Amarcord - Come eravamo\dove stiamo andando

tra un bicchier di vino e un coltello a serramanico
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:adamasio:
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Re: Amarcord - Come eravamo\dove stiamo andando

Post by :adamasio: » 16 Apr 2009 14:34

Solo ora ho letto tutto il post, perché la mole mi spaventava.

Per Sel: tu dovresti scrivere un libro: ti darebbe un discreto successo, forse, e probabilmente la possibilitá di sfogare il tuo cinismo una volta per tutte; ancora una volta, forse.

Per Ninja: sparare verso il cielo é piú facile che ascoltare gli UK Subs ;)
"Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace"

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sel
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Re: Amarcord - Come eravamo\dove stiamo andando

Post by sel » 26 Apr 2009 13:14

Dell'amore e altre bazzecole

Lei: "Devo aver fatto qualcosa di male in una mia vita precedente per meritarmi un'emerita (notate l'assonanza poieutica) testa di cazzo come te. Probabilmante sarò destinata a stare insieme a te a vita. Probabilmente sono incinta e ora dovrò sposarti" (3 marzo 2009)

Lei: " Mi fa schifo baciarti " (20 marzo 2009)

Lei: " Non sono mai stata innamorata di te, anzi non ho mai provato nulla per te " (25 aprile sempre 2009)

Questi sono alcuni estratti recenti della mia ultima storia d'amore, terminata ieri. Mia madre in un rigurgito antifascista mi ha fatto notare che era il giorno della liberazione. Ora lo so che vi state chiedendo che cosa debba aver fatto a quella povera ragazza per tirarle fuori certe frasi ad effetto. Però questa volta dovrò deludervi: ho seguito tutta la trafila del perfetto innamorato. Quindi sempre fedele, sempre dedito, sempre prodigo e sempre, ovviamente, con il portafoglio aperto e il conto digradante direttamente proporzionale alla mia capacità di raziocinare.
L'ultima volta, cioè con la ragazza precedente, me ne portavo a letto altre 4 fisse nel mentre. Senza contare le scappatelle alla "una botta e via". Ho come una teoria fondata sul cazzo e sulla merda che una donna single odori l'ormone dell'uomo impegnato e brami farsi prendere per il culo. Il tutto non esimendomi dalle mie colpe, sia chiaro
Beh, in quel caso, cioè con la mia ultima ragazza (prima di questa che, per convenzione, chiameremo Stronza) è finita come doveva finire per quanto io sia estremamente teatrale e tenda a drammatizzare tutto. Che cosa è accaduto? Che uscendo da una festa con la mia ex ufficiale ho incontrato un'altra ex che credeva di essere ufficiale a sua volta. Avere 3\4 ragazze richiede doti logistiche, di pianificazione e una faccia come il culo senza precedenti, ve l'assicuro. Quella sera fu una delle mie poche leggerezze. Pagata salata.
Ciononostante non mi sono impedito d'avere un futuro con un'altra persona, chiaramente. Però mi sono detto che se Aristotele non era un ciarlatano, questa volta avrei fatto le cose per bene. Non sarò mai virtuoso nel senso più deontologico del termine, però dai era ora di crescere ed impegnarsi. Ecco non fate il mio errore: non scambiate la voglia d'impegnarvi per Amore! Io non l'ho fatto, io ero davvero innamorato di Stronza, per certi versi lo sono ancora; ammesso e non concesso che essere innamorati autorizzi il partner a cagarvi in testa e che voi scientemente vi spalmiate il guano addosso. Si dai, avete capito: io ero innamorato e lei no. Come da copione (inizio post).
Beh per darvi l'idea di che brava persona sono stato vi darò delle cifre a caso. In dieci mesi di rapporto ho:

