I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

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Odradek
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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by Odradek » 28 Mar 2020 11:54

Bello l’articolo, mi è piaciuto molto.

Non ho mai ascoltato il lavoro di Jerry Cantrell, anche se mi è rimasto impresso un particolare. Quando uscì il disco Cantrell dichiarò di aver ipotecato la sua casa per pagarsi il disco. L’intervista era uscita su Rumore forse, ma magari sbaglio.

Non l’ho mai ascoltato eppure ho consumato i dischi degli AIC (quelli veri) e il disco dei Mad Season, ma se dici così prima o poi dovrò ascoltarlo.

Anch’io mi sto nutrendo del primo disco dei Low in questi giorni e anche di Things We Lost In the Fire, un album grandioso. Con loro ho fatto un percorso particolare sono partito al contrario, dall’ultimo. E poi mi sono pentito amaramente di non essere andato a teatro a vederli l’anno scorso qui a Bologna, quando decisi di andarci era già sold out: chissà se riuscirò a vederli un giorno.

Prima dell’inizio della quarantena avevo finalmente pace con Panda Bear, la mia ragazza ha il vinile di Tomboy. l’ho ascoltato e riascoltato, poi Person Pitch e finalmente ho capito perché un tempo qui dentro un sacco di persone si strappavano i capelli per certa roba. I Beach Boys nel XXI secolo, fantastico. Non è mai troppo tardi.

Adesso faccio di nuovo fatica perché certi colori in giornate come queste forze non possiamo permetterceli.

Non che adesso faccia schifo (anzi) ma fra il 2010 e il 2014 questo forum era un posto fantastico, pieno di input. Avevo e avevamo un sacco di tempo libero e potevamo permetterci di bighellonare fra una discussione e l’altra, per me era veramente una scoperta continua. Leggendo l’articolo mi sono ricordato anche di questo.

Per la cronaca in questo momento sta girando Automatic dei REM: la voce di Stype resta necessaria.
Baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto. Franz Kafka

Fai sempre da sobrio quello che dici di fare quando sei sbronzo. Imparerai a tenere chiusa la bocca. Ernest Hemingway

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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by AFX » 30 Mar 2020 12:57

Quello di Cantrell dovresti averlo in mano nella sua versione doppia per capirne l'impatto. E' un'opera pesante, un doppio album monolitico che fa capire quanto fosse centrale la sua figura nel suono grunge, se mai questo è esistito.
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Odradek
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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by Odradek » 30 Mar 2020 19:26

ho visto che c'è su spotify, un giorno lo proverò
Baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto. Franz Kafka

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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by AFX » 05 Apr 2020 16:54

Puntata numero 3 http://doyourealize.it/i-dischi-della-quarantena-vol-3/
Chi vuole partecipare con playlist e considerazioni da pubblicare, è bene accetto
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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by toolipano » 17 Apr 2020 21:34

Non so se è in topic come argomento, comunque lo metto qui.
Riflettevo sul fatto che quest'anno (e forse anche l'anno prossimo) saranno in molti a rinunciare a pubblicare un disco, dato che poi non avranno la possibilità di andare in tour, che è la principale fonte di guadagno di quasi tutti gli artisti, perlomeno quelli alternativi. Rischiamo di vivere un anno o più con pochissima nuova musica. Secondo me c'è da ringraziare chi deciderà di pubblicare i suoi dischi nei prossimi mesi, a dispetto di tutto.
Di buono c'è che probabilmente la clausura forzata favorirà i processi creativi e di scrittura della musica e che quindi appena finirà tutta questa storia ci ritroveremo sommersi da una valanga di dischi.
Volevo poi segnalare un caso interessante di questi giorni che è quello di Charli XCX. Non so se la seguite: secondo me è molto brava e il suo ultimo disco è molto buono. In pratica, ha deciso di comporre in un mese un intero disco con un approccio DIY (dato che è relegata in casa), utilizzando il supporto di amici e le idee degli stessi fan. Tutto è molto casereccio (anche gli artwork e i video) e l'intero processo creativo è condiviso su Instagram. Fa addirittura delle riunioni pubbliche su Zoom. :D Per ora è uscito un pezzo. Mi sembra una bellissima trovata e sarebbe bello se altri seguissero l'esempio.

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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by BuddyHolly » 18 Apr 2020 20:53

toolipano wrote: 17 Apr 2020 21:34 Non so se è in topic come argomento, comunque lo metto qui.
Riflettevo sul fatto che quest'anno (e forse anche l'anno prossimo) saranno in molti a rinunciare a pubblicare un disco, dato che poi non avranno la possibilità di andare in tour, che è la principale fonte di guadagno di quasi tutti gli artisti, perlomeno quelli alternativi. Rischiamo di vivere un anno o più con pochissima nuova musica. Secondo me c'è da ringraziare chi deciderà di pubblicare i suoi dischi nei prossimi mesi, a dispetto di tutto.
Di buono c'è che probabilmente la clausura forzata favorirà i processi creativi e di scrittura della musica e che quindi appena finirà tutta questa storia ci ritroveremo sommersi da una valanga di dischi.
Volevo poi segnalare un caso interessante di questi giorni che è quello di Charli XCX. Non so se la seguite: secondo me è molto brava e il suo ultimo disco è molto buono. In pratica, ha deciso di comporre in un mese un intero disco con un approccio DIY (dato che è relegata in casa), utilizzando il supporto di amici e le idee degli stessi fan. Tutto è molto casereccio (anche gli artwork e i video) e l'intero processo creativo è condiviso su Instagram. Fa addirittura delle riunioni pubbliche su Zoom. :D Per ora è uscito un pezzo. Mi sembra una bellissima trovata e sarebbe bello se altri seguissero l'esempio.
Sono d'accordissimo. Questa epidemia ha tanti lati negativi ma allo stesso tempo ne svela altri positivi: quest'anno avremo pochissima musica ma quanti artisti sono soffocati da tour estenuanti perchè rimasta unica fonte di guadagno? Secondo me tantissimi sfrutteranno questa "pausa" dai tour per sviluppare nuove idee e nuova musica. Prevedo che il 2021 sarà un buon anno.

