They're Red Hots, il topic
Re: Albo diuturno
Red Hot chili peppers - Californication
A parte il momento lacrimuccia sulla titletrack, non me lo ricordavo sto pezzone!
Certo, ci piacevano di più con il calzino sul pisello:
A parte il momento lacrimuccia sulla titletrack, non me lo ricordavo sto pezzone!
Certo, ci piacevano di più con il calzino sul pisello:
The better the singer's voice is, the harder it is to believe what they're saying.
Re: Uscite 2010
Purtroppo ci sono anche i Red hot chili peppers nel 2010. Mi dispiace
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Re: Uscite 2010
Io ero rimasto indietro, pensavo (speravo) si fossero sciolti definitivamente, invece vogliono far uscire un altro album. Le potenziali croste insomma ci sono ogni anno, regolarmente.
Frusciante ora avrà più spazio per i suoi progetti solisti, yeah!
Frusciante ora avrà più spazio per i suoi progetti solisti, yeah!
Re: NEWS del giorno
ma li avete sentiti i 2 pezzi dei red hot chili peppers? madonna ragazzi, non c'è limite al peggio, davvero... roba da sedia elettrica
Re: Topic delle Uscite Discografiche
nuovo dei RHCP
potete anche non ascoltarlo...capirai prodotto da Danger Mouse poi....era per linkare questa intervista recente a Frusciante che non è neanche più nella band da 7 anni....devo dire che lo trovo scarso da solista, però riesco a leggere nelle sue parole qualcosa di vero e puro, forse, che ne dite?
Dimmi di più sulle frustrazioni incontrate lungo gli anni passati in studio.
La musica può realmente essere un mero atto produttivo; non ha bisogno di essere una questione di "no, non mi piace" o "questa parte non funziona per me," anche se, alla fin fine, è proprio quello che accade negli studi di registrazione. Stai costantemente a dire "sì" o "no" a qualsiasi cosa. Ma non si sta parlando di vera musica, sai? Non ti stai minimamente avvicinando alla comprensione della musica, se ti approcci così. A cosa punta una pop band, ad essere accattivante? A farsi piacere da tutti? Non è un'abilità che puoi sviluppare... Sai quanto denaro viene sprecato dagli artisti pop per raggiungere obiettivi tutt'altro che nobili, per piacere all'ascoltatore medio? Non è mai stato l'obiettivo dei compositori classici o dei musicisti jazz. Se stai pensando in un modo completamente estraneo alla musica, le stai mancando di rispetto. La stai trattando come un oggetto da sfruttare a tuo piacimento, anziché un qualcosa di superiore per cui ti dovresti ritenere fortunato.
Mi sembra di capire che tu stia facendo una distinzione fra musica costruita per piacere alle persone e musica per elevarsi.
È proprio così. Adoro ascoltare musica religiosa, tipo Bach. Quando Bach scrisse le sue composizioni corali lo fece con spirito di devozione nei confronti di qualcosa di superiore, di sconosciuto, che ti rende fortunato di poterlo lontanamente capire. Lotterai per tutta la vita senza mai capire tutto ciò, ma avrai composto moltissima musica e questo ti avrà fatto crescere, sai? Il senso critico non è affatto sufficiente per far crescere la musica in sé, semplicemente perché, come hai detto tu, sfrutta la musica per piegarsi alla volontà umana. Tutti hanno un desiderio profondamente radicato di ascoltare musica, ma più si desidera di ricevere attenzione dalle persone con la propria musica e più si userà tale attenzione per incrementare il guadagno derivante da essa: io rifiuto semplicemente questo modo di pensare. Sono contento di essermi concentrato sul ragionare in questi termini quando ero nella band, anziché mirare ad una felicità terrena, sai? Perché altrimenti mi sarei ammazzato.
Puoi spiegarmi più precisamente come si sono svolte tali dinamiche all'interno dei Red Hot Chili Peppers?
