Classica

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AFX
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Re: Classica

Post by AFX » 21 Mar 2017 10:50

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Scavenger
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Re: Classica

Post by Scavenger » 21 Mar 2017 15:50

Io mi sono formato tramite amici, seguendo compositori e addetti ai lavori dell’area milanese, leggendo e studiando manuali ma anche semplici guide già menzionate come quella di Pestelli o Matthew Rye. Ci sono poi le guide Zecchini che sono eccezionali, come questa sulla musica sinfonica:



Ovviamente non si può fare a meno di affrontare la questione dell’interpretazione, tuttavia non bisogna farsi spaventare o esserne ossessionati. Come dice proprio Pestelli, il senso generale di un pezzo si svela in qualsiasi esecuzione appena decente.
Chiaro che poi ci sono le sfumature individuali, le scelte dei tempi...ad esempio lo Chopin di Pollini suona modernissimo, quello di Arrau è più romantico ecc..io stesso provo e confronto quando possibile e ne sento l’esigenza (via internet è più facile) ma non ci perdo la testa come fanno tanti melomani con il teatro musicale.
Per certi versi però resta più facile muoversi nella musica contemporanea, dove le esecuzioni di riferimento si trovano immediatamente perché non ce ne sono tante. I cd con le opere di Ligeti, Xenakis, Nono e Berio sono quelli...Stockhausen ha persino la sua casa discografica personale.

Il tempo è quello che è e non si può stare dietro a tutto ma oggi muoversi nell’universo della musica “colta” non è così difficile come può apparentemente sembrare. Per me è diventata una piacevole e appagante abitudine da molti anni...chiaramente non mi interessa più ascoltare centinaia di dischi rock degli anni zero o dieci di cui magari fra qualche anno non saprei che farmene. Mentre un posto per capisaldi della cultura come Beethoven o Monteverdi lo trovo sempre.

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Decades
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Re: Classica

Post by Decades » 21 Mar 2017 16:15

Il tempo investito sulla classica sicuramente non è mai buttato. A maggior ragione nel momento in cui il rock inizia a stufarti.

Sui conduttori io sto cercando di evitare almeno ex o presunti nazistoni, ma ad esempio un Karajan è ambiguo a livello di vicende. Nel dubbio, Beethoven l'ho iniziato da Bernstein.
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Re: Classica

Post by Scavenger » 21 Mar 2017 16:28

Io lascerei fuori le vicende personali dalla musica, altrimenti non bisognerebbe ascoltare nemmeno Wagner per le idee antisemite, perdendosi opere fondamentali.
il ciclo delle sinfonie di Beethoven diretto da Karajan negli anni sessanta è storico. Comunque Bernstein va benissimo. Se ti prende la musica sinfonica, il suo Mahler è un must...vai sul sicuro.

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Decades
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Re: Classica

Post by Decades » 21 Mar 2017 17:38

Hai ragione, infatti ora passo a Karajan, magari mi riesce di confrontarli anche se penso mi verrà molto difficile. Mahler è sicuramente il prossimo.
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wounder
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Re: Classica

Post by wounder » 21 Mar 2017 17:40

Io lascerei fuori le vicende personali dalla musica, altrimenti non bisognerebbe ascoltare nemmeno Wagner per le idee antisemite, perdendosi opere fondamentali.
Assolutamente... Su Karajan, Furtwaengler, R. Strauss, ecc. sono stati sprecati fiumi d'inchiostro al riguardo, spesso a sproposito.

Riguardo l'approccio iniziale alla classica, ripensando al mio di un po' di anni orsono mi riconosco in quanto scritto da decades.
Fonti in grado di coniugare l'aspetto divulgativo con il tecnico ce ne sono, per fortuna, e rendono piuttosto facile soddisfare la "sete" all'esordio.
But how can you sleep with my heart so loud?

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Re: Classica

Post by Scavenger » 22 Mar 2017 15:06

Il tempo dedicato alla classica per me non dovrebbe essere un ripiego solamente perché il rock non soddisfa, ma un momento di maturazione della propria coscienza musicale. A un certo punto bisognerebbe avvertire il bisogno di avvicinare il passato e la storia anche per avere umilmente più consapevolezza di quello che si ascolta nel presente, perché la musica non è nata negli anni cinquanta del novecento.
Queste sono alcune registrazioni di musica sinfonica essenziali dal catologo della DG, da cui si può iniziare per costruire una discoteca.

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Se Wounder vuole dire o aggiungere qualcosa...comunque tutto quello che si trova di Kleiber è da ascoltare, ha inciso poco perché come Arturo Benedetti Michelangeli non amava lo studio di registrazione ma i suoi dischi hanno segnato la storia della discografia.

Cambiando genere invece, questa è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.

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L’ascolto integrale dei quartetti di Beethoven, quintessenza del suo genio.
E’ rappresentata tutta la parabola dei tre periodi creativi, con gli ultimi quartetti che sono avanguardia ancora oggi dopo duecento anni...non esiste qualcosa che va oltre in qualsiasi ambito. Bisognerà aspettare Bartok, Shostakovich e Villa Lobos per avere un corpus di quartetti altrettanto importante.
Il Quartetto Italiano poi è uno degli orgogli musicali del nostro paese, suonavano a memoria senza spartiti...fatto incredibile per un quartetto d’archi.
Quello di Beethoven nel suo complesso è un lascito senza paragoni come rapporto quantità/qualità: per dire, non è ancora nato un musicista di area pop con un catalogo di capolavori altrettanto imponente. Qui non basta veramente un’esistenza per memorizzare tutte le idee e le rivoluzioni musicali di quell’uomo. Certo, succede la stessa cosa con Bach, Mozart, Stravinsky nel novecento...però la soggettività di Beethoven è stata un unicum nella storia della musica occidentale. Celebre un biglietto al principe Lichnowski del 1806: "Principe, ciò che siete, lo siete in occasione della nascita. Ciò che sono, lo sono per me. Principi ce n'è e ce ne saranno ancora migliaia. Di Beethoven ce n'è soltanto uno”.