- Comprato perlomeno 20 regali (da una matita a forma di gufo da 3 euro ad una piastra per capelli professionale da 200 sacchi)
- Fatto 5 viaggi all'estero o comunque lontano da casa. Dove il suo contributo, per quanto ci sia sempre stato, è stato minimo essendo lei studentessa.
- Fatto 100 km nel cuore della notte sotto una pioggia battente incazzata nera perchè lei ha avuto una crisi allergica.
- L'ho fatta sentire sempre bella, importante e più intelligente di me. Sia chiaro: è intelligente, è brillante ma non è PIU' intelligente di me. Nè ha il minimo senso dell'umorismo.
- L'ho portata fuori a cena appena ne avevamo l'occasione. Non saprei quantificarle. Pagavo io, sempre (o quasi).
- Siccome è allergica al mondo esterno, praticamente, mi sono sempre preso cura di lei attraverso massaggi e spalmaggi di creme anallergiche(ore e ore e ore che potevo spendere chessò guardando il dottor House, figura psicologica da perseguire se volete avere un rapporto d'amore sano).
- Mai una bugia se non bianca ( le ho detto che sono andato a letto con 35 donne prima di lei, invece sono 25).
- Mai un'infedeltà e tolti i porno nemmeno con il pensiero.

Vabbè dai avete capito. Troverete forse cinico e di cattivo gusto fare un rapportino economico di una storia d'amore. Ma vi state sbagliando: questo non è un bilancio della nostra storia d'amore. E' un bilancio delle cose comprovabili che ho fatto per lei. Perchè poi il cervello femminile che è completamente slegato dal cuore, ragiona secondo canoni logico-razionali, sempre. Mi sono spinto troppo in là.
La donna non ha un cuore (o perlomeno lei non ce l'ha), se per cuore intendiamo non la pompa sanguigna, ma l'organo dove dovrebbero risiedere i sentimenti. In un ipotetico elenco, da nord a sud, degli organi che asservono alla donna per avere una relazione si passa direttamente dal cervello, che è multifunzione, ma che fondamentalmente analizza dei dati attraverso un distorsore che trasforma un "ti amo" in un "sei un debole"; alla stomaco che, attraverso un fulmineo processo di soffrittura dei dati sovracitati in un minestrone di bile, rigurgita le debolezze dell'altro sotto forma di turpiloquio.
Sicchè in 10 mesi e mezzo di relazione che per eccesso (e orgogliosamente) traduco in "ho buttato via un anno" non solo mi sono sentito dire certe cose, ma mi ritrovo a pensare a quanto stupido sia l'amore e quante cose marce e maleodoranti ti faccia ingurgitare. Non solo. Mi ritrovo a credere all'esistenza irrazionale d'una teoria karmica che come un boomerang ti prende laddove credevi d'essere più invulnerabile.
Alla fine nessuno lo è. Me compreso.
Non mi strapperò i folti capelli, non qui sul panopticon perlomeno, non farò sceneggiate napoletane su quanto la vita sia ingiusta, su quanto ho investito in questa relazione e su quanti euro (migliaia!) c'abbia speso sopra. Perchè in fin dei conti c'ha ragione l'ultimo dei miei amici: "Giovanni, avevi bisogno d'innamorarti. Avevi bisogno di provare qualcosa di nuovo e di riscattarti. Hai trovato sulla tua strada una stronza patentata che ti ha fatto solo tribolare, che ti ha usato e preso per il culo. Perchè è fondamentalmente malevola".
Il concetto essenziale è intoccabile. Però il mio amico sbaglia alcune coordinate cartesiane. Non è malevola ma egoista. Lo sono stato anch'io, lo siamo tutti. Non mi ha preso per il culo, o perlomeno non credo che sappia bene quello che ha fatto. E' anaffettiva come molti al giorno d'oggi. Assolutamente immatura sul piano emotivo quanto autorevole su quello sociale. Usa le debolezze come armi, ma lo fa per difendersi, perchè è in piena battaglia post adolescienziale (aka adolescenziale) tra la sua anima vibrante e il suo corpo deambulante (forma e sostanza direbbe qualcuno) che sta all'interno della società. Alla fine la dicotomia anima e corpo può essere molto dolorosa e invisibile e a farne le spese sono soprattutto coloro che sanno o hanno sempre saputo d'averla l'anima e di poterla regalare tramite l'amore.
Perchè l'amore non è un sentimento ma il mezzo affettivo attraverso il quale doniamo la nostra anima ad un altro. Con la consapevolezza che quell'anima è nostra e soffre se maltrattata e che, con ogni probabilità, un giorno la rivorremo indietro.
Non gliene faccio una colpa. Quale buon innamorato lo farebbe?
Quello che le posso imputare, al limite, è di essere una psicopatica del cazzo.
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Re: Amarcord - Come eravamo\dove stiamo andando

