What Else Is There? aka La crisi

a 360° su musica e cultura pop
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AFX
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by AFX » 05 Oct 2017 13:58

Se la tua musica è buona, tendenzialmente arriverà alle orecchie di tante persone, avrai un sacco di visualizzazioni su youtube e la gente cercherà il tuo disco d'esordio su Spotify; magari comincerai anche a girare il mondo suonando ovunque; magari ti chiamano anche nei grandi festival in terza o quarta fila... Ma la domanda è: quanto ti sei arricchito nel frattempo?! Quanto riesci a camparci?!

E via discorrendo.
sì ma questo è l'approccio dal fronte artista, a noi forse dovrebbe interessare quello dell'ascoltatore
poi le ragioni vanno rintracciate anche nella difficoltà degli artisti, ma dobbiamo vederla con l'ascoltatore come soggetto
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Messer Dino Compagni
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by Messer Dino Compagni » 05 Oct 2017 14:51

Ci vuole un approccio maieutico. Dobbiamo continuare a buttare lì teorie, obiezioni e contro-obiezioni. Io leggo e ci sto riflettendo da giorni. Ma più si va a fondo più aumentano i paradossi. Provo a buttare lì anch'io qualcosa.

Secondo me i punti di partenza devono essere divisi in tre momenti: gli artisti, gli ascoltatori, l'industria discografica (e i media di settore). Una volta enucleati i soggetti bisogna farli interagire fra loro. E qui le cose si complicano. Quindi secondo me dobbiamo prima ridurre i nuclei del discorso ai minimi termini e porci le domande essenziali.

- E' possibile fare un discorso legato alle motivazioni di un'artista nel comporre e produrre musica rock senza parlare di un prodotto finito per l'ascoltatore? Mi spiego: è cambiato qualcosa nella mente di un artista che decide di fare musica rispetto a un tempo? C'è una corrispondenza diretta tra l'affermare che ci sono meno dischi rock imprescindibili e il fatto di invecchiare\evolversi\accettare le nuove tecnologie\ampliare gli orizzonti? E' assolutizzabile anche qui dentro dove l'età oscilla tra i 20 e i 40? Siamo più o meno tutti d'accordo che questa NON sia la decade del rock? E' il rock a essere invecchiato o noi, insomma? Il rock è roba da heavy rotation?

- Non sono sicuro di aver capito cosa si intenda dicendo che manca "la carica pop" che ad esempio avevano i Nirvana. Anzi dovremmo anche enucleare che il fatto di avere il ritornello catchy abbia portato dai Nirvana agli Incubus.

- E' vero che ci guadagni meno e ti fai più il culo adesso, ma c'è anche più varietà di guadagno ed è molto ma molto più facile ed economico farsi un disco. Molto ma molto più difficile emergere a livello globale. Anzi come un artista indie diventa major adesso?

Più tardi continuo...
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toolipano
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by toolipano » 05 Oct 2017 16:00

io non è che ho lanciato il sasso e poi voglio nascondere la mano eh :D
è solo che anche io fatico a dare delle risposte ai miei quesiti e ho bisogno di ordinare le idee.

sul concetto di "carica pop" non intendevo nulla di particolare, se non la capacità di scrivere bellissime canzoni (nel senso letterale della parola canzone). Che è a mio avviso quello che manca a gran parte della musica electro che piace a noi per sostituirsi definitivamente alla musica rock. Musica rock intesa nel senso più ampio possibile in questo caso (dagli Isis a Joanna Newsom, dai Nirvana a Bon Iver).

Uno che secondo me può essere un artista interessantissimo all'interno di questo discorso è James Blake, che si muove su un filo tra musica electro, soul (quindi musica black) e attitudine pop/rock. Un artista attuale/moderno (al passo coi tempi ci piaceva dire), che scrive canzoni della madonna. Altri? Bon Iver, ma con contaminazioni meno forti, Sufjan Stevens...
Tutti solisti peraltro: c'entra secondo voi il discorso che siccome di soldi ce ne sono sempre meno, allora conviene far da sé per non dover spartire il poco che ci si guadagna?

