Futuro della musica Pop/Rock

a 360° su musica e cultura pop
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dissonance
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by dissonance » 11 Sep 2020 11:23

Innanzitutto grazie per le risposte, è una bella discussione.
Non è complicato capire che questo sia un ritrovo per persone dotate di una certa sensibilità nei riguardi dell’arte. Rock e dintorni hanno una vena certamente più poetica e carica emotivamente rispetto a nuove ondate come trap e reggaeton, che soffrono di un problema non da poco: non è mai uscito un capolavoro nel genere, checché se ne dica. Detto ciò capisco il vostro dubbio verso certe espressioni che proprio non vi toccano, dunque qui ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda. Non sono un’entità astratta che riesce a commuoversi mettendo su un disco di J Balvin, eppure scavando più a fondo qualcosa di buono viene fuori anche attraverso determinate sonorità.
Ci ho messo un paio d’anni per trarre conclusioni simili, non vedo come voi, cresciuti a pane e Sonic Youth, possiate istantaneamente capire questo nuovo linguaggio tanto ostico anche a chi, come me, ci convive dall’adolescenza.

Nel post precedente sono stato un po’ vago, mettendo quasi in dubbio la vostra apertura mentale; ragazzi, ma quando mai, siete quanto più di larghe vedute un ascoltatore possa essere.
La situazione tra coetanei è piuttosto complessa, perché da un lato provo a difendere chi ha a cuore l’esperienza d’ascolto, dall’altro mi cadono le braccia nel vedere osannato tanto di quel pattume che voi non avete idea.
AFX wrote: 11 Sep 2020 08:47 Per altro non credo che mediamente chi ascolta determinata musica rap e trap abbia in casa i dischi di Andy Stott, Daniel Lopatin, Ben Frost, Tim Hecker, Kali Malone, The Knife, Boards of Canada, Aphex Twin, Autechre come ce li ho io per esempio.
Concetto quasi sempre vero, ma anche qui conosco qualche eccezione, che per ovvi motivi sarà sempre più legata al genere con cui è cresciuta, un po’ come avviene nel nostro caso.

Per comodità avrei potuto tranquillamente schierarmi con la maggioranza e dire che la scena attuale, specchio di quest’epoca così apatica, non ha niente da dire e che le speranze vanno riposte nei dinosauri del rock. Sarò il primo a sentire un nuovo lavoro di band scoppiate da anni e anni, per puro legame affettivo, ma chiudere talvolta la porta in faccia alle nuove leve non mi pare giusto; in fondo ho vent’anni, se facessi adesso questo ragionamento mi ritroverei sui trenta ad essere un nostalgico... anche no.

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toolipano
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 11 Sep 2020 12:35

io ho superato i 30, ma di nuove sonorità continuo ad avere bisogno e andrò avanti con l'esplorazione. La musica è ancora una delle parti più rilevanti della mia vita, nonostante lavoro, acquisto di casa, relazioni.

E' stato comunque un bellissimo viaggio qui con tutti voi :)

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rick81
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by rick81 » 11 Sep 2020 13:22

Anche io continuo ad ascoltare cose nuove, sonorità nuove, penso che ci accomuna quasi tutti....la tua frase finale secondo me è un pò ingenerosa verso i presenti, si sta discutendo per capire la posizione del rock in tutto questo, e cosa lo ha visto cedere il passo rispetto agli ultimi 50 anni dove il suo ruolo di rilievo a dispetto delle nuove sonorità e mode lo aveva sempre avuto, non certo per farci le condoglianze.

Si va avanti come sempre.

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rick81
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by rick81 » 11 Sep 2020 13:28

Decades wrote: 11 Sep 2020 09:11 Io capisco tutti questi discorsi. E mi dà anche fastidio dover sentire che sono rimasto indietro perché una Billie Eilish, che uso come esempio perché il disco è bello, mi piace ma di fatto non mi può arrivare sottopelle. È anche sistematico che avvenga un cambio della guardia e che, ai vecchi, il nuovo sembri privo di anima o interesse.

E io non sto manco a distinguere tra rock e non-rock, i miei gusti li conoscete.

