sì, ma infatti, ci sta la divergenza di opinioni.
come ti dicevo, ho letto anche io tante cose (e di critiche aspre ho trovato il Di Giammatteo, che sminuisce temi metafisici ed esalta la visionarietà, e Moravia), e parlano spesso dei temi che ho già descritto prima, per dire, secondo le quali il discorso estetico è funzionale alla storia e alla narrazione.
[spoiler]ne metto solo alcuni dei più importanti:
Morandini
"Una svolta nel cinema di fantascienza: nei modi asettici di un documentario scientifico, Kubrick racconta una favola apocalittica sul destino dell'umanità. Continua a essere il film di Kubrick più inquietante, adulto, stimolante e controverso che sia mai stato fatto, senza contare il suo fascino plastico - figurativo e sonoro - musicale."
Mereghetti
"E anche in tv, senza la forza del grande schermo (il film è girato nel formato 70 mm super panavision), le scene finali (ispirate al regista dall'assunzione di allucinogeni) conservano la forza visiva e rimangono una delle prove più alte della magia del cinema."
Farinotti
"Capolavoro in assoluto, non della storia del cinema di fantascienza ma di quella del cinema tout court, 2001 rappresenta una delle riflessioni più articolate giunte sul grande schermo sul rapporto civiltà - tecnologia nonché sul destino dell'umanità."
Di Giammatteo
2001 : Odissea nello spazio ' occupa un posto appartato nella fantascienza cinematografica. Sta a mezza strada fra le angosce politico - esistenziali degli anni '50 e il meraviglioso fiabesco degli anni '70-80. Il suo fascino non nasce tanto dai temi scientifico - metafisici che - banalmente -sfiora (la relatività, la catena vita - morte - resurrezione, la teologia laico - materialistica implicita nel simbolo del monolito, ecc.) quanto dall'essere una macchina di spettacolo che ruota su se stessa, dilatandosi e contraendosi senza ordine apparente, come una allucinazione. Film emblematico di una ideologia, sospeso fra speranza e timore, tra fiducia e orrore, l'opera di Kubrick, la sua più significativa e riassuntiva, suscitò reazioni contrastanti, soprattutto negli Stati Uniti (" moralmente pretenzioso, intellettualmente oscuro, anormalmente lungo " lo definì Arthur Schlesinger jr.; " una via di mezzo fra l'ipnosi e una immensa noia " dissero in molti). Tenendo presente l'ulteriore evoluzione di Kubrick - in particolare ' Shining ' (1980) - si potrebbe definirlo una contorta e inconscia introduzione a un nevrotico cinema dell'orrore.
Moravia
"2001 è un semplice prodotto commerciale, impossibilitato per ciò stesso a essere opera d'arte" (e vabbè, ti becchi un bel BUM!
)
li ho presi tutti da
qui[/spoiler]
ripeto l'esempio della forza inaudita dela scena del respiro, lunga e pesante e funzionale in toto alla dissertazione in corso fra macchina e uomo.
Senza voler togliere valore al concetto di arte, si può prendere qualsiasi opera, prenderne i punti fondamentali e chiudere con un "... e quindi?". E quindi?
Non sono proprio d'accordo.
Amleto vuole vendicarsi e si finge folle. E quindi? E no, quindi un paio
mah, dipende sai. ho sentito qualcuno di fronte ad un quadro di Rothko affermare "beh, e sarebbe tutto qui, una tavola colorata?".