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a 360° su musica e cultura pop
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toolipano
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Re: tool

Post by toolipano » 30 Aug 2019 16:41

Mi è arrivato qualche ora fa e sono già al terzo ascolto, ma è bellissimo ragazzi, non scherziamo!!! Sono commosso. Che roba è Descending? Che roba è tutto...

Anche l'artwork è una figata dai! E sticazzi se è costato quello che è costato.

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toolipano
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Re: tool

Post by toolipano » 30 Aug 2019 17:11

Leggendo un po' di commenti di chi lo sta ascoltando già da giorni, l'idea che mi son fatto è che in tanti sono rimasti delusi o comunque straniati dal fatto che Maynard sembra voglia non volersi concedere. In tanti pezzi ti porta su in alto e poi pensi "figata, ne voglio ancora" e invece ancora non ne arriva. Mi sembra una scelta stilistica e, visto il tipo di album che hanno fatto, mi sento di condividerla.

Ci sono le linee melodiche a la Maynard, solo che non sono così esplicite e ripetute. Se in una Jambi (ma avrei potuto citare diversi altri pezzi) ti canta due volte il "Shine on forever, shine on benevolent sun", qui non lo fa. Ti devi accontentare: è quasi una droga che fa effetto per metà, un coitus interruptus.
Credo che con gli ascolti, quando le linee vocali ci entreranno sotto pelle, ci abitueremo a questa scelta stilistica e la apprezzeremo ancora di più, poiché sono convinto si sposi benissimo con quella che è la direzione strumentistica del disco.

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Alfa87
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Re: tool

Post by Alfa87 » 30 Aug 2019 19:40

E niente, con gli ultimi ascolti mi si è finalmente dischiuso. Gran pezzo anche Descending. Devo dire che erano anni che un disco non ci metteva così tanto ad aprirsi con me.

Però...

I limiti di cui parlavo rimangono. Siamo sempre un gradino sotto. Ma a me va benissimo anche così. Non era affatto scontato che usciva un disco a questo livello. Mi sa che glielo compro anch'io.

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rick81
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Re: tool

Post by rick81 » 30 Aug 2019 20:12

Per ognuno è un viaggio diverso, io appena sentita Pneuma ho avuto brividi felicità e altro...a ognuno il suo...

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Decades
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Re: tool

Post by Decades » 30 Aug 2019 21:36

Sono contento. Io non mi aspettavo nulla, non avevo manco hype ad essere sincero. E non mi aspettavo di sentirmi in questo modo ascoltando un disco dei Tool nel 2019.

Prima passeggiavo in centro con 7empest nelle orecchie e ho capito che non avrei potuto sentirmi diversamente. I Tool hanno influenzato in maniera così profonda la mia vita (persone conosciute, esperienze fatte, l'esistenza di questo stesso sito) che nel sentirmi arrivare alle orecchie quel basso, quella batteria, quella chitarra e quella voce, anche se in una forma nuova e "meno interessante" rispetto a quelli che sono i miei gusti attuali, anche con un Maynard così, tredici anni dopo l'ultima attesa per un disco, tredici anni dopo averli visti sul palco ed essermi spaccato il timpano destro per loro, beh, impatta. Ti torna addosso tanta di quella roba tutta insieme...

Potrei anche dire che la loro ricomparsa in questo momento personalmente un po' cruciale potrebbe sembrare non casuale, da un punto di vista molto egocentrico e per quella che è la mia (chiamiamola così) spiritualità attuale. Ma queste, appunto, sono storie mie.

I Tool sono la band heavy più elevata della storia e questo disco non cambia certo le cose, pur non essendo Aenima o Lateralus. Che fosse stato comunque molto, molto bello e a tratti esaltante non era per nulla scontato. Anche in queste condizioni, hanno fatto un disco più interessante di tutto ciò che sia riuscita a produrre il resto della discendenza hard rock dall'anno X in poi.

