sono ispirato anche ad alcune cose scritte qui in questo topic per realizzare l'articolo.
Nel caso, suggerisco anche l'ascolto di questo:
https://open.spotify.com/album/4ivk3u8J ... en8Xbj2cpQ
di Charlotte Adigéry (aka WWWater)

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 06 Apr 2022 13:34

Tyler Durden wrote: 06 Apr 2022 09:45
toolipano wrote: 23 Mar 2022 18:18 Ritiro su il topic per linkare questo articolo che abbiamo appena pubblicato:

http://doyourealize.it/e-davvero-solo-musica-pop/

In parte mi sono ispirato anche ad alcune cose scritte qui in questo topic per realizzare l'articolo.
Nel caso, suggerisco anche l'ascolto di questo:
https://open.spotify.com/album/4ivk3u8J ... en8Xbj2cpQ
di Charlotte Adigéry (aka WWWater)
Sì, bellissimo! Lo avevo già segnalato qualche settimana fa nel topic della musica elettronica. Per ora uno dei dischi dell'anno. Provatelo!

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by Tyler Durden » 06 Apr 2022 19:48

Ah cavolo mi ero perso il tuo post in cui lo consigliavi! :?
Comunque gran disco, fresco e ricercato

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 06 Apr 2022 20:36

Tyler Durden wrote: 06 Apr 2022 19:48 Ah cavolo mi ero perso il tuo post in cui lo consigliavi! :?
Comunque gran disco, fresco e ricercato
Siccome me l'hai ricordato l'ho ripreso oggi pomeriggio. Confermo, bellissimi suoni, a cavallo tra electropop e rnb. Anche i testi belli e divertenti. C'è pure una piccola citazione/omaggio dei Talking Heads.
Gli ho preso il cd su Bandcamp

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 25 Mar 2024 22:21

Reindirizzo qui la discussione partita sul topic dei dischi '24. Magari se AFX avrà tempo e voglia può spostare i post più interessanti qui
Tyler Durden wrote: 25 Mar 2024 10:23
toolipano wrote: 22 Mar 2024 18:19 Discorso già affrontato altre volte: secondo me confondete la musica come fenomeno sociale (e il modo di fruirla), con la musica in sé.
Il problema, a mio avviso, è che la società e il rapporto che questa ha con l'arte (e in particolare la musica) sono cambiati a tal punto da influenzare eccome la musica in sé!
La musica oggi è più mordi e fuggi che mai, più usa e getta che mai, più instagram/tiktok che mai! Com'è possibile non pensare che questo tipo di contesto a valle non influenzi il modo di creare musica a monte?! E' impossibile.
Certo questo riguarda più il mainstream ovviamente, però poi a cascata pure la gente che sta nelle cantine o nelle proprie camerette a comporre (nel tempo libero rimasto perché camparci è sempre più dura) viene per forza impattata da questa realtà!
E ricordiamoci che "quelli come noi", votati alla ricerca e all'approfondimento, sono sempre meno e sempre più minoranza; mentre fino agli anni duemila a me sembra che le cose fossero ancora decifrabili, prima che ci si perdesse in questa melassa da social network.
Non ho il feeling che la musica che ascoltiamo in tanti qui sia usa e getta o concepita con in mente tiktok. E anche quando sia influenzata involontariamente/indirettamente da un contesto di questo tipo, chi lo dice che per forza debba uscirne della merda usa e getta. Senza contare che non è che in passato non esistessero condizionamenti e limiti alla produzione di musica (anzi, se vogliamo oggi è estremamente più facile fare la musica che ti pare senza rotture di coglioni e senza costi di accesso).
Sulla ricerca e sull'approfondimento non sono totalmente convinto dall'argomentazione. C'è tutta una nicchia, anche piuttosto grande, di gente che cerca contenuti complessi, lunghi, diversi sia da quelli dei media tradizionali (tv, radio, stampa), sia da quelli dei social media. Faccio l'esempio di vari podcast e canali youtube che vanno fortissimo e parlano di robe certo non mainstream e certo non in modo superficiale. Quindi sì e no rispetto a quanto dici, o perlmeno le cose sono un po' più complicate di così. A me sembra che piano piano stia crescendo una minoranza/nicchia di persone che si sta accorgendo che c'è sempre più bisogno di complessità e approfondimento. Altrimenti il discreto successo di certe cose non si può spiegare.

Tornando alla musica: come avete giustamente scritto, oggi le cose sono più dispersive, meno decifrabili, non ci sono più le scene... tutto vero. Però c'è tanta gente che continua a lottare, spesso e volentieri con linguaggi diversi, con suoni e generi che non sono nelle corde di chi ascoltava il rock negli anni '90, ma non è giusto catalogare tutto come superficiale o come scadente.

Per me un Lorenzo Senni è più politico, profondo, poetico di più o meno qualsiasi grande personaggio del rock degli anni '90

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