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a 360° su musica e cultura pop
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toolipano
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Re: tool

Post by toolipano » 01 Mar 2021 21:14

AFX wrote: 01 Mar 2021 21:14 Faccio notare che ultimamente il nostro Adam Jones mette sempre mi piace alle foto IG della nostra January Jones.
Buongustaio!

LaJoneserìa
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Re: tool

Post by LaJoneserìa » 17 Mar 2021 21:51

Mentre Maynard è alle prese con l'ennesima puzzonata Puscifer (ma finché c'è chi paga fior di soldi fa bene), sembra che Danny Carey abbia subito degli interventi chirurgici ai pettorali e sia in riabilitazione.
Chissà se era un problema vecchio e ha approfittato della pausa per curarlo oppure se ha avuto un qualche trauma.
In ogni caso che dio lo conservi integro.

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Messer Dino Compagni
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Re: tool

Post by Messer Dino Compagni » 22 Mar 2021 13:25

Volevo fare alcune riflessioni ad un anno e mezzo dall'uscita di Fear Inoculum.

- E' ovviamente in heavy rotation sin dalla sua uscita, come ogni loro album da Lateralus. E' bellissimo anche con tutte le pulci che gli si può fare. Tra queste pulci non ci sarebbe il minutaggio, ma la scelta su sole 6 canzoni riduce eccome l'esperienza. Aggiungo che rispetto a Lateralus e 10,000 days c'è meno supporto CD e più file: quindi si tende a non andare in scaletta rigorosa ma scegliersi i pezzi, vista la lunghezza. All'ascolto integrale (che richiede tempo) si tende sempre di più a scegliere una palette emotiva. La 7empesta in ciò fa da padrona poiché è quella più espressiva di un certo sentimento catartico legato ai Tool. Sono d'accordo con AFX che Culling voices sia apparentemente quella meno UFO del lotto, ma ascoltata in certi momenti, emotivamente, sta lassù con le altre. Trovo che Maynard sia molto ispirato e abbia deciso in maniera molto saggia i momenti in cui esserci. Non si può chiedere di più visto quanto si è allontanato dal metodo di lavoro degli altri. Per fare un esempio: nella parte "riflessiva" di un pezzo come Ticks & Leeches, dove offre una prova canora di un certo spessore, anche in quella parte di accordi puliti di Adam aggiunge il suo blabberando qualcosa di incomprensibile in background. E' una cosa di cui non ci si accorge subito ma che indica quanti dettagli ci fossero nel suo lavoro. In Fear Inoculum non c'è nulla di tutto questo. Pneuma è idealmente una continuazione semantica (e musicale) di Schism perché supera la comunicazione riscoprendo che l'arte come la vita sgorga senza bisogno dell'umanissimo perché delle cose. Non è scienza, non è logica è scintilla, è un'unica parola. Tuttavia la sua volontà di esserci il meno possibile è evidente. Maynard ha ragione quando sostiene che Fear Inoculum sarebbe stato ottimo anche 5 anni prima?

- E qui si arriva alla seconda parte della mia riflessione. Lateralus arrivò come un oggetto volante non identificato nel panorama del rock, che stava ancora celebrando il funerale del grunge brindando con crossover e nu metal, senza che nessuno ci capisse nulla. Diciotto anni dopo con il metal bello morto e sepolto e condizioni economiche per chi faceva musica in quegli anni diverse; dopo tredici anni di silenzio pressoché totale tornano con un album a cui non gli si può dire niente, vanno primi in classifica, vincono un grammy a mani basse e riscompaiono nell'ombra. Metallica, Rolling Stones, The Boss, questa gente qui che riempie le arene sono in giro da molto più tempo e hanno un brand ben definito e sono cotti dal punto di vista creativo da almeno 20 anni. Si può anche rimanere leggermente delusi da Fear Inoculum, è lecito, soprattutto per chi si è allontanato da certe sonorità o magari amava un altro modo di essere dei Tool. Ma nessuno può definirlo sciatto, brutto, poco ragionato o mal suonato. Come nessuno può contestare che ci sia una evoluzione progressiva del loro suono marchio di fabbrica. Si può rimanere non sorpresi? Certo, anzi mi pare che Danny a parte, questo album giochi per sottrazione e quindi a qualcuno potrebbe sembrare poco ispirato, ma funziona alla grande. E non c'è un pezzo brutto, magari qua e là qualche momento un po' stanco, ma mai inutile, sempre pieno. Fatemi la lista di band rock con uno hiatus di 12+ anni che tornano con questa classe...e in formazione originale.
Ruin has come not in fire nor in ashen rain
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Messer Dino Compagni
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Re: tool

Post by Messer Dino Compagni » 22 Mar 2021 13:30

AFX wrote: 01 Mar 2021 21:14 Faccio notare che ultimamente il nostro Adam Jones mette sempre mi piace alle foto IG della nostra January Jones.
Può sempre dire che non c'è cosa più divina che scoparsi la cugina.
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rick81
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Re: tool

Post by rick81 » 24 Mar 2021 03:32

Messer Dino Compagni wrote: 22 Mar 2021 13:25 Volevo fare alcune riflessioni ad un anno e mezzo dall'uscita di Fear Inoculum.