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Messer Dino Compagni
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by Messer Dino Compagni » 05 Oct 2017 17:07

Anche questo senso progressivo che diamo alla musica...non lo so se è un approccio corretto. Tra l'altro la musica elettronica (in senso lato cioè anche come cambio dello strumenti) ha facilitato l'ibridazione tra generi. Ma il risultato è che ciò che suona 2017 è grossomodo un pastiche reinterpretato di cose rubacchiate o ripescate dal passato. Così è anche nel cinema. Siamo sempre nel regno del "per lo più", non ne voglio fare una teoria assoluta.
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Messer Dino Compagni
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by Messer Dino Compagni » 05 Oct 2017 17:19

Edit: comunque intendevo che questo topic val bene una spremitura di meningi collettiva. Anche perché si tratta di dare un ordine al NOSTRO TEMPO.
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Homunculus1510
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by Homunculus1510 » 05 Oct 2017 18:01

Amplifico il discorso che ho accennato prima. Che poi forse è una cosa che ho già scritto in passato, ma vabbé.
Da quello che ricordo io, in passato sì ok, c'era il passaparola, però l'opinione pubblica era spesso dettata dalla stampa di settore. I discorsi da film americano in cui una recensione di un giornale importante ti può stroncare o portare al successo era una cosa che succedeva (in maniera magari minore, ma non necessariamente) anche con la musica rock. I Beatles senza la copertura mediatica non sarebbero stati il fenomeno che sono stati, i Joy Division li ha scoperti NME, se Kurt Cobain non fosse stato così figo non sarebbe andato così spesso in tv facendo esplodere i Nirvana (e la sua testa qualche anno dopo), eccetera eccetera. Chiaramente parlo dell'estero, credo che in Italia siamo andati avanti di luce riflessa.
Il problema è che quando sono venute fuori le nuove testate online (punto primo, meno importante) e quando poi si è cominciato a non comprare più la vecchia stampa, facendole perdere completamente di rilevanza (punto secondo, molto più importante), tutto il castello di carte è andato a gambe all'aria. Qualsiasi rivista, online e non, preferisce avere in copertina i Green Day o gli U2, che gli garantiscono un numero ben più alto di copie vendute/accessi effettuati con relativi introiti pubblicitari, piuttosto che un gruppetto esordiente. E secondo me il succo della questione sta tutto lì, lo vediamo anche noi con la nostra pagina FB, in cui basta postare una roba di 15 anni fa e i like si raddoppiano: se le pagine/riviste online/riviste offline maggiori hanno impression maggiori (e quindi guadagni maggiori) quando posti solo artisti già popolari, perché sforzarsi a pompare cose innovative ma magari per pochi? Piuttosto fai la recensioncina che non si caga nessuno così poi se il gruppo sfonda puoi dire di avergli messo 75 all'uscita del primo disco mentre fai i big like col disco della conferma (xx anyone?).
Se a questo aggiungi il voler fare a tutti i costi il bastian contrario tipico di alcuni ambienti retrogradi, hai i gruppi facebook di certe webzine in cui magari c'è anche un coraggioso che posta Coucou Chloe, ma ce ne sono 250 che postano Gazelle, Calcutta, I cani e altre robe di questo genere, quindi non si va da nessuna parte.

Almeno, questo è un po' come la vedo io dal punto di vista mediatico, poi secondo me il fatto che la gente non riesca a campare di musica è anche un po' una conseguenza di questo: se inizi, devi avere la botta di culo per poterti affermare anche solo temporaneamente.
Non so se ho scritto cose sensate.
Messer Dino Compagni wrote: 05 Oct 2017 17:07 Ma il risultato è che ciò che suona 2017 è grossomodo un pastiche reinterpretato di cose rubacchiate o ripescate dal passato.
Ma intendi nel rock o in generale?
toolipano wrote: 05 Oct 2017 16:00 sul concetto di "carica pop" non intendevo nulla di particolare, se non la capacità di scrivere bellissime canzoni (nel senso letterale della parola canzone). Che è a mio avviso quello che manca a gran parte della musica electro che piace a noi per sostituirsi definitivamente alla musica rock.
Ma perché la musica elettronica è (quasi sempre) un altro linguaggio, non si esprime in canzoni. Non ricordo in quale topic si parlava del fatto che quando uno apprezza qualcosa di musica elettronica è spesso un apprezzamento verso qualcosa di astratto. Il rock ha un linguaggio ben definito, che in in sessant'anni abbiamo tutti capito e fatto nostro, anche perché è molto più facile da decodificare (non solo la struttura intro+strofa+ritornello+strofa+ritornello+bridge+ritornello+outro). La dimostrazione è che anche quando si è arrivati a destrutturare quel linguaggio, noi eravamo molto più preparati a recepirlo: per noi GY!BE e Swans sono degli idoli. Ma anche gli Slint, ma anche i Bark Psychosis ecc ecc. Sarebbe un po' un azzardo, per molti di noi, dire che i dischi migliori di musica elettronica ci coinvolgono allo stesso modo di alcuni dei migliori dischi rock, e non intendono che ci coinvolgono di meno, intendo che le cose che mi danno piacere nell'ascoltare Untrue sono completamente diverse da quelle che mi danno piacere quando ascolto, boh, PJ Harvey per dire. E, ça va sans dire, tutto questo discorso rende la musica elettronica estremamente più elitaria della musica rock. Anzi, più che elitaria direi meno popolare, nel senso proprio di "adatta al popolo".