Post by sel » 28 Apr 2009 12:51

Testamento

Come ogni "cuore spezzato" (potrebbe essere il mio nome indiano) che si rispetti anch'io ho pensato a come andarmene da questo pianeta nel modo più teatrale e meno doloroso possibile. Non che abbia intenzione di farlo veramente (frase ad hoc qualora mia madre leggesse il panopticon o il mio blog) però se decido d'andare a giocare a tressette con Gesù, Dio e un quarto a scelta, allora devo anche coscienziosamente decidere cosa fare di questi quattro stracci terreni. Poi non vorrei mai che buttandomi dal ponte di Pinzano, l'acqua del fiume attutisse la mia caduta quel tanto che basta a mantenere in funzione solo una palpebra e qualche parametro vitale, anch'esso a scelta. Quindi lo dico chiaro e tondo: io 17 anni a sbavare sul cuscino, contare i pannelli del soffitto della clinica e sperare che un'infermiera inciampi sulla spina non li voglio fare. Non voglio fare nemmeno 17 minuti di quella vita. Aprite una bombola di ossido di diazoto (per andarmene contento. Almeno in punto di morte, cazzo!), portatemi due spogliarelliste (visto che non avrò mai un addio al celibato) e poi staccate l'interruttore generale. Alzerò la palpebra buona in segno d'approvazione.
A quelle 7\8 persone (arrivo a 10 se conto anche la claque pagata dai miei genitori) alle quali fregherà qualcosa della mia morte dico: non piangete e non addoloratevi. Il mondo è pieno di nipoti, figli, cugini e amici. Adottatene uno magari che mi somiglia, così vi sembrerà che non me ne sia mai andato. Mi hanno detto che c'è un certo Federico (non chiedetemi il cognome) di Trieste che mi somiglia molto. L'ho visto una volta, sono meglio io, però lui ha un profilo migliore. A tutte quelle 700\800 persone che invece verranno al funerale perchè: a) gli sembra d'aver bevuto uno spritz in mia compagnia una volta (si sbagliano!) b) hanno una parente, amica, figlia, nipote, moglie che è venuta a letto con me c) hanno visto l'epigrafe d) si sentono in colpa (si sto parlando di te, stronza) e) gli devo dei soldi. Ecco a tutta questa gente dico: "Cazzo ci fate in chiesa con una così bella giornata?". C'è umido in chiesa e le lacrime dei miei non giovano alla situazione.
Poi io non vorrei nemmeno una funzione religiosa affine al credo cristiano-cattolico. E se accettassi un simile compromesso sarebbe solo per amore di mio padre, che per queste cose è fissato. Tanto da morto non potrò opporre tutta questa resistenza. Vorrei tuttavia essere cremato e che le mie spoglie fossero consegnate al vento sopra al Golden Gate, a San Francisco. Siccome conosco l'idiosincrasia del mio genitore masculo per l'inglese, anche qui accetterò un compromesso: spargetela per casa subito dopo il passaggio della donna delle pulizie e tacciatela di inettitudine.
Ma ora veniamo alle cose pratiche.

- Lascio il mio grosso\enorme pene retrattile alla mia ex ragazza. E' l'unica cosa che ha apprezzato di me. Al di là di tutto volevo farti un regalo che non butteresti mai via. Il papà di Alessandro dice che il mio pene è un bene per l'umanità, decidi tu se condividerlo con qualcun'altra\o o se tenerlo tutto per te. Non ti biasimerei nel secondo caso. Persino gli egizi (che almeno c'avevano provato) dicono che i tessuti tendono dopo un certo periodo a degenerarsi. Ti consiglio di conservarlo sott'olio (già lubrificato) tra la verdura e le salse nel primo ripiano del frigo di Trieste. Tienilo lontano dal formaggio, però. Potrebbe ricordarti l'odore naturale che aveva da vivo e potresti avere un moto di nostalgia.

- A mia nonna lascio la spina dorsale e un femore. Non si sa mai servano ricambi.

- A mio papà lascio la mia stima (non quantificabile) e 5000 euro (non ho molto di più sul conto corrente). Il tutto come risarcimento degli incidenti, delle multe, delle ripetizioni di matematica-latino-greco etc. che poi mi hanno comunque portato a questo punto. Che figlio ingrato!

