Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

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Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by oppholdsvaer » 28 Jan 2009 22:36

Partendo da un articolo di Lester Bangs si parla di elettronica, e di quanto questa effettivamente permetta di esprimere sentimenti umani.
é l'elettronica in grado di parlare dell'uomo come da sempre il rock tradizionale? si può, pur sperimentando, restare umani? è la fine del rock sincero, la disumanizzazione della musica, della sincerità artistica?

l'articolo: http://www.panopticonmag.com/articolime ... vizio.html
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by AFX » 28 Jan 2009 23:53

forse tu in primis puoi spiegarci com'è nato questo articolo di fondo...
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by oppholdsvaer » 29 Jan 2009 03:44

la mia è una reazione ad una dichiarazione del mio giornalista preferito, Lester Bangs; dichiarazione condivisa da moltissime delle persone che conosco.
la musica elettronica ha un cuore, ha un significato preciso e una dignità pari agli altri generi.
l'articolo vuole approfondire questo tema, prova a spiegare il perchè a mio avviso l'uso di strumenti elettronici raggiunge e a volte supera i classici canali espressivi che la musica usa, nel limite dell'oggettivo chiaramente.
porto alcuni esempi, i Radiohead, Four Tet o Aphex Twin, per parlare di dischi di elettronica con cuore vero. Parlo soprattuto dell'ultimo splendido lavoro degli Advisory Circle, per me il più recente esempio di elettronica emotiva.
definire la musica elettronica come la morte del rock è stato un grande errore a mio avviso, anche perchè oggi, soprattutto alla luce dello scorso anno, a mio avviso c'è molta più vita nelle produzioni che guardano all'elettronica che negli altri generi.
l'elettronica non è che una nuova spinta, non capirlo sarebbe veramente rendere vuota ogni produzione.
Last edited by oppholdsvaer on 29 Jan 2009 03:46, edited 1 time in total.
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by Decades » 29 Jan 2009 10:09

Quel parere di Lester Bangs ha il sapore della provocazione anche un po' superficiale.

Il tempo gli ha dato torto marcio, gli esempi di elettronica ben fatta non so contano, a partire dai vecchissimi Klaus Schulze e Tangerine Dream, per rimanere al periodo di Bangs. Ascoltando dischi di quei tizi lì non so come si possano pensare cose del genere, soprattutto quelli di Schulze che ha osato di più. Di certo non è musica automatica.

Musica automatica era quella dei Kraftwerk, tanto che ai concerti ad un certo punto dello show abbandonavano le postazioni e si facevano sostituire da manichini, ma anche lì l'intento artistico, condito da tanta ironia e allo stesso tempo tanta amarezza, non è inferiore a quello di fenomeni rock "imprecisi".

Anzi, trovo infinitamente più freddo un assolo di chitarra ipertecnico che l'impostazione e il controllo di strumenti nuovi (appunto: il controllo. Per quanto possano fare da soli, una volta impostati, c'è sempre la mente umana che li dirige e impone loro di fare in quel modo, sono comunque sottomessi alla volontà come qualsiasi altro strumento)
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by Shaun » 29 Jan 2009 11:16

Bjork si lamentava sempre delle critiche fatta alla mancanza di "sentimento" nella musica elettronica.
Condivido pienamente il punto di vista dell'articolo, anche perche', da non esperto assoluto del genere, ci sono anche dischi di elettronica fra i miei preferiti.
Critica provocatoria, quella di Bangs, probabilmente si e' reso conto di quanto movimento aveva intorno e ha pensato alla morte del rock piu' standard.
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by :adamasio: » 29 Jan 2009 13:28

Concordo anche io sul fatto che l'articolo di Bangs sia una provocazione, allarmista e a tratti anche ridicola, anche se non conosco tutta la sua visione sull'arte, quindi magari è coerentissima col sui pensiero.

Io rilancio dicendo che ormai l'elettronica è la chiave di tutto, dalla registrazione in digitale al prodotto elettronico in sé. E ben venga!
Ormai, lo si deve ammettere, quasi il 90% delle produzioni in uscita che si possono chiamare innovative (chi ha detto Late of the pier? per esempio..) hanno un qualcosa di marcatamente elettronico, siano o i suoni o dei noises o dei glitch etc.
L'elettronica è uno spazio potenzialmente infinito, che gli artisti veri hanno e sapranno sfruttare, consegnandoci lavoro umani, non di robot.

Probabilmente Bangs temeva il sopraggiungere di un certo tipo di atteggiamento, che è quello veramente pericoloso, in cui ogni bip-rumore-bip-rumore diventa arte e atto ad entrare in un contesto di fruizione artistica anche se non ne è degno, diciamo. Questo può essere un problema, vero. Ma di certo è ben lungi da quella perdita del controllo da parte umana.
Quella è solo pigrizia, voglia di non fare le cose bene,
Più che umanità, direi italianità.
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by oppholdsvaer » 30 Jan 2009 03:43

credo che Bangs fosse solo spaventato dalla sua idea di quello che sarebbe stata la musica rock assorbita dall'elettronica.
le sue enormi capacità di profeta musicale non hanno funzionato in questo caso; partendo dalla nostra prospettiva almeno, la musica elettronica conserva lo splendido sapore dell'opera d'arte, senza perdere nulla.
nell'articolo fa l'esempio della "Jonny Be Good" suonata da un computer, quella era la sua paura. la musica non è fatta di automatismi, non è un'operazione logica, un'identità, su questo convengo con Lester Bangs.
il suo errore è stato il non essere riuscito a immaginarla, ma la musica elettronica di oggi regge senza dubbio il confronto con quelli che erano i capolavori della sua epoca.
purtroppo l'ambiente è popolato da persone che credono possibile l'automatismo, con l'assolo ipertecnico di cui parlava Decades. su queste basi si fonda la magia che cerco ogni volta che ascolto un disco nuovo.
e adesso mi riascolto Kid A dandogli anche questo nuovo sapore.
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Re: Delucidazioni postume sull'elettronica: LesterServizio

Post by Shaun » 07 Mar 2009 22:38

Mi rileggevo l'articolo e ripensavo a queste considerazioni. Ho notato come nel mio caso l'elettronica corrisponda molto spesso a periodi dell'anno. Difficile passi, per esempio, l'estate ascoltando dischi di elettronica. E la trovo piu' piacevole in cuffia, anche se ovviamente mi perdo dei suoni con le mie cuffie mentre dallo stereo un Kid A regala tante di quelle soddisfazioni che non ve le devo spiegare perche' lo sapete meglio di me.

L'elettronica quando "sporca" il rock in generale mi piace moltissimo, e come diceva adamasio ormai e' onnipresente. Forse un giorno quesa elettronica riusciro' a farla mia, andando oltre i soliti banali nomi (Bjork, Portishead, Massive Attack, etc.).
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