toolipano wrote: 05 Oct 2017 16:00 Tutti solisti peraltro: c'entra secondo voi il discorso che siccome di soldi ce ne sono sempre meno, allora conviene far da sé per non dover spartire il poco che ci si guadagna?
Non mi convince, questa cosa.
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by AFX » 05 Oct 2017 18:54

Messer Dino Compagni wrote: 05 Oct 2017 17:03 No, secondo me questo no. Però è anche vero che viviamo più un'epoca solipsistico-relativistica, dove ognuno è solo davanti al pc. Questa nuclearizzazione ha evidenti effetti in molti campi: alle correnti artistiche si sono sostituite le avanguardie...
anche questo è un fattore rilevante: la musica si fa in camera ormai

d'accordo nell'incolonnare i tre maggiori soggetti, ovvero ascoltatore, artista, industria discografica. L'ascoltatore inteso quello che riteniamo "come noi qui" però, perché diventano ragionamenti che non sono validi per tutti
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Messer Dino Compagni
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by Messer Dino Compagni » 05 Oct 2017 20:34

Non so Homunculus. Come inquadri il post rock se dici che il rock non è astratto? O certo doom, psych ambient etc? Certo è vero che un album così te lo godi a certi livelli molto personali, ma non è "pubblicizzabile" alla R.E.M. o Radiohead. E non avrà mai lo stesso impatto mass mediatico. Pur tuttavia a livello assoluto siamo d'accordo che So did we > Tutto Bon Jovi. Ma là fuori questa sicumera non si avverte. Proprio perché certa musica è stata anche fruita in modo diverso.

E' un casino, fioi. Ma mi ci metto d'impegno.
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by Messer Dino Compagni » 05 Oct 2017 20:39

Aggiungo: industria discografica e artisti erano minimamente pronti a questo cambio epocale avvenuto con l'Internet? Cioè siamo sicuri che il rocker mainstream era un puro? Prendiamo Chris Cornell, perché Cobain ha avuto il buon gusto di spararsi subito annusato certo odore di merda.
Ma penso anche alla diatriba Metallica vs Napster
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Re: Chi farà meglio nel 2017?

Post by LaJoneserìa » 05 Oct 2017 21:08

Butto là un'altra riflessione che mi è venuta nel tragitto lavoro-casa mentre ascoltavo V degli Horrors.
Ma oggi gli artisti stanno poi così male? Secondo me no. Mi spiego: possiamo girarla come vogliamo ma è chiaro che le cose migliori, nell'arte e in particolar modo nella musica, le tiri fuori dalla sofferenza, dalla tensione. E' un rapporto direttamente proporzionale secondo me: tanto più stai male tanto meglio e più sentitamente "suoni".
Non vedo nessuno in giro tormentato, sofferente, angosciato, frustrato e malato come un Maynard pre Aenima, un Trent Reznor, un Kurt Cobain, un Layne Staley, un Elliott Smith, un Thom Yorke pre Amnesiac. Questi stessi artisti se non ci hanno lasciato le penne sono ormai benestanti, non solo economicamente, ma anche come esseri umani e di conseguenza non potranno mai replicare quelle cose già fatte su quei livelli.

Ma oggi chi è l'equivalente di questi personaggioni qua?

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