Personalmente l'esempio massimo del cambiamento è James Blake, e il fatto che abbia sempre usato l'elettronica non lo rende meno cantautore (e idealmente meno rock e dintorno) di uno che fa la stessa cosa con una chitarra acustica. Artista che amo, che ha fatto uno dei dischi della mia vita, Overgrown, e a seguire altro che sembrava maturare insieme a me, e poi lo scorso anno se n'è uscito con quell'Assume Form che forse è fighissimo se nel panorama attuale ci sguazzi, ma che per me è stato la delusione del decennio. Ha messo forse la pietra tombale sulla mia voglia di ascoltare musica nuova con l'impegno e la testardaggine che ho avuto dall'epoca del 3rd Eye alla prima di doyourealize, quando ci scannavamo su Animal Collective e Arcade Fire ed era bello dover fare un passo indietro rispetto ai propri giudizi affrettati.

Sempre a livello personale, posso dire che comunque ho potuto ascoltare sempre meno cose con il coinvolgimento necessario. Se riprendo un qualunque disco dell'epoca delle nostre discussioni, lo sento intriso di mille sensazioni e ricordi. Cosa che nel corso degli anni è andata a diminuire, vuoi per il lavoro, vuoi per le cose di casa, le relazioni, le nuove passioni e tutto quanto. Lo faccio ancora, in realtà, ma attraverso la fotografia. Da un lato è brutto dirlo, ma anche un equilibrio mentale più solido e sano ha fatto sì che non andassi a cercare riparo e conforto nella musica, come ho fatto per una vita.

Ho provato a tirarmi fuori dalla discussione anche per questo ma è stato un danno, perché fondamentalmente discutere e scontrarsi, anche pesantemente, significava vivere la musica con più intensità. Ha iniziato a starmi bene ascoltare ciò che mi andasse, senza dover "dar conto" a una comunità, e per quanto questo approccio abbia portato dei benefici, comunque sento che manca qualcosa.

Ho detto più volte a voi e ad AFX che mi sarebbe piaciuto riprendere a contribuire come prima, e ho sempre detto davvero. Ma la verità è che rivorrei quello che eravamo ed avevamo prima, e non è possibile.

Se ci sono meno band e più artisti singoli, penso sia dovuto anche alla tendenza attuale che vede le persone chiudersi sempre di più nel loro mondo, distanti dagli altri. Non sono la persona giusta per fare ste analisi, ma ho avuto questa impressione. Resta che il rock non è più, da anni, il mezzo attraverso cui i giovani esprimono i loro disagi e i loro sentimenti. Per noi sarà anche una cosa un po' triste, ma i ventenni di oggi sono per forza di cose diversi da quelli che eravamo noi. Lo scorso anno ho anche frequentato gente Under 21 e, nonostante alcuni punti di contatto, non mi sono mai sentito così fuori posto. Su internet, basta anche buttare un occhio su twitter e instagram per avere la stessa identica sensazione.

È tutto morto con David Bowie? Forse mi piace pensare che quello sia stato il vero inizio della fine. Non per il rock, per noi che siamo qui.

Giriamola così: "Oh, però ALMENO siamo morti con David Bowie"
Sono sensazioni e idee che abbiamo avuto tutti, ma per me vale sempre la pena andare avanti, provare a rimanere al passo, perchè se uscisse il nuovo Kid A o il nuovo Untrue io lo voglio sapere e voglio essere sul pezzo, quella curiosità e voglia non mi passerà mai.

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 11 Sep 2020 15:04

rick81 wrote: 11 Sep 2020 13:22 la tua frase finale secondo me è un pò ingenerosa verso i presenti
e perché mai? L'articolo di AFX per me suona come un commiato, un saluto a qualcosa che non c'è più. Poi mi riallacciavo a quello che scriveva Decades: "rivorrei quello che avevamo prima, ma non è possibile".
Chi ha messo in piedi questo posto e, prima ancora, il 3rd Eye, avrà per sempre il mio rispetto e la mia gratitudine. Ma penso che i diretti interessati lo sappiano, visto che l'ho scritto più volte in tutti questi anni.

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by BuddyHolly » 11 Sep 2020 18:00

Rileggendo i miei post precedenti effettivamente sarò sembrato un po' "tarato" e indecoroso verso la musica attuale, su questo mi scuso visto che di fondo non è la mia idea (sono sempre stato aperto al nuovo e alle belle cose, di qualsiasi epoca, compresa quella attuale). Più che altro, ragionandoci ulteriormente su, ho capito che è solo una mia frustrazione personale nel non capire determinati linguaggi e a non saper apprezzare determinate sonorità nuove. Sono cresciuto con altri suoni e linguaggi, mi trovo molto spaesato a volte.

