ITAOT ha dei brani leggermente lenti, in uno stile postrock che ad oggi trovo quasi soporifero. Al contrario WR ha una compattezza nelle strutture e un mordente generale che mi ha sempre impressionato.Messer Dino Compagni wrote: ↑17 Oct 2018 13:20 A livello di coesione interna è meglio WR e forse anche il livello medio dei pezzi è migliore in WR. Tuttavia ITAOT ha più alti (not in river, dulcinea, garden of light) e, in definitiva, lo preferisco. WR soffre di un po' di piattezza a livello produttivo e di suoni e si nota istintivamente che non è un album troppo nelle corde di Turner, manca di mordente.
Wavering ISIS
Re: ISIS
Re: ISIS
ha condiviso il post sulla reunion live degli ISIS
poi però vai nella loro pagina (che piace a 3 persone) e trovi Vasco Rossi
- Messer Dino Compagni
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Re: ISIS
Ruin has come not in fire nor in ashen rain
Only in turgid silence, hangin', flayed.
Try to lull us in before the havoc begins into a dubious state of serenity
Acting all surprised when you're caught in the lie
It's not unlike you
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- Messer Dino Compagni
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Re: ISIS
Che non passi sottotraccia che il SUMAC arriva a Milano (Magnolia) il 20 GIUGNO. 20 Euro.
Chi può vada.
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Re: ISIS
sono passati 10 anni e Aaron Turner parla di Wavering Radiant e della fine degli ISIS
https://machinemusic.net/2019/05/29/alb ... se-of-isis
e se ricordate, aprimmo questo forum 10 anni fa, proprio quando uscivano Wavering Radiant e Crack the Skye
https://machinemusic.net/2019/05/29/alb ... se-of-isis
e se ricordate, aprimmo questo forum 10 anni fa, proprio quando uscivano Wavering Radiant e Crack the Skye
Re: ISIS
Ultimi anni a parte, avevo sempre pensato che Turner aveva avuto un ruolo decisivo nella decisione della band di evolversi sino ad arrivare a Wavering Radiant, mentre invece è quello che forse più di tutti remava contro il cambiamento. Mi faccio male al pensiero ma Sumac probabilmente non raggiungerà mai le vette degli Isis in cui c'era gente che introduceva nuove idee con la forza. Magari già alla terza uscita non avrà più nulla da dire come progetto.
- Messer Dino Compagni
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Re: ISIS
Beh contando che è già alla terza uscita (The Deal, What one becomes, Love in Shadow) e che l'ultimo è il migliore, non direi.EleynaD wrote: ↑30 May 2019 23:04 Ultimi anni a parte, avevo sempre pensato che Turner aveva avuto un ruolo decisivo nella decisione della band di evolversi sino ad arrivare a Wavering Radiant, mentre invece è quello che forse più di tutti remava contro il cambiamento. Mi faccio male al pensiero ma Sumac probabilmente non raggiungerà mai le vette degli Isis in cui c'era gente che introduceva nuove idee con la forza. Magari già alla terza uscita non avrà più nulla da dire come progetto.
Ieri sera al Magnolia sono entrato alle 23.00 e giuro che arrivato sotto palco inizia Clutch of Oblivion. Ingresso perfetto: farò sempre così per evitare le lungaggini dell'attesa. 1h 20' senza interruzioni, 4 canzoni, solita esecuzione tritacristiani; neanche un centinaio presenti; birretta d'ordinanza con Aronne e Nick; esperienza live vicina alla meditazione. Finalmente ho visto Brian Cook: grandissimo bassista.
Clutch of Oblivion
Attis Blade
The Task
Image of control
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Re: ISIS
Errore mio che non riesco mai a contare The Deal perchè non mi prende come gli altri due. Quello che comunque mi viene da pensare è: ci sarà un ulteriore passo in avanti dopo Love in Shadow? Questo non è un progetto nato per avere cambiamenti radicali lungo il suo percorso, non credo si assisterà mai ad un rinnovamento in stile Oceanic/Panopticon e allora l'unico modo di andare avanti è quello di prendere la via più difficile e continuare a migliorarsi senza snaturarsi minimamente. Ora, ad esempio, da fan nella mia mente penso già un ipotetico prossimo album in cui portano avanti il lavoro fatto sulla parte finale di The Task inserendo a pieno quei picchi emotivi all'interno del loro sound, ma è dura sviluppare sempre nuove idee e concetti mantenendo un legame così vincolante a quello che suonano.Messer Dino Compagni wrote: ↑21 Jun 2019 14:07 Beh contando che è già alla terza uscita (The Deal, What one becomes, Love in Shadow) e che l'ultimo è il migliore, non direi.
Ieri sera al Magnolia sono entrato alle 23.00 e giuro che arrivato sotto palco inizia Clutch of Oblivion. Ingresso perfetto: farò sempre così per evitare le lungaggini dell'attesa. 1h 20' senza interruzioni, 4 canzoni, solita esecuzione tritacristiani; neanche un centinaio presenti; birretta d'ordinanza con Aronne e Nick; esperienza live vicina alla meditazione. Finalmente ho visto Brian Cook: grandissimo bassista.
Clutch of Oblivion
Attis Blade
The Task
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PS: immagino Clutch of Oblivion e The Task live e, minchia, hai la mia invidia.
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