Quando avevo solo vent'anni, nei primi due anni nella band, l'impatto del successo mi ha separato dal modo che avevo di vedere le cose. Diventai insoddisfatto della mia composizione, del mio modo di suonare la chitarra, del far parte della band: tutto risultava avvilente. Da quell'orribile esperienza ho capito che non ho affatto il privilegio di servirmi di questa nobile arte. Se avessi pensato "Voglio che la gente mi veda in questo modo. Devo adempiere a questo compito nella musica", mi sarei ucciso o roba del genere. Era terribile pensarlo, così ho iniziato a smettere di considerare Flea e Anthony come dei modelli da seguire perché erano semplicemente diversi da me. Loro sono due grandi uomini di spettacolo e, per loro fortuna, non hanno bisogno di così tanto impegno nella musica quanto ne necessito io. Per arrivare lontanamente a ritenermi degno, io ho dovuto studiare le forme di musica pop, jazz, classica, elettronica e rock. Ecco come devo fare per vivere in sincronia con me stesso, capisci? Così, a circa 21 anni ho iniziato a concentrarmi seriamente sul mio futuro da musicista, smettendola di pensare a voler essere di successo. Ero finalmente convinto del mio futuro da musicista. Poi, però ci fu il tour di Blood, Sugar, Sex, Magik, e ricaddi nuovamente nello stesso errore, perché avevo smesso di pensare come avrei dovuto. Mentre quando sono tornato nella band, nel '98, ho fatto in modo di non separarmi mai dalle mie cuffie, dal lettore CD o dal mio modo di sedermi nella stanza sopra alla mia sedia speciale per suonare la chitarra. Ciò che non avevo capito la prima volta era che se non mantengo vivo il mio rapporto con la musica, semplicemente mi sgretolo in mille pezzi.
Capisco.
All'epoca non sapevo proprio cosa mi stesse succedendo, ma quando stavamo scrivendo e registrando Blood, Sugar, Sex, Magik sapevo soltanto che la mia vita era un posto magico in cui ero in grado di vivere. Tuttavia, dopo qualche mese di tour mi sentivo già un uomo il cui successo era ormai passato, tipo "È stato bello finché è durato, ma ora è finito tutto". È da pazzi pensare che un ventiduenne possa pensare qualcosa del genere, però lo pensavo per davvero. Mi ero semplicemente arreso. Non pensavo proprio che il tornare a casa e darmi da fare per concentrarmi di nuovo sulla musica fosse un'opzione. Ero davvero depresso, ero destabilizzato perché avevo smarrito ogni fonte di gioia. Ma dal 1998 ho fatto in modo di essere sempre immerso nella musica e questa strategia non ha mai fallito: quello è stato decisamente un periodo di crescita e maturità.
Praticamente, ti sei sentito in trappola a causa dell'album. Incapace di esprimere a pieno le tue capacità creative.
Già, sotto questo aspetto sono molto diverso da quasi tutti i musicisti di professione. Di norma, quando questi ultimi finiscono di registrare qualcosa pensano "Ok, abbiamo finito! Inizia il divertimento", capisci? "Questo è l'oggetto che la gente comprerà e tutti applaudiranno e si faranno tante belle foto." Per la maggior parte dei musicisti è questo l'approccio, ma per me è sempre stato nient'altro che una scocciatura. Ogni volta che si terminava un album mi sentivo come se avessi appena perso un caro amico, mi spiego? Non mi va proprio giù l'idea di impiegare un album per promuoversi come se la musica fosse un mezzo per assicurarti il massimo profitto possibile. Mi sentirei come se stessi tradendo mia moglie. Siamo così fortunati ad avere qualcosa come la musica, per questo motivo trovo irrispettoso trattarla come una schiava o qualcosa di simile. Se non vivessi e non pensassi in costante devozione alla musica come un qualcosa di superiore, mi lascerei pian piano andare fino ad annullarmi del tutto.
potete anche non ascoltarlo...capirai prodotto da Danger Mouse poi....era per linkare questa intervista recente a Frusciante che non è neanche più nella band da 7 anni....devo dire che lo trovo scarso da solista, però riesco a leggere nelle sue parole qualcosa di vero e puro, forse, che ne dite?
Dimmi di più sulle frustrazioni incontrate lungo gli anni passati in studio.
La musica può realmente essere un mero atto produttivo; non ha bisogno di essere una questione di "no, non mi piace" o "questa parte non funziona per me," anche se, alla fin fine, è proprio quello che accade negli studi di registrazione. Stai costantemente a dire "sì" o "no" a qualsiasi cosa. Ma non si sta parlando di vera musica, sai? Non ti stai minimamente avvicinando alla comprensione della musica, se ti approcci così. A cosa punta una pop band, ad essere accattivante? A farsi piacere da tutti? Non è un'abilità che puoi sviluppare... Sai quanto denaro viene sprecato dagli artisti pop per raggiungere obiettivi tutt'altro che nobili, per piacere all'ascoltatore medio? Non è mai stato l'obiettivo dei compositori classici o dei musicisti jazz. Se stai pensando in un modo completamente estraneo alla musica, le stai mancando di rispetto. La stai trattando come un oggetto da sfruttare a tuo piacimento, anziché un qualcosa di superiore per cui ti dovresti ritenere fortunato.