- E' ovviamente in heavy rotation sin dalla sua uscita, come ogni loro album da Lateralus. E' bellissimo anche con tutte le pulci che gli si può fare. Tra queste pulci non ci sarebbe il minutaggio, ma la scelta su sole 6 canzoni riduce eccome l'esperienza. Aggiungo che rispetto a Lateralus e 10,000 days c'è meno supporto CD e più file: quindi si tende a non andare in scaletta rigorosa ma scegliersi i pezzi, vista la lunghezza. All'ascolto integrale (che richiede tempo) si tende sempre di più a scegliere una palette emotiva. La 7empesta in ciò fa da padrona poiché è quella più espressiva di un certo sentimento catartico legato ai Tool. Sono d'accordo con AFX che Culling voices sia apparentemente quella meno UFO del lotto, ma ascoltata in certi momenti, emotivamente, sta lassù con le altre. Trovo che Maynard sia molto ispirato e abbia deciso in maniera molto saggia i momenti in cui esserci. Non si può chiedere di più visto quanto si è allontanato dal metodo di lavoro degli altri. Per fare un esempio: nella parte "riflessiva" di un pezzo come Ticks & Leeches, dove offre una prova canora di un certo spessore, anche in quella parte di accordi puliti di Adam aggiunge il suo blabberando qualcosa di incomprensibile in background. E' una cosa di cui non ci si accorge subito ma che indica quanti dettagli ci fossero nel suo lavoro. In Fear Inoculum non c'è nulla di tutto questo. Pneuma è idealmente una continuazione semantica (e musicale) di Schism perché supera la comunicazione riscoprendo che l'arte come la vita sgorga senza bisogno dell'umanissimo perché delle cose. Non è scienza, non è logica è scintilla, è un'unica parola. Tuttavia la sua volontà di esserci il meno possibile è evidente. Maynard ha ragione quando sostiene che Fear Inoculum sarebbe stato ottimo anche 5 anni prima?

- E qui si arriva alla seconda parte della mia riflessione. Lateralus arrivò come un oggetto volante non identificato nel panorama del rock, che stava ancora celebrando il funerale del grunge brindando con crossover e nu metal, senza che nessuno ci capisse nulla. Diciotto anni dopo con il metal bello morto e sepolto e condizioni economiche per chi faceva musica in quegli anni diverse; dopo tredici anni di silenzio pressoché totale tornano con un album a cui non gli si può dire niente, vanno primi in classifica, vincono un grammy a mani basse e riscompaiono nell'ombra. Metallica, Rolling Stones, The Boss, questa gente qui che riempie le arene sono in giro da molto più tempo e hanno un brand ben definito e sono cotti dal punto di vista creativo da almeno 20 anni. Si può anche rimanere leggermente delusi da Fear Inoculum, è lecito, soprattutto per chi si è allontanato da certe sonorità o magari amava un altro modo di essere dei Tool. Ma nessuno può definirlo sciatto, brutto, poco ragionato o mal suonato. Come nessuno può contestare che ci sia una evoluzione progressiva del loro suono marchio di fabbrica. Si può rimanere non sorpresi? Certo, anzi mi pare che Danny a parte, questo album giochi per sottrazione e quindi a qualcuno potrebbe sembrare poco ispirato, ma funziona alla grande. E non c'è un pezzo brutto, magari qua e là qualche momento un po' stanco, ma mai inutile, sempre pieno. Fatemi la lista di band rock con uno hiatus di 12+ anni che tornano con questa classe...e in formazione originale.
Come al solito analisi perfetta.

Risposta alla tua domanda, che io ricordi recentemente solo 2 casi, My Bloody Valentine con M B V in formazione originale, e David Bowie a 10 anni da Reality con The next day e sopratutto Blackstar 3 anni dopo.

LaJoneserìa
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Re: tool

Post by LaJoneserìa » 25 Mar 2021 14:36

Messer Dino Compagni wrote: 22 Mar 2021 13:25 Tra queste pulci non ci sarebbe il minutaggio, ma la scelta su sole 6 canzoni riduce eccome l'esperienza.
Concordo ma riflettevo sul fatto che anche 10000 Days ha 6 tracce (Vicarious, Jambi, Wings For Marie/10000 Days, The Pot, Rosetta Stoned, Right in Two) eppure suona più completo e compiuto (io lo amo e forse sono di parte).

