Ho già parlato bene della qualità di giacche e pantaloni Angelo Nardelli in passato. Ho 6-7 giacche se non vado errato, e 2 paia di pantaloni. Mi trovo benissimo con la sartoria shop sotto casa dove ho acquistato negli anni.
Quando tu spendi 300 euro per una giacca, 120 per un paio di pantaloni, o poco meno, non vuoi essere associato a un cabarettista che fa film che attirano il pubblico di Vacanze di Natale. Non vuoi assomigliare a una macchietta che lavora all'ufficio postale nella provincia pugliese. Non vuoi spendere 300 euro per essere un pulcinella, un arlecchino, una caricatura, la sagoma di uno sfigato. Non sei come il pubblico che è andato a vedere Checco Zalone. Non vuoi sapere che gli abiti di Checco Zalone sono firmati Nardelli, come fosse una mossa figa, una grande sponsorizzazione-product placement.
Se deve essere un personaggio di fantasia, vuoi assomigliare a Don Draper, a Frank Underwood, al grande Gatsby, a qualcuno di successo, o a un'icona di stile. Ai personaggi di Suits.
Non vuoi sapere che queste giacche ora si vendono anche al nuovo punto vendita di Tirana (per carità, ottimo che sia vero). Sogni New York, Montréal, Tokyo, Londra, Parigi, Milano. NON sogni Taranto e Tirana, porco giuda. Aprissero un negozio in una di queste città, altrimenti sticazzi, non lo comunicare dove altro si vendono i tuoi prodotti. Non ce lo dire che vanno forte tra gli albanesi. Stai vendendo un bene di lusso, un prodotto di supposta classe, un'Audi, non una Dacia.
Invece Angelo Nardelli - Taranto.
Taranto madonna, pensi all'acciaieria, ad Avetrana, alle cozze. Che senso ha mettersi a promuovere il territorio quando non ispira niente che ha a che fare con i tessuti che vendi.
Mi domando chi dirige il marketing da quelle parti. Magari ci tanano qui.
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Quando Gaucci (romano de roma) aprì a Perugia una ditta di pulizie, la chiamò "la milanese", perché nella testa della gente ispirava fiducia, precisione.
Per dire.