non è proprio così, perché le aziende non possono disporre di dati obsoleti a piacimento per fare profilazione. Tutto questo tralasciando il fatto che un dato vecchio di diversi anni difficilmente viene utilizzato per scopi di marketing, perché poco indicativo.faulty wrote: ↑22 May 2018 16:37Ma i dati aggregati non sono anonimi. Girano intorno al nome, cognome, email, cellulare. Questi elementi accoppiano un profilo facebook alla sua controparte su instagram, whatsapp, e qualsiasi altro sito su cui si è fatto login via fb.toolipano wrote: ↑22 May 2018 15:24 si bé però un conto sono dati aggregati e anonimi, un altro dati tramite cui profilare la propria persona. La mossa di simoirs ha senso eccome. Facebook userà i suoi dati per creare pattern e profili di utenti/consumatori medi, ma non potrà creare contenuti specifici per l'utente/consumatore simoirs
La mossa di simoirs ha senso solo se lui non vuole che qualcuno vada a spulciargli il profilo per andare a vedere cosa pubblicava nel 2011 ad esempio, per tutto il resto non serve a niente e Facebook continuerà a vendergli pubblicità in base a tutto ciò che ha pubblicato, anche se è stato cancellato.
La nostra "persona digitale" è a uso e consumo di queste piattaforme private, senza che nessuno di noi legga i termini di servizio con cui questi dati verranno trattati. Questi stessi termini possono essere cambiati unilateralmente dalle aziende che detengono queste informazioni in qualsiasi momento com'è già successo in passato, e nessuno può dire cosa accadrà in futuro con piattaforme come queste che si evolvono a ritmi serrati.
Il periodo con cui si guardava con ottimismo intransigente a queste aziende è passato, ma ormai hanno un peso troppo grande nelle nostre vite per tirarcene fuori. E' importante sviluppare una consapevolezza minima delle dinamiche che si celano dietro questi strumenti per capire come usarli in maniera responsabile.
Rispondendo ad Ariprne, il problema con la profilazione è che ci sono aziende che grazie ai dati hanno tantissimo potere. Un potere che può essere prima di tutto commerciale (dandogli un vantaggio competitivo su aziende più piccole che non hanno la capacità di gestire metadati) e poi, e questo è il guaio principale, politico/sociale. Non si tratta solo di influenzare il voto poi, ma di creare vere e proprie idee di società e modi di vivere/pensare. Oltretutto immagina la pericolosità se poi questi metadati "elaborati" (quindi senza possibilità/volontà di risalire ai dati originali) venissero utilizzati o rivenduti da aziende e società che ci dividono sulla base dei nostri interessi/ideali/obiettivi: il rischio è che la presunzione di chi tu sia e di cosa potresti fare, diventi più importante di chi tu sei e fai veramente. Questo potrebbe avere conseguenze devastanti sui modi in cui sono organizzate le nostre società, i nostri sistemi politici, i nostri sistemi giuridici, ecc..
E' un settore che va regolamentato il più possibile. In Europa si sta facendo già molto, nel resto del mondo molto meno