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Re: Classica

Post by Decades » 22 Mar 2017 15:50

Grazie per i consigli.

Per la questione del rock, mi spiego meglio. Ormai saranno quasi tre anni che ascolto principalmente elettronica e ambient e ho approfondito un aspetto del mio modo di ascoltare e percepire la musica che non avevo ancora coltivato a dovere in passato. Ed è il motivo per cui, appunto, ora mi sento più maturo per approcciare la musica classica. Non è un ripiego, è esattamente questione di maturità personale, non intesa come invecchiamento e di percepire il rock come una cosa da ragazzini e la classica da persone mature, ma proprio uno step importante nel mio percorso di conoscenza di me stesso e di come "processo" i suoni che mi arrivano (BOOM, come filosofeggio).

Rispetto a che ne so, tre o quattro anni fa, è come se fossi in grado di vedere con i miei occhi i raggi gamma e l'infrarosso (BOOM 2) e quindi ora sono tutto esaltato e devo soddisfare questa sete di suono. Dal rock non so cosa altro cavare, dal jazz forse nemmeno, da elettronica e classica posso ancora prendere tanto. Intendo questo quando dico certe cose, il mio approccio alla classica non è "di protesta" nei confronti del rock.
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Re: Classica

Post by Scavenger » 22 Mar 2017 16:49

Decades wrote: 22 Mar 2017 15:50 Grazie per i consigli.

Per la questione del rock, mi spiego meglio. Ormai saranno quasi tre anni che ascolto principalmente elettronica e ambient e ho approfondito un aspetto del mio modo di ascoltare e percepire la musica che non avevo ancora coltivato a dovere in passato. Ed è il motivo per cui, appunto, ora mi sento più maturo per approcciare la musica classica. Non è un ripiego, è esattamente questione di maturità personale, non intesa come invecchiamento e di percepire il rock come una cosa da ragazzini e la classica da persone mature, ma proprio uno step importante nel mio percorso di conoscenza di me stesso e di come "processo" i suoni che mi arrivano (BOOM, come filosofeggio).

Rispetto a che ne so, tre o quattro anni fa, è come se fossi in grado di vedere con i miei occhi i raggi gamma e l'infrarosso (BOOM 2) e quindi ora sono tutto esaltato e devo soddisfare questa sete di suono. Dal rock non so cosa altro cavare, dal jazz forse nemmeno, da elettronica e classica posso ancora prendere tanto. Intendo questo quando dico certe cose, il mio approccio alla classica non è "di protesta" nei confronti del rock.
Eh a maggior ragione allora, data la tua passione per l'elettronica, sai quante soddisfazioni potresti ricavare da quella di estrazione "colta"? Anche perché, come si sa, l'elettronica è nata proprio come costola della musica contemporanea, solo successivamente è diventata popolare con la diffusione dei sintetizzatori e dei computer. La musica spaziale di Stockhausen ha aperto tutte le porte...un appassionato di techno o ambient dovrebbe recuperare Hymnen (secondo Romitelli "geniale anticipazione di tutta l'estetica techno contemporanea") ma anche le cose più recenti come Oktophonie e Cosmic Pulses.
C'è poi tutto l'universo della musica concreta, della sintesi granulare di nomi come Barry Truax e Curtis Roads....insomma un universo vastissimo da esplorare. Poi la "Classica" in sé ha una storia millenaria ormai, non ci si stanca mai di conoscerla.

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wounder
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Re: Classica

Post by wounder » 22 Mar 2017 23:52

Scavenger wrote: 22 Mar 2017 15:06 Se Wounder vuole dire o aggiungere qualcosa...comunque tutto quello che si trova di Kleiber è da ascoltare, ha inciso poco perché come Arturo Benedetti Michelangeli non amava lo studio di registrazione ma i suoi dischi hanno segnato la storia della discografia.
Brahms 4 di Kleiber fu il mio primo amore nonché "stargate". Imprescindibile in tutto ciò che ha lasciato su disco!
Avendo diversi membri della famiglia classicofili e una nutrita discoteca cui attingere, nel mio caso l'esplorazione iniziale fu, almeno in parte, incanalata.
Quelle che citavi sono tutte pietre miliari... Pensando ad altri corpus sinfonici che credo potrebbero affascinare molto vari utenti del forum mi viene in mente il (sempre molto divisivo in ambienti di critica) Bruckner diretto da Celibidache nei suoi ultimi anni, per me inarrivabile
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questo Sibelius fatato e molto meno noto di altre edizioni più datate, giustamente celebri
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il Mahler di Bernstein che già citavi...

Le interpretazioni del Quartetto Italiano sono di una nobiltà commovente; ricordo come fosse ieri il mio primo ascolto di
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Anche su Michelangeli, come non concordare... Sui pianisti potrei facilmente esondare quindi mi taccio :)

Aggiungerei un accorato consiglio libresco:
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Sebbene non tutti i capitoli mantengano la stessa qualità, trattasi di lettura gradevolissima quando non addirittura appassionante.
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