Politica Internazionale

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AFX
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Re: Politica Internazionale

Post by AFX » 03 Oct 2017 12:21

Se tutti vogliono fare come la Catalogna, allora... la zona basca, la galizia, la padania, la sardegna, la germania est vs. germania ovest, belgio fiammingo vs. belgio francese, i baschi francesi, i 4 cantoni svizzeri che sono diversi perfino per lingua, e chissà quante altre scissioni interne agli stati slavi, lo stato pontificio, e perfino chi rimpiange i borboni.
Torniamo a una geografia feudale.

invece di guardare avanti, questi della Catalogna rimpiangono il chissà quale glorioso passato (quando si facevano invadere e fecondare dagli arabi magari), oggi che poi ormai sono mescolati con altri spagnoli, altri europei, altri del mondo. Ridicolo proprio.

E a livello economico pensano di poter campare di solo turismo?

Pensano di essere così diversi dalla gente di Madrid?
Secondo me c'è più differenza tra un napoletano e un milanese, per esempio, eppure se capissimo che fa molto più comodo a tutti stare uniti sotto la bandiera italiana, non si dovrebbe manco porre il problema della differenza, anzi è una ricchezza.
Ma perché un texano è uguale a uno del Vermont? Eppure stanno tutti dentro gli Stati Uniti d'America.

C'è da lamentarsi se Madrid o Roma si mangiano tutto e sono corrotte, d'accordo. Ma va risolto per tutti, non facendo le secessioni.
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Messer Dino Compagni
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Re: Politica Internazionale

Post by Messer Dino Compagni » 03 Oct 2017 16:10

Non ho tempo oggi. Dico solo che ci vuole coscienza storica, fioi. Non è questione di andare avanti o indietro (le manovre in una società democraticamente ingessata e con corruzione dilagante sono limitate). Perché, se Madrid decidesse per una federalizzazione dove la Catalogna ha uno statuto e una identità tipo Texas o California, dovrebbe essere visto come un passo indietro? Rimani dentro la UE, rimani in Spagna, ma ti emancipi da Madrid e ti crei la tua identità. Senza peraltro incorrere in spiacevoli conseguenze economiche difficilmente ponderabili a priori. Non che la Catalogna lo meriti più dei Paesi Baschi sia chiaro (che tra l'altro avevano molte più ragioni, che lì manco gli arabi ci andavano) ma al governo centrale si sono avvicendate legioni di delinquenti da Franco in poi. E nonostante la Spagna sia meno corrotta di noi (dati di Transparecy International), sono molto più allenati di noi a sfoggiarlo come un vanto. Quindi comprendo l'indignazione Catalana a cui DOVEVA ESSERE CONCESSO il diritto di referendum. Poi che quel referendum Madrid in quanto Spagna lo ritenga non valido è altrettanto legittimo, trattandosi di Stato Sovrano con leggi nazionali. Ma almeno si potrebbero aprire discussioni parlamentari ad ampio spettro sul futuro della penisola iberica.
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Re: Politica Internazionale

Post by toolipano » 03 Oct 2017 16:28

il punto è proprio quello che dici tu Messer. A questa situazione di esasperazione si è arrivati con una grossissima responsabilità da parte del governo centrale. Sarebbe bastato un minimo di dialogo su una maggiore autonomia della Catalogna e di tutto sto macello non sarebbe successo nulla. Ci sono decine di situazioni ben più spinose di quella catalana in Europa, ma una gestione così scriteriata delle pulsioni autonomiste era difficile immaginarla

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Re: Politica Internazionale

Post by AFX » 04 Oct 2017 08:20

Eh ma visto cosa ha detto il re?
E in generale è tipo il 38% della popolazione catalana totale ad aver votato sì.
Questi vogliono separarsi dalla Spagna, non vogliono solo il federalismo. Il federalismo è il primo passo.

Detto questo, fra 180-220 anni, faranno il referendum per tornare con la Spagna, ricordando i tempi in cui organizzavano le olimpiadi a Barcellona, che vincevano le champions e le europa league un anno il barcellona, un anno il real madrid, un anno l'altletico, e in cui il turismo di ibiza, barcellona e lloret de mar andava alla grande.
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Re: Politica Internazionale

Post by Messer Dino Compagni » 04 Oct 2017 09:46

Si ma guarda che a Madrid sono franchisti mascarati. Non lo permetteranno mai. A quelli dell'Eta han fatto di tutto, infiltrati compresi. C'è più possibilità che azzerino la classe dirigente del governo de Catalunya piuttosto che ci sia la secesiun.
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Re: Politica Internazionale

Post by AripRne » 19 Oct 2017 11:42

Io sono rimasto basito dalle orde di commentatori seriali indignati che inneggiavano allo scandalo per le violenze subite dai referendari, come se non si sapesse che la polizia spagnola risente comunque, storicamente, dell'impostazione franchista... ma forse non si sa proprio. Certo che è sbagliato e inammissibile, ma cosa ci si aspettava esattamente? Che uno stato sovrano non facesse prevalere i suoi doveri istituzionali? O che un governo desse più importanza alla volontà di una parte della Catalogna rispetto alla posizione generica del suo intero serbatoio elettorale? Ma ovviamente se Barcellona vuole l'indipendenza va bene perché è una città bella che piace a tutti dove la birra costa poco e si gioca a calcio, se invece il veneto col suo focolaio leghista propone la stessa identica cosa gridiamo allo scandalo solo perché magari Salvini è d'accordo. Insomma siamo alle solite

