è il leitmotiv dell'industrilizzazione italiana, non è una stronzata ma un solido dato.toolipano wrote: ↑20 Nov 2023 14:50 Rispondo a un po' di considerazioni che hai fatto:
Il "piccolo è bello" è una stronzata. Come il solito luogo comune che "l'Italia potrebbe campare di turismo". La parte grossa del PIL è chiaro che viene fatta dalla grande industria, altrimenti sei un paese in via di sviluppo.
che non sia vero non vogliamo dirlo, salvo piangere quando se ne vanno i colossi come Electrolux e compagnia.
basta vedere le barricate e le minchiate che volano quando arriva un nuovo magazzino Amazon. Meglio il padroncino, che lavora 16 ore al giorno, magari in nero...
Le tecnologie (specie ingegneristiche) sono strettamente occidentali (e più sono precise più sono europee, con forte presenza italiana e tedesca). E non credere che l'Italia pecchi in innovazione, l'innovazione non è solo AI e digitale. Anzi, il settore IT post pandemia ha sofferto non poco di licenziamenti.toolipano wrote: ↑20 Nov 2023 14:50 "Ciò che sei e ciò che sai fare" in un contesto di competizione globale e in un paese occidentale oggi passa necessariamente da investimenti e innovazione, a meno che non ti vuoi mettere a competere coi cinesi sulla manifattura e sperare che allo stesso tempo gli stipendi crescano
Tutti producono in Cina, ma con tecnologie e proprietà europee. E anche quando facciamo produrre la Cina, lo facciamo dietro nostra guida diretta. Quando alzano la cresta e pensano di poter copiare andando da soli fanno i danni. Discorso diverso è che i cinesi abbiano comprato aziende, ma tecnologicamente ci sono ambiti dove non tirano fuori il dritto con il rovescio (se poi devono customizzare è la fine). Per farti un esempio, le tanto amate batterie per le auto elettriche vengono prodotte in fabbriche dotate di generatori italianissimi, e non da ieri, ma da anni. Eppure un generatore di vapore è una tecnolgia vecchia come il cucco.
Quindi non è competiamo sulla manifattura, gliela spieghiamo. Non possiamo competere su produzioni semplici e di basso valore (ovvero un buon 90% di tutto quello che ci circonda). Ma una macchina non viene fatta con macchinari designed in China, al limite made. E non ne sono tanto sicuro.
Altro aspetto: l'export. Non sappiamo esportare il nostro cibo e non sappiamo difenderlo.
Il turismo? Non sappiamo farlo, inutile nascondersi, eppure potrebbe portare moltissimo. Tra l'altro i due aspetti sono molto legati, perché ti porto i miei prodotti a casa tua e poi ti invoglio a venire a visitarmi. Non male come loop.
Senza visione, resta tutto campato in aria. E la visione porta a scelte che, secondo me, non sappiamo più prendere.
E secondo te io mi faccio deportare in Italia dove le stime di crescita sono lo 0,qualcosa e rimango qui in attesa del lavoro che non c'è. Certo, come no. In effetti la raccolta dei pomodori è divertente e allegra, se poi ci metti che ti ospitano in signori resort, come rifiutare!
Sarà meglio andare a cercare l'evasione fiscale di un italiano su due? Anche statisticamente, non è mica tanto difficile.
Gli stipendi sono legati ad una redistribuzione della ricchezza prodotta. Siamo (all'incirca) economicamente stabili, il lavoro è sempre meno pagato (quindi costa meno) e salgono i prezzi. Qualcuno sta guadagnando di più a fronte dello stesso sforzo lavorativo.
Senza contare le follie del mercato immobiliare.
Qualcuno si è riempito di soldi che deve ridistribuire, altro che taglio del cuneo fiscale (almeno 20 anni che la sento sta solfa), se non riesci a pagarle ora le pensioni, come le paghi dopo aver tagliato le tasse?
Se aumenta la spesa e cala il servizio erogato, qualcuno si sta mettendo in tasca soldi. Fin troppo semplice.toolipano wrote: ↑20 Nov 2023 14:50Dai, non puoi dirmi che si deve tagliare la spesa per la sanità. Sono contento per te che non hai mai avuto bisogno di un medico, di un ricovero o di un semplice esame diagnostico. Altrimenti non parleresti così... Ok, ci sono gli sprechi, ma per la sanità dovremmo spendere mooooolto di più, non di meno. Per esempio, per ogni spreco, c'è anche una disastrosa carenza di personale medico e paramedico.