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Tyler Durden
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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by Tyler Durden » 20 Apr 2020 17:08

toolipano wrote: 17 Apr 2020 21:34 Volevo poi segnalare un caso interessante di questi giorni che è quello di Charli XCX. Non so se la seguite: secondo me è molto brava e il suo ultimo disco è molto buono. In pratica, ha deciso di comporre in un mese un intero disco con un approccio DIY (dato che è relegata in casa), utilizzando il supporto di amici e le idee degli stessi fan. Tutto è molto casereccio (anche gli artwork e i video) e l'intero processo creativo è condiviso su Instagram. Fa addirittura delle riunioni pubbliche su Zoom. :D Per ora è uscito un pezzo. Mi sembra una bellissima trovata e sarebbe bello se altri seguissero l'esempio.
Non conoscevo questo caso di Charli XCX, però in generale diciamo che questo spostamento della musica sempre più verso prima i talent, e poi i social, non mi piace. O comunque mi ci devo ancora abituare. Rimango ancora molto legato alla musica come qualcosa che nasce nelle cantine, e in condizioni in cui l'apparire è solo una conseguenza e non una condizione necessaria fin dall'inizio.
La musica confezionata come la vuole Instagram per ora la trovo abbastanza triste. Perché mi sembra che la musica stessa perda un po' il suo ruolo centrale: diventa parte di un insieme dove contano fin troppo una serie di altre cose estetico-narcisistiche che dovrebbero semmai essere un contorno, se proprio uno vuole.
Per me è una deriva che ha preso la musica (come business) nel momento in cui non ha più potuto monetizzare come un tempo. Prima i talent, e ora i social. Rivaluto Sanremo a questo punto.
Poi per carità, può essere anche una insofferenza mia, e magari mi ci vuole del tempo per abituarmici. Per ora è così.

PS Charli XCX non sono ancora andato a vederlo. Ho divagato parlando in generale, non di quel caso specifico che non conosco

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Re: I dischi della quarantena - Apocalyptic Playlist

Post by toolipano » 20 Apr 2020 20:42

Tyler Durden wrote: 20 Apr 2020 17:08
toolipano wrote: 17 Apr 2020 21:34 Volevo poi segnalare un caso interessante di questi giorni che è quello di Charli XCX. Non so se la seguite: secondo me è molto brava e il suo ultimo disco è molto buono. In pratica, ha deciso di comporre in un mese un intero disco con un approccio DIY (dato che è relegata in casa), utilizzando il supporto di amici e le idee degli stessi fan. Tutto è molto casereccio (anche gli artwork e i video) e l'intero processo creativo è condiviso su Instagram. Fa addirittura delle riunioni pubbliche su Zoom. :D Per ora è uscito un pezzo. Mi sembra una bellissima trovata e sarebbe bello se altri seguissero l'esempio.
Non conoscevo questo caso di Charli XCX, però in generale diciamo che questo spostamento della musica sempre più verso prima i talent, e poi i social, non mi piace. O comunque mi ci devo ancora abituare. Rimango ancora molto legato alla musica come qualcosa che nasce nelle cantine, e in condizioni in cui l'apparire è solo una conseguenza e non una condizione necessaria fin dall'inizio.
La musica confezionata come la vuole Instagram per ora la trovo abbastanza triste. Perché mi sembra che la musica stessa perda un po' il suo ruolo centrale: diventa parte di un insieme dove contano fin troppo una serie di altre cose estetico-narcisistiche che dovrebbero semmai essere un contorno, se proprio uno vuole.
Per me è una deriva che ha preso la musica (come business) nel momento in cui non ha più potuto monetizzare come un tempo. Prima i talent, e ora i social. Rivaluto Sanremo a questo punto.
Poi per carità, può essere anche una insofferenza mia, e magari mi ci vuole del tempo per abituarmici. Per ora è così.

PS Charli XCX non sono ancora andato a vederlo. Ho divagato parlando in generale, non di quel caso specifico che non conosco
Sono d'accordo su tutto, però in questo periodo senza concerti ci sta che gli artisti provino ad avvicinarsi al loro pubblico così. La differenza comunque la fa sempre la qualità della musica: dai talent o dai social è difficile che nasca qualcosa di buono. Se uno è fuffa te ne accorgi subito. In questo caso il progetto Di Charli XCX mi sembra ambizioso e divertente. Comporre un disco in un mese non dev'essere uno scherzo. Lei è brava comunque... Questo è il primo pezzo che è uscito, dopo meno di una settimana dall'inizio:



Anche l'idea del video, con spezzoni di contributi dei fan, secondo me è fantastica. Rappresenta bene questo periodo strano.

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