Edit: non ho considerato intension.
Post inutile il mio.

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Tyler Durden
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Re: tool

Post by Tyler Durden » 25 Mar 2021 15:34

Per me Fear Inoculum anche a distanza di tempo rimane un paio di gradini sotto ai precedenti.
Mi manca il peso di Maynard, che c'è sempre, ma in questo caso non sposta le così tanto come in passato. In più, parlando di canzoni, non sono riuscito ad affezionarmi a Descending e Culling Voices, quindi di fatto lo sento meno completo di 10,000 days e dei precedenti.
10,000 days poi lo preferisco anche a livello di suono e produzione.
Ciò detto, sono tutte considerazioni che faccio mettendolo a confronto con i precedenti (a cui sono più affezionato): Fear Inoculum in senso assoluto rimane un grande ritorno, e c'è poco altro da dire visto anche lo stato di salute del rock pesante.

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Pilgrim
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Re: tool

Post by Pilgrim » 25 Mar 2021 16:50

ho pronto da tempo un post nella mia testa che ripercorre la mia esperienza con Fear Inoculum che prima o poi scriverò, ragionato nelle decine di ascolti durante le uscite di corsa serale che mi concedevo poco dopo l'uscita.

Per me è stato emotivamente devastante, forse anche per il momento in cui è uscito, ed era l'unico ascolto disponibile nelle settimane in cui sono diventato padre di una bambina che è nata con non poche complicazioni della mamma (tutto ok ora, no worries).

Mi ha sconvolto, nei testi soprattutto, per quell'essenzialità e per quella allucinante e sconvolgente attualità (paura di inocularsi qualcosa? seriously? ora? nel 2019?) e per quella fortissima emotività che hanno scatenato in me alcuni brani, Pneuma e Descending su tutte (testi devastanti, ripeto, per uno che è alle prese la vita appena nata da pochi giorni che respira fra le braccia e la paura della morte).
ma nessun pezzo sfigura nella discografia dei Tool, forse la più citata Culling Voices, che è in effetti l'esperimento meno riuscito (e comunque è tanta roba).

Per quanto mi riguarda, in sostanza, anche per densità di ascolto ed immersione, a distanza di un anno e mezzo oramai, è decisamente da inserire alla pari dei precedenti nella discografia, e lo ascolto certamente con più trasporto di un 10000 days, per dire, che a livello di testi invece, non ha mi ha mai coinvolto a questo livello.
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LaJoneserìa
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Re: tool

Post by LaJoneserìa » 30 Mar 2021 21:55

Ben trovato Pilgrim.

Per me non si avvicina per pathos a 10000 Days, non c'è paragone.
Non sono d'accordo sui giudizi un po' tranchant su Culling Voices. A me ad esempio piace tantissimo, più di Descending che continuo a trovare molto "costruita" e forzata (solo Adam Jones è effettivamente di un altro livello, come del resto in tutto il disco).
Quando CV si incattivisce se la ascolti a tutto volume ti "schiaccia" a terra e ti fa sentire piccolo piccolo.
Ci trovo poco azzeccato il testo cantato in quel modo su un brano con quel sound lì, con quel Maynard in versione muezzin che chiama a raccolta i fedeli, ci sarebbe stato meglio un testo tipo Pneuma secondo me.


The Sheltering Sky
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Re: tool

Post by The Sheltering Sky » 31 Mar 2021 08:51

Io trovo che sia un ottimo album. Meno denso a livello emotivo dei tre che lo precedono, ma non per questo necessariamente inferiore. È un disco sotto certi aspetti persino più maturo e legato a una sensibilità diversa dai vecchi Tool. Sarebbe interessante ragionare circa il processo di scrittura del disco. Siamo davanti un lavoro molto progressivo (nel senso migliore del termine) dove ogni brano conduce a momenti ben distinti e pienamente riconoscibili. Le highligth per me rimangono la sezione strumentale di Pneuma, l’Interplay incredibile che ascoltiamo nelle ritmiche di Invincibile (che testo tra l’altro), il crescendo di Descending che conduce ai colpi sul Gong con quello splendido solo di chitarra, 7empest... Chiedere di più ritengo che abbia poco senso. Mi piacerebbe capire cosa intendono i detrattori quando parlano di dejavu... Adam con il suo stile pienamente riconoscibile e ben codificato è riuscito ad evolversi ancora e in meglio.

Vuoi perché ancora non le conoscevamo o perché mancavano episodi come le Wings, ma dal vivo Descending e Invincibile sono stati i brani che mi hanno colpito di più.

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