Poi tornerò ad ascoltare i miei rumoracci noise ambient, i miei treni techno, i miei synth vintage, tornerò a sponsorizzare Anderson .Paak e Tyler the Creator, ma oggi non scassate che ci sono i Tool.
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toolipano
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Re: tool

Post by toolipano » 30 Aug 2019 21:56

Decades wrote: 30 Aug 2019 21:36 Sono contento. Io non mi aspettavo nulla, non avevo manco hype ad essere sincero. E non mi aspettavo di sentirmi in questo modo ascoltando un disco dei Tool nel 2019.

Prima passeggiavo in centro con 7empest nelle orecchie e ho capito che non avrei potuto sentirmi diversamente. I Tool hanno influenzato in maniera così profonda la mia vita (persone conosciute, esperienze fatte, l'esistenza di questo stesso sito) che nel sentirmi arrivare alle orecchie quel basso, quella batteria, quella chitarra e quella voce, anche se in una forma nuova e "meno interessante" rispetto a quelli che sono i miei gusti attuali, anche con un Maynard così, tredici anni dopo l'ultima attesa per un disco, tredici anni dopo averli visti sul palco ed essermi spaccato il timpano destro per loro, beh, impatta. Ti torna addosso tanta di quella roba tutta insieme...

Potrei anche dire che la loro ricomparsa in questo momento personalmente un po' cruciale potrebbe sembrare non casuale, da un punto di vista molto egocentrico e per quella che è la mia (chiamiamola così) spiritualità attuale. Ma queste, appunto, sono storie mie.

I Tool sono la band heavy più elevata della storia e questo disco non cambia certo le cose, pur non essendo Aenima o Lateralus. Che fosse stato comunque molto, molto bello e a tratti esaltante non era per nulla scontato. Anche in queste condizioni, hanno fatto un disco più interessante di tutto ciò che sia riuscita a produrre il resto della discendenza hard rock dall'anno X in poi.

Poi tornerò ad ascoltare i miei rumoracci noise ambient, i miei treni techno, i miei synth vintage, tornerò a sponsorizzare Anderson .Paak e Tyler the Creator, ma oggi non scassate che ci sono i Tool.
Bel contributo Decades: credo che siamo in molti a sentirci così oggi. Peraltro anche per me è un periodo di grandi cambiamenti e sfide personali. Questo disco mi riconcilia con tante sensazioni, immagini, ricordi che pensavo di aver perduto per sempre.

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WCephei
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Re: tool

Post by WCephei » 30 Aug 2019 22:45

devo rileggermi le pagine addietro. Non voglio perdermi i contributi di nessuno.

Prime impressioni: Il disco l'ho trovato abbastanza immediato. Non so se sia un aspetto positivo o no.

le preferite: Invincible e Descending. Le trovo quelle che hanno ereditato il songwriting Tool più raffinato. Ci sento qualcosa di veramente "fresco".
Il resto è un pò presto per parlarne. Forse il parcogiochi per Adam è un pò troppo ampio (per non dire "metalliscicoso").
Pneuma già iconica.

7empest, si può dire un almanacco di esperienze e jams tra Adam e Danny.

A livello sonoro il paragone col passato è utile per farsi un'idea del presente, ma mi sono imposto di abolire ogni paragone qualitativo con i capolavori del passato, frutto di tensioni umane irripetibili e che capitano poche volte nella vita di un artista.

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Scavenger
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Re: tool