Mi sembra di capire che tu stia facendo una distinzione fra musica costruita per piacere alle persone e musica per elevarsi.
È proprio così. Adoro ascoltare musica religiosa, tipo Bach. Quando Bach scrisse le sue composizioni corali lo fece con spirito di devozione nei confronti di qualcosa di superiore, di sconosciuto, che ti rende fortunato di poterlo lontanamente capire. Lotterai per tutta la vita senza mai capire tutto ciò, ma avrai composto moltissima musica e questo ti avrà fatto crescere, sai? Il senso critico non è affatto sufficiente per far crescere la musica in sé, semplicemente perché, come hai detto tu, sfrutta la musica per piegarsi alla volontà umana. Tutti hanno un desiderio profondamente radicato di ascoltare musica, ma più si desidera di ricevere attenzione dalle persone con la propria musica e più si userà tale attenzione per incrementare il guadagno derivante da essa: io rifiuto semplicemente questo modo di pensare. Sono contento di essermi concentrato sul ragionare in questi termini quando ero nella band, anziché mirare ad una felicità terrena, sai? Perché altrimenti mi sarei ammazzato.
Puoi spiegarmi più precisamente come si sono svolte tali dinamiche all'interno dei Red Hot Chili Peppers?
Quando avevo solo vent'anni, nei primi due anni nella band, l'impatto del successo mi ha separato dal modo che avevo di vedere le cose. Diventai insoddisfatto della mia composizione, del mio modo di suonare la chitarra, del far parte della band: tutto risultava avvilente. Da quell'orribile esperienza ho capito che non ho affatto il privilegio di servirmi di questa nobile arte. Se avessi pensato "Voglio che la gente mi veda in questo modo. Devo adempiere a questo compito nella musica", mi sarei ucciso o roba del genere. Era terribile pensarlo, così ho iniziato a smettere di considerare Flea e Anthony come dei modelli da seguire perché erano semplicemente diversi da me. Loro sono due grandi uomini di spettacolo e, per loro fortuna, non hanno bisogno di così tanto impegno nella musica quanto ne necessito io. Per arrivare lontanamente a ritenermi degno, io ho dovuto studiare le forme di musica pop, jazz, classica, elettronica e rock. Ecco come devo fare per vivere in sincronia con me stesso, capisci? Così, a circa 21 anni ho iniziato a concentrarmi seriamente sul mio futuro da musicista, smettendola di pensare a voler essere di successo. Ero finalmente convinto del mio futuro da musicista. Poi, però ci fu il tour di Blood, Sugar, Sex, Magik, e ricaddi nuovamente nello stesso errore, perché avevo smesso di pensare come avrei dovuto. Mentre quando sono tornato nella band, nel '98, ho fatto in modo di non separarmi mai dalle mie cuffie, dal lettore CD o dal mio modo di sedermi nella stanza sopra alla mia sedia speciale per suonare la chitarra. Ciò che non avevo capito la prima volta era che se non mantengo vivo il mio rapporto con la musica, semplicemente mi sgretolo in mille pezzi.
Capisco.
All'epoca non sapevo proprio cosa mi stesse succedendo, ma quando stavamo scrivendo e registrando Blood, Sugar, Sex, Magik sapevo soltanto che la mia vita era un posto magico in cui ero in grado di vivere. Tuttavia, dopo qualche mese di tour mi sentivo già un uomo il cui successo era ormai passato, tipo "È stato bello finché è durato, ma ora è finito tutto". È da pazzi pensare che un ventiduenne possa pensare qualcosa del genere, però lo pensavo per davvero. Mi ero semplicemente arreso. Non pensavo proprio che il tornare a casa e darmi da fare per concentrarmi di nuovo sulla musica fosse un'opzione. Ero davvero depresso, ero destabilizzato perché avevo smarrito ogni fonte di gioia. Ma dal 1998 ho fatto in modo di essere sempre immerso nella musica e questa strategia non ha mai fallito: quello è stato decisamente un periodo di crescita e maturità.
Praticamente, ti sei sentito in trappola a causa dell'album. Incapace di esprimere a pieno le tue capacità creative.