Per quanto riguarda il rock, che è l'argomento principale della discussione: penso purtroppo che sia arrivato al capolinea, un po come ci arrivò il jazz dagli anni '60 in poi. Nel senso che sicuramente uscirà ancora bella roba, ma sarà sempre più sporadica e diventerà sempre musica più di nicchia. Tra 20-30 anni gli unici ad ascoltare rock saranno solamente quelli come noi temo, che metteranno su un disco dei Blur o dei Nirvana come adesso si mettono su dischi di Miles Davis e Louis Armstrong. Questo personalmente mi addolora molto, perchè lo ritengo il mio linguaggio "preferito", oltre a un tipo di musica che in 40 anni ha trovato sempre il modo di evolvere non risultando mai banale, sformando capolavori su capolavori e unendo generazioni. Per quanto possano essere comunque belli generi come la black, l'elettronica e la latina (quella seria), non ricreeranno più quella atmosfera con folel oceaniche ai concerti, attesa spasmodica di dischi, scene musicali che segnano epoche o città. E questo mi rattrista molto.

Però come ho detto già precedentemente, io ho una visione molto materialista dell'arte e della cultura, e penso che la musica mainstream, come l'arte del resto, sia espressione della società dell'epoca in cui essa viene generata. Come negli anni '60 la rivoluzione generazionale e culturale ha portato alla nascita del rock e della psichedelica, come la crisi dello stato e la prima crisi economica del dopoguerra ha fatto nascere il punk a fine anni '70, e posso fare decine di altri esempi, l'apatia e l'individualismo sfrenato degli ultimi anni ha prodotto questo. Che attenzione, non è per forza un male come magari ho detto, sbagliando, qualche post fa. Ma è comunque qualcosa di diverso a prima, che forse in molti (compreso me) fanno fatica a comprendere.

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by AFX » 12 Sep 2020 12:09

Io non ho detto che si chiude, ma che il rock deve battere un colpo. Il rock al momento non attira attenzioni, non ispira, non presenta nuove band e nuovi idoli da seguire da troppo tempo. La morte di Bowie potrebbe essere la data simbolica in cui il rock ha smesso di combattere la sua battaglia. Sono usciti fior di dischi anche dopo, ma ormai inutile far finta che non sia una faccenda che interessa più a noi che abbiamo vissuto i '90 e gli '00, che chi ha oggi 18-25 anni. Quando avevo 18 anni campavo di musica rock (e così è stato per tanti anni, fin quando non mi sono appassionato di post rock, post metal ed elettronica). Oggi chi ha 18 anni non campa di musica rock, e neanche di post qualcosa o elettronica seria. Troppo pochi quantomeno.

Quello che dicevo è che forse il nostro compito oggi non è più quello di pretendere di scoprire i nuovi ISIS, Burial, Radiohead o Ben Frost, che tanto forse non ci saranno comunque, ma quanto quello di preservare la passione per quello che abbia vissuto finora, e quindi anche la comunità. Siamo ufficialmente nel club dei vivi anni '90 e '00.

Se poi viene fuori qualcosa di valido, speriamo di accorgercene e di saperne godere. Ci sono anche alcuni che sono qui e postano che sono più freschi e giovani, e possiamo contare su di loro per trovare nuova musica seria. E magari anche scriverne.
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by dissonance » 12 Oct 2021 15:53

Metto qui perché mi pare il topic più adatto

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 https://pitchfork.com/features/lists-and-guides/pitchforks-25-next-list/
C’è qualche nome tra quelli citati su cui puntereste anche voi? Quali sono, invece, le vostre scommesse per il futuro?

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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by AFX » 12 Oct 2021 18:19

MAH, se quello è il futuro, mi sa che è buio. Speriamo venga fuori qualche nome e soprattutto qualche cosa di nuovo, perché non è neanche giusto che stiamo qui ad aspettare il successore di A Moon Shaped Pool o di Buoys o di altra roba anni '90-'00
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Re: Futuro della musica Pop/Rock

Post by toolipano » 12 Oct 2021 19:33

Beh ci sono nomi che mi piacciono molto, insieme ad altra roba che boh (5 poi ammetto di non conoscerli). Non so se il futuro sia davvero quello, però Yves Tumor, 100 Gecs, Tirzah, Shygirl, Moor Mother, Lyra Pramuk, Loraine James, sono tutti nomi importanti di questi anni e, per diverse ragioni, innovativi.

Senza andare troppo sull'alternativo/strambo, un'artista non citata su cui punterei tantissimo per i prossimi anni è Oklou... ma poi è davvero dura fare questi ragionamenti, perché spesso i veri conigli dal cilindro escono da artisti al primo album o misconosciuti.

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