AFX wrote: ↑20 Nov 2020 13:40
Questi discorsi ci appassionavano. Sarebbe da riprenderli
Quale futuro?
Al momento è onestamente impossibile ipotizzare un qualsiasi tipo di futuro. Di uscite ce ne sono tantissime ogni anno, ma la maggior parte parlano solamente al pubblico di genere, senza riuscire ad imporsi rispetto ad una diffusa mediocrità.
Quest’anno mi sono piaciuti solo Ulcerate e Oranssi Pazuzu, che sfornano sempre roba interessante, ma si tratta veramente di una goccia nell’oceano.
L’anno scorso ok, belli i Blood Incantation, li abbiamo messi anche in classifica, ma poi?
È da parecchi anni ormai che è così: qualche uscita interessante si trova, ma la capacità di questa musica di uscire al di fuori del circolo dei metallari è sempre più limitata.
Non esistono oggi nuovi filoni per i quali esaltarsi, negli anni 2000 ci fu il post metal che riuscì a spingere questa musica oltre i suoi stessi limiti, e i protagonisti di quella stagione hanno sfornato dischi sui quali mi piace tornare ogni tanto.
Per non parlare dei decenni precedenti, dove abbiamo avuto artisti come Metallica, Slayer, Mesguggah, Death e via dicendo che sono arrivati a moltissimi ed erano solo la punta dell’iceberg di un sottobosco interessante e pieno di creatività ed idee.
Il discorso è questo: chi me lo fa fare, oggi, di ricercare nuova musica metal quando posso tornare agli artisti del passato che amo?
Chi mi propone, oggi, quei livelli?
Chi porta idee realmente nuove?
Ecco la risposta qui mi pare abbastanza scontata.
Per assurdo, all’inizio degli anni 10 si è raggiunto forse il massimo momento di popolarità del sottogenere più ostico in assoluto (il black) grazie ai Deafhaven, ma è rimasto un episodio isolato o quasi.
Quella poteva essere una possibile evoluzione.
Oppure ho sempre sponsorizzato anche su queste pagine gli Altar Of Plagues, che con l’ultimo disco secondo me avevano trovato la giusta sintesi tra post, black ed elettronica, ma anche lì l’idea non ha avuto sviluppo.
Per concludere oggi il metal mi pare ai suoi minimi storici, e purtroppo credo bisognerà accontentarsi ogni anno di quei 3/4 dischi belli che escono ogni tanto in mezzo alle tantissime pubblicazioni death, black, post e doom.