Già, sotto questo aspetto sono molto diverso da quasi tutti i musicisti di professione. Di norma, quando questi ultimi finiscono di registrare qualcosa pensano "Ok, abbiamo finito! Inizia il divertimento", capisci? "Questo è l'oggetto che la gente comprerà e tutti applaudiranno e si faranno tante belle foto." Per la maggior parte dei musicisti è questo l'approccio, ma per me è sempre stato nient'altro che una scocciatura. Ogni volta che si terminava un album mi sentivo come se avessi appena perso un caro amico, mi spiego? Non mi va proprio giù l'idea di impiegare un album per promuoversi come se la musica fosse un mezzo per assicurarti il massimo profitto possibile. Mi sentirei come se stessi tradendo mia moglie. Siamo così fortunati ad avere qualcosa come la musica, per questo motivo trovo irrispettoso trattarla come una schiava o qualcosa di simile. Se non vivessi e non pensassi in costante devozione alla musica come un qualcosa di superiore, mi lascerei pian piano andare fino ad annullarmi del tutto.
Re: Topic delle Uscite Discografiche
Questa di Kiedis è successiva a quella di Frusciante e diciamo che la ribadisce...
Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers parla dei problemi di John Frusciante con la fama.
Il frontman dei Red Hot Chili Peppers, Anthony Kiedis, ha parlato di John Frusciante ad un evento per il libro Fandemonium da Barnes & Noble a New York la scorsa settimana, rivelando che non immaginava che il fatto che Frusciante fosse un fan della band prima di diventarne membro rappresentasse una sfida. Leggete la trasposizione di Alternative Nation qui sotto:
«Sarebbe dovuto essere incredibilmente difficile, ma è stato facilissimo. C'era qualcosa in lui che andava oltre l'essere il tipico fan, perchè era anche un fan di tanti altri musicisti, non eravamo il suo obiettivo principale. Eravamo una delle molte band e musicisti che ispiravano enormemente la sua immaginazione e che lui aveva studiato, ma aveva fatto lo stesso con Frank Zappa e molti altri. Più lo conoscevo, più mi accorgevo di quanto fosse profonda la sua conoscenza della musica. Non era stato al mondo abbastanza da sapere tutta quella roba, ma l'aveva imparata. A quel punto della nostra transizione, noi eravamo individui detestabili, aggressivi, giovani, stupidi, maleducati ed egocentrici. Eravamo dei rozzi stronzetti, a essere onesti, successivamente siamo cresciuti, e grazie al cielo all'epoca non ci hanno dato per spacciati. Ma lui l'ha reso facile, divertente, aveva studiato molto la musica e gli arrangiamenti. Bastava che gli mostrassi una piccolissima idea per una canzone, come un verso o una piccola melodia, e lui mi diceva 'Grandioso, vieni sul retro e finiamola'. In qualche maniera, quella barriera del suo essere fan della band non esisteva, era sparita nell'istante in cui ci eravamo stretti le mani e avevamo iniziato a suonare.»
Ha anche parlato delle difficoltà che John Frusciante ha incontrato con la fama.
«Era giovane, bello e talentuoso, e improvvisamente si ritrovava dei soldi in tasca. Penso che quel livello di adorazione sia difficile per degli esseri umani, penso che nessuno sia in grado di ricevere una sproporzionata quantità di adorazione e di gestirla con eleganza. È complicato, diventi troppo pieno di te stesso, troppo egoista, troppo egocentrico, proprio perchè tutti ti riempiono di attenzioni. Non è possibile gestirla bene. Alcuni finiscono per morire per questo motivo, come i bambini-attori, 'Sei la cosa migliore di sempre. Oh, stai attraversando la pubertà...il prossimo!'. È una cosa difficile da affrontare, e penso sia stato difficile per John, penso che l'abbia pesantemente influenzato. Non penso che fosse pronto per tutto ciò, quindi le cose si sono fatte strane e sono cambiate in fretta. Abbiamo fatto molto in poco tempo ed è evaporato velocemente, poi è tornato e abbiamo fatto molto altro. Ma per quanto riguarda il suo essere fan e la band, penso che fossimo destinati a fare musica insieme, e a scrivere canzoni insieme, e ad avere le strane e caotiche esperienze che abbiamo avuto. Sarò sempre riconoscente e mi considero fortunato per aver incontrato una persona con cui posso sedermi e scrivere musica così spontaneamente.»
Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers parla dei problemi di John Frusciante con la fama.
Il frontman dei Red Hot Chili Peppers, Anthony Kiedis, ha parlato di John Frusciante ad un evento per il libro Fandemonium da Barnes & Noble a New York la scorsa settimana, rivelando che non immaginava che il fatto che Frusciante fosse un fan della band prima di diventarne membro rappresentasse una sfida. Leggete la trasposizione di Alternative Nation qui sotto:
«Sarebbe dovuto essere incredibilmente difficile, ma è stato facilissimo. C'era qualcosa in lui che andava oltre l'essere il tipico fan, perchè era anche un fan di tanti altri musicisti, non eravamo il suo obiettivo principale. Eravamo una delle molte band e musicisti che ispiravano enormemente la sua immaginazione e che lui aveva studiato, ma aveva fatto lo stesso con Frank Zappa e molti altri. Più lo conoscevo, più mi accorgevo di quanto fosse profonda la sua conoscenza della musica. Non era stato al mondo abbastanza da sapere tutta quella roba, ma l'aveva imparata. A quel punto della nostra transizione, noi eravamo individui detestabili, aggressivi, giovani, stupidi, maleducati ed egocentrici. Eravamo dei rozzi stronzetti, a essere onesti, successivamente siamo cresciuti, e grazie al cielo all'epoca non ci hanno dato per spacciati. Ma lui l'ha reso facile, divertente, aveva studiato molto la musica e gli arrangiamenti. Bastava che gli mostrassi una piccolissima idea per una canzone, come un verso o una piccola melodia, e lui mi diceva 'Grandioso, vieni sul retro e finiamola'. In qualche maniera, quella barriera del suo essere fan della band non esisteva, era sparita nell'istante in cui ci eravamo stretti le mani e avevamo iniziato a suonare.»
Ha anche parlato delle difficoltà che John Frusciante ha incontrato con la fama.
«Era giovane, bello e talentuoso, e improvvisamente si ritrovava dei soldi in tasca. Penso che quel livello di adorazione sia difficile per degli esseri umani, penso che nessuno sia in grado di ricevere una sproporzionata quantità di adorazione e di gestirla con eleganza. È complicato, diventi troppo pieno di te stesso, troppo egoista, troppo egocentrico, proprio perchè tutti ti riempiono di attenzioni. Non è possibile gestirla bene. Alcuni finiscono per morire per questo motivo, come i bambini-attori, 'Sei la cosa migliore di sempre. Oh, stai attraversando la pubertà...il prossimo!'. È una cosa difficile da affrontare, e penso sia stato difficile per John, penso che l'abbia pesantemente influenzato. Non penso che fosse pronto per tutto ciò, quindi le cose si sono fatte strane e sono cambiate in fretta. Abbiamo fatto molto in poco tempo ed è evaporato velocemente, poi è tornato e abbiamo fatto molto altro. Ma per quanto riguarda il suo essere fan e la band, penso che fossimo destinati a fare musica insieme, e a scrivere canzoni insieme, e ad avere le strane e caotiche esperienze che abbiamo avuto. Sarò sempre riconoscente e mi considero fortunato per aver incontrato una persona con cui posso sedermi e scrivere musica così spontaneamente.»
Re: Topic delle Uscite Discografiche
Mi sono permesso questo lungo passaggio su questa band, che fa schifo da 17 anni, perchè penso che più o meno tutti li abbiamo adorati(chi c'era ai tempi) e hanno 3 dischi da TOP decennio, non avendo trovato il loro topic ho scritto qui.
Re: Topic delle Uscite Discografiche
A me sinceramente ormai interessano il giusto, balzo volentieri...
Re: Topic delle Uscite Discografiche
Starn guarda a me interessano meno che a te ahah!
Solo che ai tempi li ho vissuti molto, e se uno ha un pò di nostalgia e gli hanno provocato qualcosa, (i 3 album migliori loro restano eh) magari può trovare interesse...
Purtroppo tu sei così giovane che non puoi che aver sentito e letto di orrori e basta che li riguardano....ed è giusto così.
Solo che ai tempi li ho vissuti molto, e se uno ha un pò di nostalgia e gli hanno provocato qualcosa, (i 3 album migliori loro restano eh) magari può trovare interesse...
Purtroppo tu sei così giovane che non puoi che aver sentito e letto di orrori e basta che li riguardano....ed è giusto così.
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