Post by Scavenger » 31 Aug 2019 13:35

Odradek wrote: 30 Aug 2019 14:28 Al di là dei sentimentalismi comunque è un gran disco. Chi lo fa un disco così? Solo i TOOL. Io ho quasi chiuso da anni con la musica pesante ma un disco così è qualcosa che va sl di là...
Arrivato questa mattina e concordo, mi ritrovo nelle tue parole. Raramente oggi ascolto musica pesante, apprezzo i vari Isis, Neurosis e compagnia cantante ma i Tool (che ho anche visto dal vivo) mi danno qualcosa in più.
Dopo aver ascoltato Fear Inoculum anche con artwork e testi sottomano mi sento di averlo già inquadrato a sufficienza, ma sono abituato ad ascoltare musica d'avanguardia molto ricercata e questi ottanta minuti non sono un problema. Poi evidentemente con il tempo si assimilerà sempre meglio; lo si potrà analizzare e rapportare alla loro discografia, all'ambito di riferimento e al contesto musicale generale. Tuttavia per me è già un centro pieno, un'esperienza di ascolto che rimane impressa....ci sono passaggi che mi sono rimasti in testa fin da subito e sui quali so che ritornerò con piacere. CCTrip la vedo come una sorta di countdown prima del delirio finale, non dà così fastidio....Aenima ha molti più divertissement e ormai nessuno se ne accorge.
Nel complesso era difficile aspettarsi stravolgimenti ma qualcosa di diverso rispetto al passato c'è. Sicuramente la voce e le melodie di Maynard ma anche Adam Jones non aveva mai sfornato assoli elaborati come quelli presenti in Descending o 7empest. I Tool del metal avevano la pesantezza, in un certo senso hanno sempre suonato metal ma senza essere metallari, se così si può dire...il metal stava nel timbro più che altro. Qui per la prima volta ho avvertito qualche elemento strutturale in più classicamente metal a livello di riff e assoli, mi viene subito in mente l'attacco di 7empest dopo l'intro crimsoniano. Pure il progressive non è mai stato così in evidenza, i synth su Invincible e Pneuma con quella sorta di intermezzo strumentale che mi ha veramente ricordato i King Crimson di Larks' Tongues In Aspic.
Ecco, forse è il loro primo disco effettivamente etichettatile come progressive metal a tutto tondo, persino più di Lateralus...non so cosa ne pensate. Per questo magari AFX sostiene che sia un po' meno nelle sue corde rispetto ai precedenti. L'ho passato a un professore che viene dalla musica classica (vedere il topic su Frank Zappa) e che ha vissuto le stagioni migliori dei King Crimson...gli è piaciuto molto, quindi potrebbe essere una chiave di lettura.
In rete poi se ne leggono sempre di tutti i colori, c'è molta superficialità e fretta di sentenziare, di arrivare primi....spesso si ricalca sempre il tema del riciclo ma è un modo di pensare proprio di chi evidentemente non conosce la storia della musica. La rielaborazione del proprio materiale tematico in un compositore è sempre esistita. Quanti sanno per esempio che la Nona di Beethoven deriva dalla Fantasia Corale op. 80?! Nessuno ha mai fatto le pulci a Beethoven per questo...giustamente.
Sono contento di averlo comprato, anche a quella cifra. E' un bell'oggetto da guardare e custodire.

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Re: tool

Post by :adamasio: » 31 Aug 2019 14:21

L'inizio di Pneuma mi ricorda un botto i Russian Circles...

Altrimenti la favorita per me è 7empest, ma io di metal pesante ci ho campato a lungo 🤟
"Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace"

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WCephei
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Re: tool

Post by WCephei » 31 Aug 2019 15:48

Scavenger wrote: 31 Aug 2019 13:35 Ecco, forse è il loro primo disco effettivamente etichettatile come progressive metal a tutto tondo,
giusta e sincera osservazione.
L'impronta è chiara.
Può sembrare un pò troppo "umano" e vincolato a stilemi ben assestati da tempo, il loro tocco però lo rende un disco che primeggia nella specie, un pò come faceva Undertow a suo tempo che aveva fatto suo l'insegnamento della scena in cui era stato partorito, ma già si vedeva che "ruleggiava" ribelle. Chiaro che Aenima e Lateralus sono "esperienze delle vette" cit. e restano la dove stanno: unici, irripetibili, inclassificabili, immortali, e ancora carichi di fascino, mistero e potenzialità per l'ascoltatore.


Restando in paragone, le prime 2 sinfonie di Beethoven sono meravigliose nonostante "the best was yet to come".
Coi Tool è una situazione al contrario.

Sono scesi finalmente a terra?
Direi di si, ma comandano ancora loro.

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