In generale sono d'accordo sugli ultimi post, anche sulla insensatezza degli scissionismi in genere, le cui pulsioni sono spesso tutta pancia e niente sostanza e andrebbero piuttosto gestiti nell'ambito di federalismi ben congegnati. A mio modo di vedere, se guardiamo in grande alla storia dell'umanità, l'unica destinazione concreta che abbiamo è il superamento stesso degli stati nazionali in nome di una collaborazione a più ampio raggio e che ci permetta di raggiungere obiettivi ogni volta più difficili (cose che Lateralus ti insegna...). Non so se ci arriveremo evitando una serie di profondi conflitti sociali ed istituzionali, ma chi vuole tornare all' "ognuno per se" penso sia in difetto di una chiara visione d'insieme, sia storicamente che sulla immediata attualità
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Re: Politica Internazionale

Post by Messer Dino Compagni » 27 Oct 2017 15:29

https://video.repubblica.it/super-8/sup ... P3-S1.4-T1

Fondamentalmente agli americani non interessano i mondiali di calcio americanii
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Re: Politica Internazionale

Post by BuddyHolly » 28 Oct 2017 11:13

Intanto la Catalogna si dichiara indipendente e Rajoy scioglie tutto il governo catalano. Vedremo che succede.

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Re: Politica Internazionale

Post by AFX » 28 Oct 2017 14:28

BuddyHolly wrote: 28 Oct 2017 11:13 Intanto la Catalogna si dichiara indipendente e Rajoy scioglie tutto il governo catalano. Vedremo che succede.
la terra rimarrà sotto i piedi
io comincio a fregarmene dei problemi altrui e guardo in casa nostra, dove abbiamo tanto da fare.
siamo un paese disastrato ed estremamente, insitamente, schifosamente corrotto. Abbiamo sbagliato progetti di crescita, costruzione, concetto di vita. Non abbiamo capito chi eravamo e dovevamo essere e puntare per il futuro. Siamo un paese dove non vince il merito, ma la raccomandazione e l'ingiustizia.

ma non accetto più da nessuno in Europa lezioni di civica. Non accetto il vaneggiare di certi italianucoli che ammirano qualsiasi cosa accada oltre confine.
Goddamn Europeans, take me back, beautiful Italy.
(beautiful England non si può sentire)

E rimango europeista, ma non con queste teste. Non di questi tempi.
Per fortuna siamo nati in un paese come questo, invece.
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Re: Politica Internazionale

Post by Messer Dino Compagni » 29 Oct 2017 11:33

Non capisco bene che cosa tu intenda, Afx. Cioè prima dici che siamo schifosamente corrotti, immeritocratici e quant'altro. Che abbiamo sbagliato ogni progetto di crescita e ogni idea di futuro. E poi affermi, anche a ragione secondo me, che non dovremo guardare oltre confine per trarre ispirazione su come cambiare le cose (di certo non dovremmo copiare Brexit ma altre cose perché no?). Quasi che la soluzione sia già presente nell'italianità quando è evidente che l'italianità è uno dei motivi per cui siamo indietro di decenni. Poi io sono il primo a dire che solo certe zone della Spagna, il sud della Francia e la Grecia possano rivaleggiare in quanto a bellezza con noi. Per il resto non si salva niente. Se togliamo la sanità e il diritto (non in quanto a qualità assoluta ma per il modello esportato) non si salva niente. Ma cosa si vuol pretendere da un paese che passa da Berlusconi a Renzi?

Come popolo abbiamo già dato e l'impronta latino-cristologica ha dominato per un eone. Abbiamo dato impulso a così tanti cambiamenti e innovazioni che, a livello storico-culturale, ogni Premier straniero che scende dall'aereo dovrebbe inchinarsi e far riverenza. Ma è finita. L'impulso industriale posticcio iniziato con il ventennio e portato a termine dai padri costituenti è fallimenta. Dobbiamo arrenderci al fatto che siamo come la Grecia. Siamo un paese per vacanzieri. E' come ci dipingono: pergolato di glicini in fiore, mandolino e se famo du spaghi. Il ché ci permetterebbe anche di studiare un modo per diventare un'industria delle vacanze, ancor meglio se a impatto zero ed ecologicamente all'avanguardia. Dovremmo chiudere anche quelle due fabbriche che ci sono, fiat inclusa, e diventare il Paese della ricerca: puntare tutto sulla formazione (non solo nostra). Alcune eccellenze ci sono già e partire da quelle. Si dovrebbe studiare un piano per sfruttare al meglio le risorse naturali (abbiamo un arco di montagne che come bellezza è terzo al mondo). Qui al nord da maggio a settembre ci sono più tedeschi che italiani e siamo ancora ai modelli Rimini e Lignano Sabbiadoro. E' proprio l'Italianità il problema.

E forse quello che accade in Catalogna può suonare ridicolo o retrò, ma almeno c'è gente che scende in piazza. Qui si sta solo a tavola a gozzovigliare.
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