- A mia mamma lascio in eredità F., fratello di Alessandro (spero che F. sia d'accordo). F. è medico, mamma, e, con ogni probabilità, tendiato da ogni consulto che gli chiederai per qualsiasi cosa, ti regalerà un blocchetto per le ricette che potrai compilare a piacimento. Ora che ci penso potrei regalarti direttamente un blocchetto o una laurea honoris causa in medicina.

- A mio cugino E. lascio in eredità tutti i miei scritti. Non sono moltissimi (al limite vai a casa di S. a riprendere quello che le ho regalato per il compleanno e con il quale s'è soffiata il naso). Mettili a posto o dalli alla zia M. che li metta a posto e poi facci dei soldi. Sono presuntuoso anche da morto. Ti regalerei i miei reni per quel problema di nefrite ma non so quanto migliorerebbe la tua situazione...

- Ad Alessandro lascio il mio account facebook. Tu sai cosa farne e se accetti un suggerimento io lo userei come punto di raccordo per l'istigazione alla prostituzione. Inoltre ti lascio la mia playstation, (la Wii la regalo al fratello di S.) il fumo che ancora mi resta e la mia sempiterna gratitudine per essermi stato amico. Ti apparirò in sogno per una schedina secca alla Snai, non preoccuparti.

- Al Tigre lascio una massima, una delle mie che però potrebbe servirti in futuro: se una ragazza ti s'avvicina e ti dice " le senti le mie tette?", non significa propriamente ci stia provando, ma tu devi sempre interpretarlo in questa maniera...con le buone o con le cattive.

- Al Nini e Checo (patiti della due ruote) lascio in eredità la mia punto. Un pò per dileggio un pò per vedere se siete in grado di ricavare due moto da una utilitaria.

- A dio che ho scoperto essere proprietario di un casinò lascio i miei più sentiti ringraziamenti (ovviamente ironici) d'avermi fatto uomo e capace di provare dei sentimenti. Grazie davvero!

- Tutto ciò che rimane va alla parrocchia del mio paese. Così la gente penserà "ah che brava persona" mentre il mio spirito sputerà nella vostra minestra.
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Re: Amarcord - Come eravamo\dove stiamo andando

Post by Shaun » 10 Jun 2009 13:13

Non si puo' dire che abbia avuto un'infanzia difficile, ma sono sicuramente stato un infante difficile. Fino alla giovane eta' di 10 anni sono stato la reincarnazione di Attila, ero implacabile, inarrestabile, ruppi quasi il naso ad un ragazzo per difendere mia sorella, tirai un piatto contro mia mamma che lo evito' per un soffio, e tante altre cose che non ricordo. La soluzione, o la punizione, dipende dai punti di vista e io oggi propendo per il secondo termine, fu regalarmi un computer. Prima una console, e' vero, ma poi arrivo' il primo computer. Chiusi il mondo fuori. Rinnegai i rapporti interpersonali sviluppando una timidezza ai limiti della patologia che mi porto ancora dietro, lentamente sono diventato quello che sono oggi. Non odio le persone, chi mi conosce e mi frequenta sa che so essere di compagnia, ma il disagio che provo anche di fronte a perfetti conosciuti e' la mia condanna. Una volta la chiamavo arroganza, e lo era ne' piu' ne' meno. Oggi, non lo so. Oggi ho umilta' per riconoscere l'infinito numero di persone migliori di me, piu' colte, piu' belle, piu' intelligenti di me, ma il disagio e' rimasto. In qualsiasi contesto sociale mi ritrovi il disagio si fa vivo, ma non per questo mi impedisce di scoprire persone belle con cui legare. Mi limita, mi fa partire rassegnato quando incontro uno sconosciuto, e ammetto ovviamente che se quel qualcuno mi va a genio sono il primo a parlarne bene, e continuamente. Eppure, nonostante questo, sono anche il primo ad evitare il rapporto. Non del tutto vero: evito il contatto fisico, preferisco una conversazione a distanza. Maledetto computer. Ero anche negato per ogni attivita' fisica o pratica fino a poco tempo fa, mentre la mente era sempre allenata. Ho scoperto solo recentemente che adoro cucinare, che nuotare mi piace piu' di prima, e tante altre piccole cose che prima non mi passavano nemmeno per la testa. Sono sicuro che vincero' anche timidezza e tendenza alla solitudine, in fondo oggi se sono migliorato e' perche' ho deciso di aprirmi a qualcuno.
I, even I, know the solution
love, music, wine and revolution


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