Uno era il primo Disintegration Loops di William Basinski. Per chi non sapesse ancora di cosa si tratta
All tracks have the same form of ambient music fragments played in a tape loop that slowly deteriorates as it passes by the tape head, creating all the more noises and cracks in the music as the theme progresses.
questo ascolto ha generato diverse riflessioni. Trasmette molto, più di quanto ci si possa aspettare.
Poi Lesser Matters dei Radio Dept., che ha il suono perfetto per l'inizio dell'inverno secondo i miei canoni (sarò sfasato io, ma non importa)
Io ho riascoltato "El jardín de los presentes" degli Invisible, il classico della band capitanata da Luis Alberto Spinetta, colui che prima di Gustavo Cerati dettò le regole del rock nacional. In questo pezzo però emerge tutta la perizia chitarristica di Tomás Gubitsch (consigliato 5, ma qui entriamo nel tango), mentre l'album è un perfetto mix fra atmosfere latine a rimandi progressivi. Alla fine, considerando anche gli ascolti di Charly Garcia ("Clics Modernos", "Piano Bar"), il mio tempo dedicato alla musica rock nell'ultimo anno l'ho passato per la maggior parte in Argentina.
Last edited by Scavenger on 04 Jan 2016 23:18, edited 1 time in total.
Una storia triste.
Nel 2011, ormai 5 anni fa, era pratica consolidata per la cupola major-NME gonfiare le next big things con eventi clamorosi e inaspettati, dalle invasioni di palco ben riprese a questo video girato per i Tribes. "Chi?" è una domanda legittima perchè il gruppo si è sciolto in poco tempo, fallendo il secondo album. Messi sotto contratto dalla Universal - Island, questa fu la presentazione al mondo: con zero uscite discografiche (e tre giorni di vita probabilmente) vennero piazzati su un tetto a Camden a suonare "We Were Children", una canzone pure carina benchè innocua, con la notizia subito riportata dal settimanale malefico. Tutto molto finto.
Poi altro singolo, tour sponsorizzato, festival estivi, lavoro al nuovo album, uscita nuovo album, implosione. Tutto come al solito.
Stasera mi è tornato il loro nome davanti agli occhi e un'ascoltata gliela ho ridata. Durati 10 minuti esattamente come succedeva nei viaggi in treno per andare in Università, quando qualche numero di NME lo compravo, però bell'effetto nostalgia.
Mi chiedo come stiano facendo loro, i Brother, gli Egyptian Hip Hop e tutti gli altri a recuperare i debiti con le major. Lavoro di merda + trattenuta fissa mensile, probabilmente. Intanto NME fa i milioni diventando gratuito e vendendo tonnellate di pubblicità. Vabbè.
io ascolto questo di Joshua Abrams, roba davvero diversa, giocata tutta sulle percussioni e sulle atmosfere ambient... cercatelo (mi pare l'avessi postato su pop tools) hostare immagini
Il post dei vinili di Bowie mi ha fatto venire in mente che Gleen Branca - The Ascension (feat. tra gli altri Lee Ranaldo dei Sonic Youth) è uno dei dischi che non ho mai approfondito a sufficienza. Il motivo è che mi ha sempre dato l'impressione di essere uno degli apici di sempre secondo l'ascoltatore snob-enciclopedico con tendenze di giudizio scaruffiane (insomma avete capito a cosa mi riferisco), un po' come con i Pere Ubu. Ora mi sento in grado, se non di capirlo a fondo, almeno di ascoltarlo senza che mi sembri un caos chitarristico avanguardistico senza senso. Per la prima volta, mi sta piacendo.